stupido nove agosto

Mentre si svuota in silenzio il lavoro, la disoccupazione, la miseria, la propaganda, questo stupido nove agosto porta via il sorriso, la pazienza, la freschezza e la ribellione. Che termine quest’ultimo, sembra uscito da un libro di Jodorowsky o di Carmine Abate: l’uno cammina sempre diritto e a costo di spaccarsi la testa non si sposta; l’altro invece odora e gusta il sapore delle polpette e delle spressate fatte della mamma. 

Il nove agosto porta via le abitudini, l’ombrellone aperto, la spiaggia privata, l’immagine differente nella testa, diverse sono le cose che somigliano.         

Il mosaico del tempo grande o la danza della realtà, questo stupido nove agosto ripete le stesse cose. L’unione stabilisce la passione, la solitudine ha antiche resistenze. Qualche giorno fa una ragazza mi ha detto: “hai un lavoro?, faccio qualsiasi cosa”. Un’altra sua amica ha detto: “faccio qualsiasi cosa per un lavoro”. E la storia si ripete, e con essa i suoi attori non cambiano, un traditore è sempre un traditore, così come un lavoratore è sempre unto dal signore. [+blogger] 

3 commenti:

oloc ha detto...

Vile Aggosto in mezzo ad una temesta cima senza fronde nè pigrizia... Scusate, esaurimento di mezza estate!

colo ha detto...

infatti caro okoc nun s capisc nient!

Noem ha detto...

e si dorme proprio, qui nun ce sta nisciun ciao ragazzi