annozero

Se un giornalista vuole fare una inchiesta, cercando di capire cosa è successo e cosa può succedere in futuro, in questo caso quelli di annozero hanno cercato di indagare più a fondo sull’ultimo omicidio avvento nel rione Sanità, la cosa più ingenua e stupida che può fare è confermare a tutti i costi la sua ipotesi di ricerca. In questo caso non hai fatto nessuna scoperta e non hai contribuito a diffondere nessuna nuova notizia. La trasmissione ha avuto il merito di far capire che lo stato è assente, ma ha peccato sul fatto di porre domande scontate alla gente, domande faziose che non hanno nessun principio critico: se chiedi ad un cittadino del rione se la camorra esiste, la risposta è scontata, la stessa cosa è andare a casal di principi e porsi come paladino della verità. La gente di questo quartiere purgante, non ha diritto di esprimere le proprie opinioni, non ha diritto di aver paura, non ha diritto di avere dei bisogni. Voi di annozero l’avete detto: lo Stato è assente anche se non ci avete voluto ascoltare, come non ci ascoltano i politici, i responsabili e le Istituzioni: diteci allora cosa serve per diffonde ancora di più i giudizi e gli stereotipi. [+Blogger]



ANNO SOTTOZERO

Io non mi vergogno di abitare alla Sanità, ma mi vergogno moltissimo di abitare in un paese dove giornalisti famelici cercano solo storie di sangue e di camorra, quelle che si vendono bene; tutto il resto è niente: se non se ne parla, non esiste. Come si temeva, Gomorra ha smesso di essere un’opportunità per diventare una moda. La città bella e maledetta tira sempre. La parte malvagia della società deve esistere perché quella “perbene” ci si rispecchi e goda di sé, mentre consuma le sue 18.000 dosi quotidiane di cocaina. Un giornalista che si muove compiaciuto sulla superficie delle cose, che estorce ai bambini le solite frasi preconfezionate e che volutamente chiude gli occhi sulla complessità e sulla realtà profonda di un quartiere, fa un danno sociale pari a quello di un omicidio: distrugge la dignità della gente e compromette il lavoro di quanti si impegnano quotidianamente, compiendo un balzo all’indietro: da zero a sottozero. [Pietro (Pippo) Pirozzi]


11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ilenia dice delle cose giuste, mette in difficoltà il giornalista che si è autocelebrato. Paola

Abu Abbas ha detto...

Buongiorno a tutti
Ho già espresso le mie opinioni su qualche post precedente parlando di merce-informazione e sul conseguente "svilimento" della verità profonda e dell'analisi costruttiva.
Mi preme sottolineare che non è sul piano dell'eroismo e del martirio che bisogna porsi come incalzavano i giornalisti di annozero continuando a chedere "ma perchè non vi ribellate?". La presa di coscienza collettiva non cade dal cielo per opera e virtù dello spirito santo ma va ricercata su un altro piano, ovvero sulla possibilità di costruire una società diversa partendo dalla conoscenza profonda di quella che si vuol cambiare. Sembrano essere discorsi retorici, ma in un certo modo l'informazione propinata dai media sembra invece andare in direzione opposta, omettendo elementi reali dai quali partire per operare un cambiamento.
Bertold Brecht affermava :"Guai a quel paese che ha bisogno di eroi".
Continuiamo a dare forza ai blog come questo, ad esempio, e allo sforzo di ricercare e divulgare la giusta informazione: quella di chi davvero vive immerso in questa realtà e il cui unico interesse non è quello di vendere merce "fruibile sul mercato" ma di tendere alla trasformazione dello stato di cose presenti.
Ciao a tutti

Antonella e Francesca ha detto...

ho visto la trasmissione, Di Pietro ad un certo punto ha detto delle cose giuste: "non bisogna criminalizzare un intero quartiere, se l'esempio è la nostra politica e i nostri politici, come Cosentino e altri, non c'è possibilità di cambiare. non è nella povera gente che va cercata la soluzione, nè in chi ha paura di denunciare la camorra"... [Parafrasando le sue parole]

Anonimo ha detto...

la solita spettacolarizzazione del video. ma io che sono nato nel rione ma vivo ormai da anni in un altro luogo, posso assicuravi che il messaggio che hanno voluto far passare non pecca di infelice ingenuità. certo i creduloni hanno le orecchie piccole, e vedono ciò che il visibile accerta. ma basta conoscere un po' la televisione italiana per capire, cosa non difficile, che le fiction sono un'altra cosa. Roberto

Anonimo ha detto...

CERTO, ANNOZERO ERA LA MIA TRASMISSIONE TELEVISIVA PREFERITA CHE DELUSIONE, MA NON E' UN ATTO DI VILTA' IL FATTO CHE UN APPASSIONATO TIFOSO DI SANTORO FACCIA DIETROFRONT PERCHE' DISGUSTATO PER AVER OFFESO UN QUARTIERE E TRATTATO LA GENTE COME IMMONDIZIA?

Anonimo ha detto...

BASTA con queste schifezze.

Anonimo ha detto...

se non mi sbaglio santoro in passato a lavorato con mediaset... non vi meravigliate se anche lui ha manie di protagonismo.

IRIS ha detto...

ma quali manie di protagonismo, ma è mai possibile che un giornalista che cerca di fare il suo dovere, di informare e di cercare di restituire un po' di giustizia a questa merda di paese viene attaccato come gli ultimi dei mentecatti. ma perchè al posto di offendervi non agite e non vi ribellate a questo stato di cose? siete un popolo di ipocriti.

Anonimo ha detto...

anno zero è una trasmissione come tantealtre quindi non prentetevela con chi cerca di fare il prorpio laoro.

Anonimo ha detto...

Cara Iris, quello non è giornalismo ma solo spettacolarizzazione e strumentalizzazione di una notizia.

carlo leggieri ha detto...

Il taglio che la redazione di ANNOZERO intendeva dare al servizio sul quartiere Sanità, emergeva chiarissimo dalle richieste che i giornalisti avevano avanzato attraverso contatti preventivi con diversi operatori che nel quartiere sono impegnati in iniziative culturali e sociali di notevole spessore. Questi stessi operatori una volta compreso l'obiettivo dei giornalisti, tendente unicamente a rappresentare una realtà degradata senza alcuna possibilità di riscatto, unanimemente si sono rifiutati di offrire la propria testimonianza. Indisponibilità che di per se fornisce la tempra e la dignità di questi uomini. Io, personalmente, venuto a conoscenza di questo progetto di basso profilo ho cercato, attraverso una e-mail inviata a ANNOZERO, di invitarli a documentare, in un quadro di informazione equilibrata, anche quanto nel quartiere si coltivasse di positivo. La mia preghiera è rimasta inascoltata e il risultato perseguito lo abbiamo visto.
Cari Antonio, Enzo, Mario credetemi: nel tempo, con il nostro impegno, con la tenacia delle nostre idee, di quanti, uomini e donne, si impegnano quotidianamente a costruire un futuro per questo quartiere assolutamente straordinario, smentiremo il loro assunto.