no psicologo

Gli psicologi, gli psicoterapeuti e i cittadini italiani in qualità di potenziali utenti. Dicono No all’approvazione del Disegno di legge n. 3215. Che propone di istituire la figura dello psicologo di base convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), attraverso la creazione da parte delle regioni e delle provincie autonome di Trento e di Bolzano, di appositi elenchi nei quali è data possibilità d’iscrizione e quindi di svolgere ed esercitare a pieno titolo la professione di psicologo di base a tutti quei professionisti in possesso dei seguenti requisiti: iscrizione all’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri; iscrizione all’ordine degli psicologi da almeno dieci anni; assenza di rapporti di lavoro dipendente con le strutture del SSN.

E’ assurdo pensare che medici e odontoiatri possano ricoprire il ruolo di psicologo di base ed effettuare attività di diagnosi e assistenza psicologica (Art. 4, p 5) quando nei rispettivi corsi di laurea è previsto un solo esame in materia di psicologia. E’ assurdo pensare che gli psicologi nonostante la formazione specialistica acquisita, possano auspicare a tale ruolo solo dopo dieci anni d’iscrizione al relativo ordine. Una simile legge se approvata anziché cambiare lo scenario attuale, in cui l’esigenza da parte dei cittadini, di potersi rivolgere a uno psicologo di base è fin troppo evidente e insoddisfatta, non solo contribuirebbe a mantenere lo status quo ma farebbe peggiorare la situazione. I medici continuerebbero, infatti, a essere i primi (e probabilmente gli unici) referenti e interlocutori dei pazienti i quali in caso di richiesta di assistenza psicologica sarebbero inviati a un secondo medico che ricoprirebbe il ruolo di psicologo di base.

I medici, tuttavia non avendo strumenti, né competenza, né formazione per adempiere tale ruolo continuerebbero a rispondere alle richieste e alle aspettative specifiche dei pazienti con marginalità, prescrivendo farmaci o inviandoli a colleghi (psichiatri, neurologi ecc.). Niente di diverso dunque rispetto a quanto avviene oggi, dove spesso l’utente si rivolge al proprio medico di base lamentando sintomi di chiara natura e competenza psicologica ed è trattato o con superficialità o si vede prescrivere dei farmaci o addirittura è inviato allo psichiatra. Esaminiamo ora alcune delle potenziali e probabili conseguenze dell’attuazione di tale proposta di legge: aumento della confusione sulla figura dello psicologo, su chi sia, cosa fa e su cosa lo distingua dagli altri specialisti della mente; rafforzamento delle false credenze: “Se anche il medico può fare lo psicologo, allora è vero che lo psicologo prescrive farmaci”; sovraccarico di lavoro per i medici di base, vissuto d’inadeguatezza nel rispondere alle richieste e alle aspettative dei pazienti e conseguente potenziale stress lavoro correlato; esigenze del paziente non riconosciute, insoddisfatte o sottovalutate; sussistenza e/o cronicizzazione delle problematiche di natura psicologica; aumento di assunzione di farmaci; aumento del senso di sfiducia, da parte degli utenti negli psicologi, negli psicoterapeuti e conseguente screditamento della relativa categoria professionale; Insoddisfazione, mal umore e sfiducia da parte dei cittadini nel SSN e nelle istituzioni; aumento di visite specialistiche e ad alta diagnostica con un dispendio in termini di costo e tempo; aumento delle spese per il SSN; inoccupazione per milioni di psicologi e psicoterapeuti

E’ chiaro, che una simile legge andrebbe contro quegli stessi nobili intenti contenuti nella premessa del Ddl, per adempiere i quali è stata avanzata ovvero: diffondere la cultura dello psicologo e superare l’attuale diffidenza e il conseguente scarso ricorso agli psicologi in caso di disturbi psichici. Garantire il diritto all’assistenza psicologica prestata dal SSN, fatto salvo il pagamento di un ticket, proprio come avviene oggi per le visite specialistiche. Contribuire alla prevenzione e alla diffusione del benessere sociale.

Citando quanto riportato nella premessa del disegno di legge in oggetto ”il ruolo del SSN consiste nell’attuare l’articolo 32 della Costituzione che recita: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti». E’ necessario fare un salto culturale con riferimento al ruolo degli Psicologi e aggiungerei degli Psicoterapeuti nella tutela della salute riconoscendoli come fondamentali. Ciò consentirebbe, peraltro, di garantire il lavoro a tanti professionisti che, attualmente, hanno grandi difficoltà a trovare un’occupazione”. [fonte: firmiamo.it]
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4 commenti:

Anonimo ha detto...

già chi si laurea oggi in Italia e soprattutto nelle materie umanistiche è spacciato figuriamoci se adesso accorpano anche i mestieri possiamo mettere il macellaio a fare le radioscopie e l'ingegnere a tagliare guanti mentre il tassiste può anche vendere fax e stampanti? che ne dite?

mario ha detto...

non finirò mai di stupirmi.

claudia ha detto...

firmo subito la petizione!

nino ha detto...

anche io -1