tuttogratis nel rione

Un Tutto Gratis nel rione, questa l’ultima proposta fatta dalla rete Sanità. Un negozio che “non vende ma ridistribuisce ciò che può servire” … e prende in cambio “ciò che per il momento non è utile”. E’ la rivalutazione dello scambio, del superfluo e del vecchio. Quanta persone nel rione potrebbero aver bisogno di una televisione, di un ferro da stiri, di stampelle, di libri e magari di un computer un po’ più vecchiotto… con un buon caffé o the, un bel film o documentario, in un luogo dove il dono è più importante dell’economia. Associare di un “Saponaro”. Sì, la definizione va bene, ma con la caratteristica che questa volta il robavecchi insegna la reciprocità. Un negozio, una sala dove insieme ad uno specchio, a guanti, mensole, sedie e qualche vestito, si potrebbe infilare un libro, un vecchio disco in vinile, un lettore dvd, e se possibile, per concessa elargizione, anche un portatile HD.
Una miscela di vecchio nella modernità, attualità che prende spunto dal passato, o da un passato che ritorna e continui ad insegnare. Una stanza interna dove si può acquistare quanceh prodotto equo e solidale, dove ci si può sedere e discutere, conoscersi e proporre. Insomma un negozio dove chi scambia dona all’altro il suo “usato” che ridiventa nuovo per qualcuno, un nuovo che si ricicla in alternativa, che non spreca, che fa capire che il superfluo non ha valore. Si può mangiare un dolce fatto in casa, conoscere e approfondire i prodotti biologici, assimilare maggiormente concetti come l’ateo compostaggio oppure la religione neomelodica. Un Tutto Gratis dove chi non può ha la possibilità di avere… se il “negozio” sarà aperto venite pure a portarci quello che non vi serve e cercate tra le mille cose che abbiamo: vi proponiamo uno scambio per il riciclo: portateci carta stracci e vi daremo libri.
N.B. Pare che un Macdonald voglia invadere piazza Sanità con i suoi panini fatti di squisita delizia alla mescalina.[+Blogger]

gran cono del vesuvio

La domanda più frequente che mi e' stata posta la scorsa settimana e' stata : ma tu a pasquetta che fai? Visto che sono un abitante di Madonna dell'Arco ed ho difficoltà ad uscire dal mio paese per il grande pellegrinaggio, ho sempre visto quella giornata come momento di "fuga" dalla festa. Volevo andare al mare o al massimo fare un escursione in montagna. Le previsioni meteorologiche sconsigliavano le gite all'aperto. Quindi lunedì mattina appena sveglio chiamo i miei amici e visto che il tempo era incerto ma non bruttissimo decidiamo di andare in un posto vicino e tranquillo. Meta scelta il Vesuvio. Si pranza a ristorante e dopo si decide per una visita al cratere. Siamo gli ultimi a staccare il tagliando d'ingresso pochi visitatori che ritornano dal percorso e vento per noi che saliamo in forte aumento. Arrivati in cima godiamo del paesaggio magnifico si vedono le fumarole ma il fortissimo vento affretta la nostra visita. Decidiamo di scendere, arrivati al varco congelati ci rimettiamo in macchina e scendiamo verso il mare. Tra un tornante e l'altro leggo il retro del ticket e mi accorgo che nel costo del biglietto di euro 6,5 è compreso l’accompagnamento obbligatorio da padre delle guide alpine e vulcanologhe autorizzate dalla regione Campania. Giro il biglietto e sul front c’è scritto: “gran cono del Vesuvio, visita guidata”. Ma noi non siamo stati accompagnati da nessuno, perchè paghiamo una visita guidata quando non c’è nessuno a guidarci? Vabbé, ma tanto noi non abbiamo bisogno di una guida visto che conosciamo più o meno tutto il circondario. Ma i turisti che leggono che la visita è obbligatoriamente guidata e poi arrivano al cratere da soli? sicuramente penseranno quello che abbiamo pensato noi: “la solita storianapoletana”. ”Ente Parco” per favore cambia i contenuti scritti sui ticket, e soprattutto vergognati, stai contribuendo anche tu alla “cattiva fama” della nostra splendida città, come sempre le istituzioni avanti e i cittadini … dietro [Lizard]

festa al parco rita parisi

In occasione del primo anno di apertura del parco Rita Parisi, (parco san Gennaro dei Poveri), completamente auto gestito e “mantenuto” dalla gente del rione, il 2 Maggio si festeggia con musica etnica e napoletana, guarattelle, attori, pupi e gente comune…
INSIEME GRATUITAMENTE.

