Ieri sera parlavo con una mia amica, Francesca, trapiantata a Bologna per lavoro, a Napoli era disoccupata con troppe qualifiche da nascondere. Mi aveva riferito che, guardando il nuovo spot che aveva girato il Cardinale Sepe accompagnato da Massimo Ranieri, non aveva potuto far a meno di provare una grande tristezza intrisa di una consapevole realtà. Mi aveva spiegato che allontanatasi per così tanto tempo e vivendo “dentro” un altro luogo la percezione del giudizio verso la sua città si era alterata leggermente e la recettività delle parole sentite in tv erano diventate altre. “Non è possibile, adottare un bambino napoletano?: ma che significa?”.
Prima di questa conversazione avevo ascoltato radio1 verso le 23,30, conduceva la trasmissione Maurizio Constanzo. La protagonista, Filomena, era una donna che viveva in Lombardia, precisamente in provincia di Varese. Questa giovane signora intervistata stava spiegando che da poco aveva avuto 3 gemelli e in contemporanea il marito aveva perso il posto di lavoro, mentre lei si “arrangiava” a fare pulizie a casa di una sua conoscente. Nel spiegare questa situazione aveva chiesto aiuto al conduttore e, alla fine del suo triste racconto, non aveva esitato a lasciare nome, cognome, indirizzo, numero civico, c.a.p. del posto dove viveva per un aiuto economico. Essa chiedeva anche pannolini, bene di prima necessità per i neonati e altro che l’aiutavano per il sostentamento della crescita dei suoi gemellini, esortata anche da Costanzo a “resistere” e ha chiedere per una giusta causa.
Queste due storie, la pubblicità del cardinale e Ranieri e quella di Filomena, hanno in comune due variabili costanti: da una parte la povertà di una città che [non] chiede aiuto tramite esponenti che sbagliano il messaggio; dall’altra un conduttore che incoraggia ad aiutare una donna che chiede sostegno per la sua situazione. Da una parte uomini di Napoli che devono adottare altri figli, dall’altra una mamma che non ce la fa a mantenere i suoi gemelli rischiando di farli morire di fame. La storia potrebbe continuare attraverso una via ingarbugliata, fatta di situazioni paradossali e incoraggianti, mitiche e deplorevoli. La situazione ha una consuetudine: parlare di qualcosa che desta l’attenzione... non si adottano i napoletani; si può aiutare, invece, una famiglia povera.
L’Italia vive contraddizioni straordinarie, fatte di scene, retroscene, situazioni paradossali e inconvenienti vari. Se fossimo un po’ più attenti alla comunicazione avremmo sicuramente capito che storie di questo tipo, purtroppo, ce ne sono molte e di diversa natura. La cosa che più preoccupa sono le definizioni che etichettano in un crescente di confusione e indeterminatezza. Le consuetudini fanno parete di una determinata società e della sua cultura. Se avessimo la consapevolezza che la sola parola può distruggere un intero popolo, avremmo capito che adottare un bambino napoletano può essere un bisogno mediatico? [+blogger]
7 commenti:
anche a me non mi piace questa pubblicità... buon natale
anche oggi lavorare al nord è una tragedia, ve lo dice uno che ha passato la sua vita a smontare e a montare caldaie su per tutto il bergamasco. una fatica e alla fine una pensione, poi via non servi più. a che cosa è servito andarmene lasciare la mia famiglia e lavorare in un posto dove dalla mattina alla sera dovevo fare sempre la stessa cosa, più anni passati in una casa ospitato con 4 perone, due camerieri, un uomo che lavorava come facchino presso un importante albergo e io. oggi dico a chi emigra, meglio la "libertà" che la miseria.
un buon natale a tutte le famiglie e a tutti gli immigrati del quartiere. e spero che tutti voi abbiate un grande fine d'anno e ed un inizio felice.
ROMA - Crollano le pensioni di anzianità nel 2009: i trattamenti anticipati rispetto all'età di vecchiaia erogati dall'Inps nei primi 11 mesi dell'anno sono stati 91.925, con un calo del 53% rispetto al 2008 quando furono, nell'intero anno, 196.522. E' quanto emerge dagli ultimi dati Inps - secondo quanto risulta all'ANSA - che evidenziano un forte calo soprattutto tra le pensioni di anzianità nella gestione dei lavoratori dipendenti con 52.132 nuovi assegni a fronte dei 120.626 erogati nell'intero 2008.
