ritorno a bovalino

Per il secondo anno consecutivo cavalco le strade ferrate di Calabria per arrivare a Bovalino. Come al solito il lungo viaggio con il treno è pieno di traversie immancabili per il nostro sud, ma il meraviglioso paesaggio costellato da spiaggie lunghissime e da una ricca flora mediterranea mi accompagna. A Bovalino vengo accolto dalla fraterna e quasi silenziosa simpatia che contraddistingue le persone del posto.

Recandomi verso l’agognata spiaggia vedo che il cosiddetto progresso non ha invaso questo piccolo tesoro naturalistico ma putroppo i miei occhi come nella mia amata Napoli sono colpiti da innumerevoli mucchi di monnezza che costellano sia la cittadina che la spiaggia. Chiedo notizie della situazione. Mi dicono in maniera sarcastica che si sentono vicini a Napoli. Le motivazioni sono varie: dalla mancata attuazione della raccolta differenziata, alla chiusura della discarica che serviva i paesi della zona. Anche qui il viaggio della mondezza è un lungo peregrinare fino alla discarica di Pianopoli, vicino Lamezia Terme, che dista 150 Km.

Come dicevo l’aspetto naturalistico è veramente meraviglioso, le spiagge sono incoranate da una catena montuosa di rara bellezza e la vegetazione è ricca e lussureggiante. Nella famiglia dove sono accolto sento parlare di una fonte d’acqua particolare. Incuriosito accompagno un mio amico a caricare la nostra acqua santa ed arrivando nel luogo sono costernato dalla visione di bottiglie di plastica, bicchieri, cartoni, ecc che abbelliscono la fontana.

Purtroppo la storia sembra ripetersi sempre uguale in Campania come in Calabria. Il nostro amato Sud, nonostante la sua bellezza dei luoghi, la generosità e la laboriosità ed il calore umano delle persone, non riesce a liberarsi da una sorta di maledizione. I ben informati dicono che tutto questo è cominciato con “l’Unità d’Italia”, che è stata in realtà una conquista imposta dai poteri forti del tempo.

C’è possibilità di cambiamento? Secondo me sì e il cambiamento può venire dal basso, dalle realtà piccole e grandi (come il GOEL di Gioiosa Ionica, il MoCI di Cosenza, l’Arca di Noè di Vadue di Carolei, la Rete per la Difesa del Territorio “RDT Nisticò”, il Comitato Regionale Acqua Bene Comune “Bruno Arcuri”, …) che in maniera quasi anonima costruiscono un’alternativa. [mauro migliazza, gimpiero dattilo]


1 commenti:

Anonimo ha detto...

senza commenti questo post, e come mai? forza sanità e forza Napoli...