"Musica, sport e socialità per festeggiare un anno di autogestione in difesa dei diritti di tutti,degli spazi sociali, per la vivibilità dei nostri quartieri".


estensione raccolta differenziata

Dopo le battaglie portate avanti dalla terza Municipalità, il nostro quartiere è stato il primo ad essere interessato dal metodo di raccolta dei rifiuti “porta a porta”. Dopo i buoni risultati ottenuti c’è tanto altro ancora da fare per migliorare la raccolta differenziata già in atto, ma soprattutto per estenderla a tutta la città per eliminare finalmente il problema rifiuti a Napoli. Togliere i rifiuti dalle strade non significa metterli nelle megadiscariche al contrario bisogna differenziarli per prevenire disastri ambientali e tutelare la salute e l’igiene pubblica.
Per questo il comitato collinare salute e ambiente della III Municipalità sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione affinché il comune di Napoli di concerto con l’Asia provvedano immediatamente all’estensione della raccolta differenziata nella parte bassa dei Colli Aminei, alla Collina di Capodimonte, e in tutta la III Municipalità. Dopo gli scandali che hanno coinvolto e stanno coinvolgendo l’amministrazione comunale, il primo passo per uno scatto di orgoglio che questa nuova giunta è chiamata a fare non può prescindere dalla raccolta differenziata spinta. Per questo invitiamo i cittadini della III Municipalità a dare la propria adesione attraverso il sito www.comune.napoli.it/municipalita3 Le adesioni saranno indirizzate al Sindaco di Napoli, all’Assessore ai rifiuti e ai vertici dell’Asia. [Comitato Collinare Salute e Ambiente della III Municipalità – info: 3331494219 mpreto@libero.it]

case chiuse nel rione

Dopo la denuncia contro la dismissione di 13.000 alloggi popolari partita dalla rete di associazioni della Sanità (Rete Sanità), si sono uniti alla battaglia Ponticelli, Vomero, Materdei e la rete di associazioni “la città che non ci sta”. La Romeo stava mettendo in vendita le case popolari con criteri poco trasparenti: possibilità di recedere dall’acquisto entro 60 giorni dall’avviso, come dalla delibera del 2004, esclusione dei nuclei che non raggiungono un reddito di 33.000 euro, mancanza di diffusione del famoso e fumoso “papiello di nove pagine”… per cui molti vedevano messe all’asta, a loro insaputa, le loro case e l’aumento del valore degli immobili (valore triplicato). Conseguente mancato accordo del Comune con le banche per i mutui; negazione delle possibili detrazioni sul prezzo di acquisto del 30 più il 15.
La nostra azione ha fatto richiesta di una commissione di lavori che sarà composta da assessori, funzionari e dirigenti; la commissione ha il compito di compilare un documento (dossier) che sarà presentato direttamente al sindaco di Napoli. E nel particolare si chiede: un nuovo censimento; criteri di trasparenza; un unico interlocutore pubblico; uno sportello informativo in ogni quartiere. Le ISTITUZIONI NON POSSONO RESTARE FERME. Lo Sportello informativo per il rione Sanità è aperto presso il parco San Gennaro ogni mercoledì dalle 18 alle 20 [Rete Sanità]