Sono cresciute invece nei primi 11 mesi dell'anno le pensioni di vecchiaia (65 anni per gli uomini, 60 per le donne), anche se in numero inferiore rispetto alle previsioni. Quest'anno i lavoratori privati andati in pensione per limiti di età sono stati, nei primi 11 mesi, 152.546, in aumento del 63,1% rispetto ai 93.512 dell'intero 2008, ma in forte calo rispetto ai 210.940 previsti. Nel 2009 quindi, anche a causa dell'inasprimento dei criteri per la pensione anticipata, si è rimasti al lavoro più a lungo, andando a riposo in media oltre i 60 anni. Nel complesso, tra vecchiaia e anzianità nei primi 11 mesi dell'anno sono uscite 244.471 persone a fronte delle 290.034 dell'intero 2008 (con un -15,7%), un dato in calo anche rispetto alle previsioni (312.190 le uscite attese). Per le anzianità è probabile che si resti sotto quota 100.000 pensioni, il dato più basso dal 2002. Per il fondo pensioni lavoratori dipendenti nei primi 11 mesi sono state erogate 52.132 pensioni a fronte delle 63.700 previste per il periodo e delle 120.626 dell'intero 2008. Per i coltivatori diretti le pensioni di anzianità sono state 8.841 a fronte delle 16.094 dell'intero 2008, mentre per gli artigiani le uscite anticipate sono state 20.165 a fronte delle 36.340 del 2008. Anche per i commercianti c'é stato un deciso calo delle pensioni anticipate, con 10.787 uscite contro le 23.462 dell'intero 2008. Le pensioni di vecchiaia sono aumentate in percentuale soprattutto per i commercianti (da 11.345 a 26.454) e per gli artigiani (da 9.777 nell'intero 2008 a 22.196 nei primi 11 mesi del 2009), mentre per i lavoratori dipendente la crescita, pur sostenuta, è in percentuale inferiore a quella complessiva (da 62.464 nell'intero 2008 a 87.938 nei primi 11 mesi dell'anno).
L'Inps chiuderà il 2009 con 6-7 miliardi di avanzo finanziario. E' la previsione del presidente dell'Inps Antonio Mastrapasqua che ha commentato con l'ANSA i dati sull'andamento delle pensioni di anzianità. "Riteniamo di chiudere il 2009 con 6-7 miliardi di avanzo finanziario - ha detto - ma il risultato potrebbe essere anche molto superiore".
Scrive Marx ne Il Capitale: «Le persone esistono solo come maschere economiche. E, solo come personificazioni di rapporti economici, esse trovano l’ una di fronte all'altra»
Di lavoro si può morire, come accade in Francia. Manager che si suicidano sul posto di lavoro, come se il fallimento dell'azienda fosse il fallimento della loro vita. Ci si identifica talmente con l'azienda che il suo fallimento crea una crisi esistenziale. Ma suicida anche per mancanza di lavoro: sono due facce legate al lavoro, così osannato da certo capitalismo. Ma perché proprio ora? Perché la crisi ha messo a nudo la grande que stione del lavoro. Marx messo in soffitta rispunta drammaticamente a ricordarci che il lavoro che diviene alienazione può distruggere l'uomo, il lavoro che ha come fine solo il profitto crea alienazione, l'uomo diviene un'altra cosa da sé. Ma anche la sua mancanza riduce l'uomo a cosa. Ma non è solo Marx a impostare questo proble ma. Se prendete San Tommaso, così come lo legge Vittorio Tranquilli nel suo monumentale Il concetto di lavoro da Aristotele a Calvino, vi dice, arrivato a San Tommaso, che il lavoro fisico ha la stessa dignità di quello intellettuale e che ambedue hanno come fine l'uomo, creato da Dio. Vecchia riflessione, ma drammaticamente attuale.
Luciano Ferrari, Livorno ferrarlluc@allce.ii
bravo luciano ferrari alias umberto galimberti:
Umberto Galimberti
Fonte: dweb.repubblica.it/ - “La repubblica delle donne”
12.12.2009
BUON SANTO STEFANO A TUTTI PER UN RELIGIOSO COME ME E' IMPORTANTE FARE GLI AUGURI. PAPI
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