rione sanità e santoro

Ieri sera scorrevano i luoghi in cui ho vissuto molte ore della mia vita. Il giornalismo vuol essere coerente nelle rappresentazioni. C’è una teatralità che deve essere rispettata. Il soggetto, un morto ammazzato, vuole volti da galeotti, paure mozzate in gola, interni fatiscenti. “ La Sanità la si potrebbe chiudere con cancelli ( è vero, un cinque o sei) è lasciarli tutti dentro, reclusi, tanto sono tutti delinquenti.” Una voce, un volto oscurato pronunciava questa verità, che recepita al nord, dopo il vaglio di una accanita regia, dava adito ad ogni immaginativo. Ma per chi ha assistito, come medico, per quarant’anni le famiglie, entrando nelle case all’alba, tra letti intessuti tra pochi spazi, per chi ha ascoltato i loro problemi di sopravvivenza quotidiana, per chi ha visto i funerali dei loro mariti, dei loro figli, caduti in una guerra, che non ci appartiene, non è facile condividere questo ghigno di scandalo che si vuol far nascere dalle persone perbene. Questo quartiere contiene tesori che potrebbero essere la fabbrica del benessere, in un’altra nazione. Chiese paleocristiane, catacombe, un infinito reticolo, non del tutto esplorato, chiese del ‘500 e del 700. Un vero “miglio d’oro”, il percorso reale da fuoriporta S.Gennaro alla Reggia di Capodimonte, costellato da palazzi barocchi. La stessa casa di Totò potrebbe essere uno spunto europeo d’ interesse, con sale di proiezione, souvenir. Invece…silenzio..abbandono. Che ci sia un patto sottaciuto politica-mafia per non proteggere il territorio, è palese. Una convivenza, voluta, per non inviare vigili, per quarant’anni, a spiegare le più basilari norme sul traffico, ma che avrebbero visto cose che non si dovevano vedere. Brutto termine, ma ci vuole: la ghettizzazione, disegnata al tavolino, innalzando “un muro” invisibile, ma insormontabile. Al Signor Presidente della Repubblica, a cui, anni fa, fecero vedere una Sanità, falsa nelle cure, pulizia e addobbi, vorrei chiedere di fare Cavalieri del Lavoro, tre o quattro dei miei bambini, cresciuti in questo quartiere. M.G, da cameriere divenuto ispettore mondiale della catena degli Hilton Hotel, a C.D. che opera trapianti a Barcellona, a D.A. divenuta un ottima pediatra, studiando in una camera con cinque fratelli, a C.A. biologo insigne. Veri germogli che hanno saputo resistere alle intemperie e ai soprusi. [Raineri Lucio Paolo]

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ANCORA SANTORO??? MA NON GLI DATE MOLTA IMPORTANZA COSI'?

Anonimo ha detto...

la solita cantilena.

alessandro lenti ha detto...

per favore mandiamo il commento del dott. Ranieri sul blog di Grillo e di Anno Zero cosi anche loro sapranno un poco di verità

Stefano ha detto...

E' vero, la Sanità è un quartiere bellissimo e non valorizzato (come tutta Napoli del resto), però penso che dev'essere la gente del quartiere stesso a tirarsi su le maniche per migliorarlo. Non servono vigili per le strade, ma genitori che vogliano educare al senso civico di giustizia e al rispetto i propri figli. Ci sono un sacco di doti buttate tra la monnezza delle strade.

Giuseppe ha detto...

La solita cantilena?è vero ma le famiglie sane nel rione Sanità sono tantissime,e non vedo perchè una trasmissione come"Anno Zero"cerchi con un intervista ad un agente di P.S.di buttare fango su di un intero quartiere facendo di un erba un fascio.Venga ad intervistare senza istigare le persone con la solita domanda,esiste la camorra alla Sanità?

Anonimo ha detto...

Anche BLOB questa sera ha mandato in onda l'intervista al "Signor" Poliziotto,allora è una vera BLOBBATA

Simone ha detto...

per Stefano:
serve sia rimboccarsi le maniche,
sia un po' di presenza sana dello stato, in appoggio agli sforzi fatti dal basso.
sennò ogni volta bisogna ricominciare da zero. e sennò la gente si sente abbandonata e non sostenuta,nell'eventuale cambiamento