senza titolo


REGOLE ANARCHICHE

a) Si vaje tutt’o cuntrario cu ‘o mezzo, sì cchiù scemo, cchiù ciuccio, pecché può fà male a ‘ll’ate e a tico. E ppò nun tiene niente ‘a dicere!
[Se fai il senso unico con il tuo motorino sei più stupido che ignorante perché puoi fare male agli altri e a te stesso senza un argomento che possa discolparti].
b) Sì vaje tutt’ o cuntrario e ‘ntas’ ‘a strada cu ‘a machina o cu ‘o mezzo, faje ‘a figura d’o turzo pecché ‘o mmagar’ sta pe passà ‘n’ambulanza ca sta purtanno nu parente tuoje!
[Se blocchi la strada con l’auto o con la moto camminando in direzione opposta sei un ottuso insensibile in quanto potresti ostacolare il passaggio di un autoambulanza che trasporta
un tuo parente].
c) Si puort ‘a ffigliete ‘ncopp ‘o mezzo sì nu strunz’, senza capa e nunn ‘o vuo’ bbene, pecché ‘o può accidere!
[Se porti tuo figlio piccolo sul tuo scooter tenendolo seduto sopra al ginocchio sei un imbecille, irresponsabile e non lo ami, visto che stai attentando alla sua vita].
d) Si puos’ ‘a machina in doppia o tripla fila, tu sì ddoje vote strunz’ pecché pò passà ‘o camio d’e pumpiere ca sta jenno a stutà ‘n incendio ‘a casa toja!
[Se parcheggi in doppia o tripla fila sei due volte cretino perché puoi ostacolare il camion dei pompieri che deve recarsi a spegnere l’incendio della tua abitazione].
e) Si doje perzone ca stann’ dint’a machina se ‘ncontrano, e se mettono ‘a parlà arapenno sulo ‘e finestielle e ‘ntasano ‘o traffico, fanno sapè ‘e cazze lloro a tutte quante.
[Se due persone, che camminano nelle proprie auto in direzione opposta, si fermano a discutere aprendo solo i finestrini e bloccando il traffico, quelle due stesse persone stanno facendo in modo che i “cazzi” loro siano di dominio pubblico].
f) Si jette mobbili, cucine, armadi, tavule e computer dint’e cassunette d’a munnezza, nun sulo sì scimunito, pecché te ponno fà na multa, ma sì pure nu turzo pecché appiest’ ‘e pulmune tuoje: e ppò nun chiagnere si te piglje nu canchero!
[Se continui a buttare mobili, cucine, armadi, tavoli e computer nei cassonetti dell’immondizia non solo sei un scimunito perché puoi beccarti una multa ma sei anche un deficiente in quanto contribuisci a inquinare i tuoi polmoni: poi non lamentarti se ti ammali di tumore].
g) Quanno vaje cu ‘o mezzo, nunn’appassà na machina ca vene tutt’o cuntrario: si chillo nun sape purtà ‘a machina, ‘e bbattimane p’a guapparia toja l’avarraje ‘o spitale o ‘o campusanto!
[Quando circoli con lo scooter non sorpassare mentre un’altra auto viaggia in direzione opposta, se il conducente è poco lesto, gli applausi per la tua bravata, li riceverai all’ospedale o al camposanto].
h) Ce sta chi mette 'a machina 'ncopp 'o marciappiere, chi va tutt'o cuntrario e fa 'e surpasse, chi parla a dint'a machina arapenn' sulo 'e finestielle, chi tene 'o figlio stuorto 'ncopp 'o mezzo, chi vott'e matarazze mmiezo 'a via... ma tu sì accussì strunz' ca nun capisce ca sti ccose, ca pienze ca so' sempe state fatte, so' cose ottuse, pecché sulo nu chiachiello scagne 'e mutande pe na salvietta!
[C’è chi parcheggia l’auto sul marciapiede, c’è chi fa il senso unico e sorpassa, chi parla dall’auto aprendo solo i finestrini, chi tiene il figlio in bilico sulla moto, chi butta un materasso per la strada… ma tu sei così deficiente da non capire che queste cose, che credi siano sempre state fatte, non sono altro che di una immorale ottusità, perché solo un inadeguato inetto confonde le braghe per un tovagliolo]. +Blogger

"vulesse ca chiuvesse, chiuvessero maccarune"

