Desaparecidos Napoletani. I morti ammazzati, quelli chiusi dentro le colonne di cemento armato che sostengono le autostrade, le esecuzioni sommarie e i regolamenti di conti, lasciano una debolezza dentro l’anima. Ma perché? Chi sono questi nuovi Desaparecidos? Le mamme e i familiari che ancora non hanno la forza di ribellarsi, uomini spezzati a metà tra la legalità di uno stato inesistente e l’illegalità di una malavita colta ed efficacissima. Ma allora che cos’è che protegge chi commette reati? Forse per il momento c’è una sola risposta: l’economia e il suo linguaggio. La scomparsa di 30mila uomini in Argentina con la complicità dello stato e delle forze straniere ha definito la realtà fatte dalle madri di Plaza de Mayo che lottano usando slogan non violenti, occupazione di piazze e coniando frasi come nosotros somos ustedes. Noi napoletani non siamo desaparecidos perché a detta di qualcuno siamo conniventi, non denunciamo, omertosi e privi di senso civico. La disperazione di chi ha terrore è la causa ultima dell’abbandono e dell’etichetta che priva gli uomini del consenso e della partecipazione. Oggi una nuova strage di uomini che scompaiono per riapparire qualche anno dopo (o non riapparire affatto), è sotto gli occhi di tutti, mentre i grandi network applicano un vergognoso tacito silenzio. In Pakistan centinaia di persone non fanno più ritorno a casa e le autorità non hanno la “consapevolezza” di spiegare il perché e il percome di queste misteriosi sparizioni. Mentre lì la guerra al terrorismo viene fatta perché “giusta” secondo argomentazioni unilaterali, qui la lotta all’illegalità o a chi “svende droga” è assopita dalle più inette motivazioni. D’altronde lo slogan della secessione era uguale al “chi sta dinto sta dinto ‘e chi sta fore sta fore”. Oggi hanno cambiato termine ma la sostanza è quella. Hebe de Bonafini, la fondatrice delle Madri di Palza de Mayo a Napoli ha dichiarato: “noi prima occupiamo poi ragioniamo”. In Messico centinaia di donne scompaiono dissolvendosi nell’aria, una cittadina, Ciudad Juarez, che incetta l’altro sesso dimenticandosi delle denuncie e delle atrocità. In qualche libro c’è abbozzata una spiegazione giusta ma la vera realtà è ancora tutta da provare. Qui nella Napoli mediterranea si muore di una morte vergognosa, si ha scorno di parlare della perdita e della mancanza, ci si deve mortificare se l’altro ci obbliga a deperire. I giovani desaparecidos napoletani hanno però la certezza di essere marchiati per sempre, macchiati di vilipendio e di immorale condizione. I giovani desaparecidos devono morire di una morte che scende negli inferi, dove la frase nosotros somos ustedes, è illeggibile; dove chi sparisce per terrorismo è considerato l’ultimo lavoratore incosciente; dove chi è stata malmenata, violentata e uccisa è la battona di turno; e dove chi ha subito una esecuzione prevista ed elaborata è inconsapevolmente denigrato come l’ultimo kamikaze che ha voglia di schizzarci il cervello in faccia. Le mamme “Desaparecidos”, argentine si sforzano di parlare di diritti umani, così come le povere operaie del Ciudad Juarez in cerca di un lavoro dignitoso… e così come chi muore fuori ad un bar o chi si “vende” per un po’ di finta felicità. [+Blogger]
8 commenti:
Vorrei spendere una parola per i desaparecidon polacchi del Tavoliere delle Puglie, sequestrati e costretti a lavorare come schiavi, 119 desaparecidos di cui non si e' mai piu avuta notizia probabilmente uccisi e sotterrati non lontano dal loro "campo di lavoro". Sembra assurdo eppure nel nostro Bel Paese si compiono crimini come la riduzione in schiavitu', il lavoro forzato!!!
vedi:
http://www.unita.it/news/80705/i_desaparecidos_polacchi_nei_campi_di_pomodoro_del_tavoliere_delle_puglie
http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/cronaca/scomparsi-polonia/scomparsi-polonia/scomparsi-polonia.html
http://www.meltingpot.org/articolo8469.html
http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/44387/i_desaparecidos_polacchi_turbano_il_web
qualche tempo fa c'erano anche i loro volti sul sito della polizia polacca.
