due pulci

Due pulci si incontrano, un maschio e una femmina. Dopo un po’ nasce una pulcetta che per sopravvivere in seguito deve succhiare sangue. Comodamente e in pace vive sulla pelle di un cane domestico. Se il padrone di questo cane s’accorge della pulce la prende, la scaraventa a terra e la brucia, in un rogo depuratore, come nel ‘500 si faceva con le streghe. Che colpa ne ha la pulce? Ha forse deciso il suo destino? Perché deve essere bruciata e uccisa? E’ così nata naturalmente, in un ciclo vitale, non ha il diritto di mangiare e di vivere forse?, è forse colpa sua se il suo organismo si nutre di sangue? 

Le streghe, si sa, facevano la stessa fine anche se non succhiavano sangue, ma era pur sempre una colpa nascere e crescere così, e un tributo di pericoli costanti che minacciava la società doveva pur essere stanato. Gli animali hanno una colpa ancestrale nei confronti degli uomini, è così!, altrimenti non si spiga la crudeltà di quest’ultimi. Ma gli uomini sono crudeli anche con gli uomini stessi, qualcuno crede che i neri sono per metà essere umani, altri pensano che gesù cristo è biondo e con gli occhi azzurri, e altri ancora si illuminano nel desiderio di reincarnarsi. 

Passaggi e [ri]passaggi. Le pulci soffrono la loro esistenza così come le streghe i neri e gesù cristo. Forse questa esistenza non l’abbiamo voluta noi, o forse si? A condurre siamo delle vere pippe, ci intossichiamo, ci mortifichiamo, inquiniamo, pensando al dopo, ad un’altra vita. E no! Purtroppo è esattamente il contrario, distruggiamo perché sappiamo che dobbiamo fare la stessa fine, in fondo la pulce non sa di una altra esistenza, mentre a noi è dato sapere, elucubrare, inventare, sbalordire. Soffriamo di onnipotenza che è poi la nostra più infima debolezza. [+blogger]

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