Lunedì 6 aprile ore 13.22 mi trovo in provincia di Napoli, sono sconcertato. Stamattina inizia la mia settimana di lavoro con una bella giornata di sole, ho voglia di girare a piedi. Parcheggio la mia auto e comincio a camminare, dopo un bel po' di visite, decido di fermarmi al bar per un caffé. Mentre il barista mi serve, ascolto, involontariamente, la conversazione fra due ragazzi. Il primo dice: "Azz... ê truvato 'a fatica? E quanto te rann'?". L'altro risponde: "700 euro 'o mese e fatico pure 'o sabbato 'e mmatina!". Il primo: "Eh chi to fa' fa'? Ossaje ca si te miette a fa' 'o palo, abbusc' e cchiu'? Tu tiene pure 'o mezzo! 'Sti solde se ponno abbuscà dint' 'a 'na semmana sola!". I due ridono e vanno via. Sono sconcertato, mi sento uno stupido, lavoro onestamente e non so quanto guadagno, poiché lavoro a provvigioni. Sentendo questo discorso non riesco a capire come la legalità possa vincere e se i ragazzi - miei coetanei - pensano che la differenza tra un lavoro onesto, e quello delinquenziale sia lo stipendio, vuol dire che siamo alla “frutta”. D'accordo che non tutti per fortuna la pensano così, ma ascoltare certe cose al bar fa pensare che questa notizia è di pubblico dominio, e che "questa occupazione" sia la cosa più normale a "questo mondo". Oltre al fatto che qualcuno offre lavoro ed alte ricompense, e che quel qualcuno non è lo Stato, ma solo chi lo sostituisce, noi gente onesta a questi ragazzi cosa possiamo offrire? Solo chiacchiere. E da noi si dice " 'e chiacchiere fanno e chierchie, 'e maccarune riegnano 'a panza". La gente ha fame, qualcuno lo sa ed interviene. Ma le istituzioni locali? Sicuramente a tavola a mangiare maccheroni. [Lizard]

“abito da sposa 20€”

L’idea di matrimoni che abbiamo sempre avuto era quella di una festa in cui riunire i nostri parenti e amici. Come organizzarlo, visto che aspiriamo ad una vita sobria, non in linea con il concetto prevalente di vita e matrimonio? Noi abbiamo fatto così; ci siamo sposati nella primavera del 2003… e magari la nostra esperienza può essere utile ad altri. Circa sei mesi prima abbiamo chiesto ai nostri amici di creare un gruppo (che poi è diventato un “comitato”) per confrontarci e per realizzare il nostro progetto. Abito da sposa: comprato in Messico, tessuto di fibra di agave. Spesa: 20€. Abito dello sposo: pantalone e camicia di puro lino, riutilizzabili in altre occasioni. Bomboniere: sacchettino di lino - ricamato e cucito dalla madre della sposa - e all’interno il sapone della felicità, preparato con ingredienti naturali su ricetta del Movimento Uomini Casalinghi e confezionato con una spiga di grano. Fedi: abbiamo riciclato dell’oro portandolo da un orafo che ha preparato artigianalmente i due anelli; parte del compenso per il lavoro è stato pagato con i grammi d’oro avanzati. Inviti: scritti tutti a mano riciclando del cartoncino e utilizzando buste di carta ecologica. Allegate minibandierine della pace autoadesive: eravamo in piana campagna “pace da tutti i balconi”. Regali: nell’invito abbiamo esplicitamente chiesto: la propria partecipazione, la collaborazione (cibi per la cena o momenti ludici) ed eventualmente un contributo per un progetto (scolarizzazione dei bambini rom di Roverchiara, Verona). Tra i regali abbiamo ricevuto: 43 torte salata, 17kg di pasta fredda ed insalata di riso, 15kg di olive, 15kg di formaggi vari, 10 vassoi di verdure cotte e 7kg di legumi, assieme ad una grande varietà di specialità locali tipiche. Cibo e bevande: il lavoro più grosso ed impegnativo. Cena vegetariana (per rispetto della vita e della natura), possibilmente biologica ed integrale (ma senza forzature). Oltre alle verdure crude (25kg) e alla frutta (30kg di ciliegie) di produzione locale e biologica, abbiamo pensato noi alle bevande affittando una spina con birra e vino (per ridurre i vuoti di vetro, plastica o alluminio); l’acqua era quello del rubinetto e per i bambini c’erano succhi di frutta senza ingredienti animali, regalataci da un nostro amico fornaio, che ci ha portato anche il pane biointegrale. Altri Aiuti: per la cena abbiamo chiesto collaborazione a tre ragazze universitarie… mentre per le pulizie a de ragazzi nigeriani. Tutti e cinque sono stati pagati in denaro. Dettagli: la cena e il buffet si è tenuta presso una colonia montana. Tutto il lavoro di preparazione del posto, dell’organizzazione delle cibarie e delle bevande è stato svolto dal “comitato”, così come la sistemazione dei sacchi per la raccolta differenziata dei rifiuti. Viaggio di nozze: il primo, di una settimana, in un agriturismo vicino a Gubbio… secondo in Grecia per due settimane, viaggiando in treno, bus e traghetto, e dormendo in case private e in campeggio. Servizio fotografico: ci siamo affidati ad uno zio e ad una amica appassionata di fotografia; poi abbiamo raccolto foto un po’ da tutti. Alla fine abbiamo rispettato i principi in cui credevamo e siamo stati felicissimi assieme ai nostri ospiti, per il clima che si è istaurato e per come sono andate le cose. Delle cibarie non è stato sprecato quasi niente (e quel poco è diventato concime) e molti hanno portato a casa alimenti avanzati. I rifiuti sono stati veramente pochi. Dimenticavamo: il tutto ci è costato circa 3.000€. i viaggi di nozze, 1.600€ (400+1.200). Il progetto per i bambini rom ha raccolto 5.380€. Per tutti gli sposi del rione che hanno intenzione di fare un matrimonio simile offriamo servizio forografico, videoriprese e montaggio gratis [FONTE: Dal libro “Dialoghi” di Alex Zanotelli - Ed. Nigrizia - pubblichiamo alcune parti dell’articolo di Claudio e Chiara Sireos di Verona dal titolo “Abito da Sposa 20€”]