Dopo circa tre anni solo alcuni polacchi "caporali" (che riducevano in shiavitu' i loro concittadini per pochi soldi) sono stati arrestati, ma gli altri aguzzini aguzzini,probabilmente esponenti della mala locale, qualli non sono mai stati trovati , processati e condannati....e pensare che la stampa a stento ha dedicato qualche riga a questa vergogna nazionale!!!
e' stato scritto anche un libro su questa vicenda....
http://www.lostraniero.net/archivio/2-febbraio-n-104/71-il-nuovo-caporalato-in-puglia-e-altrove.html
Ciao a tutti.
lo so sono sclerotico ma io insisto sempre sullo stesso punto.... Le notizie che possono salvarci e salvare i deboli vengono occultate o manipolate.
Di una delle dittature più sanguinarie del mondo non si sa niente nè tantomeno si studia a scuola... chi sa qualcosa del governo della giunta militare in Argentina degli anni 80? chi sa chi erano Videla, Massera, Galtieri E GLI ALTRI CHE AVEVANO RAPPORTI STRETTISSIMI CON LA LOGGIA P2?
Ribadisco...come dall'atomo si può studiare la materia, così nel particolare si riflette il generale.
Il Giornale, lo conoscete?.... si quello lì, quello di Feltri...Un redattore di questo obbrobbrio di gionale sapete che ha fatto?
ecco quì leggete:
"Per me, non lo nego, il mio lavoro è una missione". E’ sincero, Francesco Guzzardi, collaboratore de "Il Giornale" mentre scrive ai suoi lettori. La sua missione è condurre inchieste nella Valbisagno, Come l’esperienza ci insegna, un giornalista di tale levatura rischia grosso, a ficcare il naso in affari più grossi di lui.
Arriva, infatti, l’incubo dell’intimidazione: "Sono arrivate le minacce sotto forma di volantino anonimo. Lasciamo alla polizia il compito di svolgere le indagini e risalire ai colpevoli". Il volantino, rinvenuto la scorsa settimana sotto la porta d’ingresso della redazione de Il Giornale, è anonimo, ma quel simbolo, la stella a cinque punte, non lascia dubbi. Sono state le Brigate Rosse. Chiaro e liscio come l’olio, nevvero? Peccato che sia tutta una farsa, e che il volantino sia stato vergato a mano dallo stesso Guzzardi. Le minacce al capo della sede Massimiliano Lussana, alla redazione intera e allo stesso Guzzardi: tutta una sua creazione, che riassume il suo sincero amore per la verità.
Il giornalista, una volta scoperto, ha confessato di aver redatto e spedito il volantino per denunciare l’esistenza di altre minacce, stavolta reali, rivolte a lui stesso e alla propria famiglia da alcuni malavitosi e nomadi della periferia genovese.
Robecchi de il Manifesto commenta e aggiunge:(il testo minaccioso) Diceva testualmente: “Non abbiamo ancora deciso se spaccare il culo prima al vostro servo Guzzardi l’infame della Val Bisagno e degli sbirri o passare prima da voi molto presto lo scoprirete” (la punteggiatura è tutta sua). Non esattamente il solito linguaggio brigatista, tanto che qualcuno si era preoccupato: dove andremo a finire se anche le Br cominciano a scrivere come un concorrente del Grande Fratello?
Pare di vederlo, nel sonno che si urla da solo "comunista!", magari che studia come gambizzarsi e poi che dichiara (ma questo è vero): “Se chi ha scritto questo messaggio intendeva intimorirmi o addirittura costringermi a tacere, è bene che se lo tolga subito dalla testa”. Bravo Guzzardi! Non lasciarti intimorire dalle lettere di minaccia che ti scrivi! Gli sono arrivate una quantità enorme di lettere di solidarietà (a questo punto di dubbia provenienza anch'esse)sul suo sito....
Ricordate il ministro Sacconi? diceva:“Prosciugare l’acqua in cui nuotano i pesci dell’eversione!”
Esatto... Vada dal Il Giornale e si porti l'autoespurgo fogne.
anche i cinesi continuano a morire e ad essere torturati nell'assoluto silenzio. ma la lista sarebbe lunga oltretutto.
anche i cinesi continuano a morire e ad essere torturati nell'assoluto silenzio. ma la lista sarebbe lunga oltretutto.
anche i cinesi continuano a morire e ad essere torturati nell'assoluto silenzio. ma la lista sarebbe lunga oltretutto.
http://www.desaparecidos.org/main.html
tanti morti a napoli, in sicilia in tutta italia. aiuto fermate il mondo......
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