la mia vicina

È "parecchio" che non scrivo, non sono abituato a stare fermo, radioSa toglie del tempo alla scrittura. Ma è una piacevole perdita di tempo… anzi, mo’ che ricordo, vorrei parlare della mia nuova vicina. In verità il nuovo vicino sono io visto che lei sta qui da circa 70 anni. Sto parlando di una vecchietta di 70 e passa anni. Vive da sola, spesso le fa compagnia una donna che le prepara da mangiare e credo le faccia qualche servizio. La mia porta d’ingresso confina vicino alla sua finestra della cucina, non c’è modo di passare inosservati. Ma è un bel buttar l’occhio con discrezione.

La signora ha capelli grigi, folti, sta quasi sempre seduta in compagnia delle sue carte napoletane. Fa il solitario, poi il sudoku, guarda la televisione ad alta voce; spesso prega, ascolta la messa domenicale e qualche volta riceve qualcuno. È una donna simpatica, con uno sguardo timido, quando ti parla sembra che si vergogni, ma esprime bene le sue argomentazioni, parla un italiano perfetto, ed è moto educata.

Io che salgo e scendo le cose, gli abiti, qualche mobile, mi sono trasferito e un trasloco da solo impiega tempo e fatica, passo vicino alla sua finestra almeno 10 volte al giorno. E per pochissimi istanti la intravedo sempre lì, ricurva con la sua penna in mano, nella solitudine, nel silenzio. Immagino le sue sensazioni. un po’ ti tempo fa mi disse? “Dentro casa ho un sacco di libri, la lettura è la mia passione, quand’ero giovane ho letto di tutto” . “i romanzi sono la mia delizia, i classici, la letteratura; adesso vedo male e non posso più concentrarmi, guardo sì la tv ma per compagnia non perché mi piace, non posso fare altrimenti”.

Quando mi vede il suo sguardo si accende di serenità, si vuole raccontare, ha voglia di interagire, di entrare a far parte di me, dei miei mobili, dei miei panni, della mia ragazza. Può consigliarmi con la sua esperienza, può aiutarmi, può vivere meglio dando i suoi consigli. Può sentirsi ancora dentro, vuole far parte ancora di questa terra, credo che abbia voglia di volare con le sensazione, proprio come fa una adolescente, una persona che non smette di essere presente.

Dovremmo imparare di più da questa signora, dovremmo ascoltarla e farla parlare, invece la confiniamo, la zittiamo con la testa ricurva sopra il sudoku. Lei è quasi sempre sola, credo che avrebbe voglia di parare, di raccontare magari la sua vita, le sue esperienze, il suo essere donna oggi a 70 anni. Niente. Deve stare zitta! Deve guardare la tv, anzi deve farsela amica la tv anche se la odia, la di spetezza, la vorrebbe distruggere. [+blogger]

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti, invece la mia vicina di casa è sì una vecchietta ma anche una rampi.....

cataNia ha detto...

E' giusto i vecchi sono messi da parte perchè non hanno più niente da dire, devono fare i bravi, se parlano rompono, sono rimbambiti e meglio trattarli da stupidi. Questo è sintomatico di una generazione allo sfascio.

Anonimo ha detto...

basta un modo come tanti altri per far rivivere le cose: bisogna considerarle.

Anonimo ha detto...

lo diceva anche montanelli...senza storia siamo niente...e gli anziani sono la nostra storia

Anonimo ha detto...

questo articolo mi ricorda una canzone di guccini
http://www.youtube.com/watch?v=WnT_95mRdyM