specchio

E’ da qualche settimana che vedo in palestra un ragazzo, che per convenzione chiamerò Antonio, piuttosto basso, tarchiato, strabico e con la testa, in proporzione, leggermente più grande del corpo. Antonio ha una forza eccezionale, e usa la corda in una maniera magnifica; è bravissimo anche ad alzare i pesi e ad operare altri attrezzi. Spesso cerco di guardarlo senza farmi vedere. Qualche sera fa mi ha incuriosito un fatto. Vedendo diversi ragazzi che gli giravano intorno e lo ammiravano, Antonio dava sfogo delle sue capacità mostrando le sue attitudini e la sua bravura. La ressa ad un certo punto però è stata chetata dall’istruttore. I ragazzi si sono dispersi, ma io non riuscivo a togliere lo sguardo fisso su Antonio. Vedevo, attraverso l’espressione del suo sguardo, che la sua stima era quadruplicata, si sentiva che la sua soddisfazione era all’apice. Così continuava ad esibirsi da solo aspettando che qualcuno ogni tanto lo guardasse. E’ stato in quel momento che gli ho puntato gli occhi addosso, stava per riposarsi, ma vedendo il mio sguardo ha continuato fino all’estremo delle forze. Finito, gli ho sorriso come per dirgli bravo, lui sprezzante mi ha snobbato girandosi di spalle e continuando con gli allenamenti. Quando qualcuno si mostra interessato alle sue performance sembra non porre molta attenzione. In effetti questa è la cosa che più mi ha incuriosito: appena un suo amico o conoscente smette di guardarlo Antonio si esibisce in prove sempre più ardue cercando, senza farsi notare, l’attenzione degli altri, anche se con un po’ di vergogna nel momento in cui si rende conto che quest’ultimi hanno capito le sue intenzioni.
Mi è capitato di parlare con moltissima gente del rione, operai, artigiani, commercianti, tutti con lo stesso desiderio di essere riconosciuti “bravi”, degni del loro lavoro e delle loro capacità.
Il mostrarsi di Antonio è dato dalla sua paura di apparire e/o di non farcela. A lui il destino gli ha affibbiato un brutto corpo anche se cerca continuamente un riscatto. Alla gente della Sanità il destino invece ha assegnato una etichetta abbastanza vistosa cosicché tutti hanno la possibilità di giudicare senza prove o argomentazioni. Qualche giorno fa parlavo con un signore di circa quarant’anni che mi ha detto che alla fine non ne ha potuto più e ha incominciato a rubare senza condizioni e senza più sensi di colpa. Mi ha riferito che ha sempre lavorato, ma è stato così sfruttato, così umiliato, spesso non pagato e ricattato, che alla fine ha deciso di fare l’unico atto che gli dava realmente la possibilità di vergognarsi di se stesso. “Finalmente - mi ha riferito - ho fatto qualcosa che ha reso possibile un vero giudizio”. “Dopo tante accuse rivoltomi così ingiustamente adesso invece potrò sentire qualcosa di vero sul mio conto”. [+Blogger]