l'altro spazio

RIPROPONIAMO ANCORA UNA VOLTA L'ARTICOLO DEL 12 OTTOBRE 2008 - ITALIA, NAPOLI, RIONE SANITA'.

Qualcuno sul blog ci ha invitati a scrivere di camorra, noi della redazione cerchiamo sempre di dialogare con chi lascia messaggi esaudendo nel possibile le esigenze e le aspettative. Naturalmente ci chiediamo, e chiediamo a chi ci ha fatto questa osservazione: forse dobbiamo scrivere di camorra perché siamo nel rione Sanità? Ma, a parte le polemiche che lasciano il tempo che trovano, saremo pressoché banali se incominciassimo quest’articolo dicendo che la camorra è un sistema che coinvolge politici, imprenditori, operai e nullafacenti. In questo caso avremmo fatto la scoperta dell’acqua calda. Una differenza che terremmo a sottolineare è quella spaziale. Spiegando meglio questa differenza, essa è nella sostanza quel piano intermedio che intercorre tra l’alta camorra (come parte delle Istituzioni o gli intellettualoidi) e la bassa manovalanza, cioè parti del popolo. Quello che vorremmo mettere in risalto sono proprio tutti quelli che appartengono allo stato intermedio, uno stadio che non si conosce ancora bene e che, secondo il nostro parere, è quello che riesce a distruggersi e rinascere contemporaneamente. È una specie di economia impazzita che inventa qualcosa che nell’immediato già è obsoleto. Quelli che hanno la peggio sono i “poveri di turno, quello che noi definiamo operai della camorra: per essere più precisi, e non vorremmo sbagliare, in passato 13 morti in 26 mesi solo nel nostro quartiere. Precisiamo ulteriormente che quando ci riferiamo alle Istituzioni o al popolo, naturalmente, è sottointeso che non intendiamo dire che tutti gli Italiani sono camorristi o mafiosi, anzi è esattamente il contrario. Se in parte riconosciamo un legame debole, ossia nel definire lo stato alto e basso della camorra, abbiamo già scoperto che una parte molto ristretta di persone “giocano” o con i camorristi o a fare i camorristi. Quello che maggiormente ci preoccupa è, lo ribadiamo, quel vuoto che permette a molti uomini di depositare denaro sporco su banche inaccessibili, quelli che truffano lecitamente, oppure i professionisti del raggiro, in una definizione, tutti quelli che riescono in un modo o nell’altro a farla franca.
A nostro parere nelle Istituzioni locali crediamo ci siano abbastanza persone oneste che, ad un certo punto, vengono irretiti in questa traccia indelebile di favoritismi e clientelismi, a volte demotivati e mortificati nella loro professionalità. Basti pensare allo scandalo delle emittenti private per avere un esempio calzante. Le nostre osservazioni sono contro quelli che imbrogliano regolarmente, quelli che, pur essendo condannati sporgono denuncia per diffamazione, quelli che minacciano azioni legali per offesa alla buona fede, quelli che si sentono, o dicono di sentirsi, perseguitati senza mai essere andati in galera. In realtà ci assillano tutti quei camorristi indefiniti, quelli che non si espongono, gente che guadagna milioni di euro facendosi prestare un nome e/o corrompendo con la forza del denaro e della persuasione. Non difendiamo l’alta camorra o la bassa manovalanza: essa è condannabile comunque perché oltre a far del male a gli altri fa male a se stessa e a tutti quelli che intorno la seguono. Quando si arrestano i capi mafiosi il problema non è farli pentire per poi arrestare esponenti e malavitosi (essa deve essere la norma), la questione invece è riuscire a controllare quello spazio, di cu sopra, che giace nell’ombra tra un eletto di turno e un venditore fallito, tra un professionista oratore e un nullafacente, tra un manager corrotto e un lavoratore stanco.
Questi esempi sono estremi e sintetici, per questione di spazio non possiamo farne altri, ma ci aiutano a comprendere che la sottrazione degli spazi, la sperequazione economica, l’indifferenza istituzionale, la mancanza di sensibilità pubblica ecc, ecc, sono i punti che nell’immediato andrebbero analizzati e studiati più a fondo. Nel rione Sanità, circa 70mila anime su cinque chilometri quadrati, manca una scuola media inferiore, un ufficio postale, un asilo nido, (e per creare un po’ di lusso), una biblioteca, un cinema, un teatro… in un quartiere dove si contano numerose bellezze storiche e artistiche la sottrazione degli spazi pubblici (che riteniamo di centrale importanza) è l’elemento fondante che evidenza la debolezza culturale riducendo l’immagine fattiva a mera sostanza oziosa. [+Blogger, Mauro ‘o Romano]


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Chiaramente ci sono molti vantaggi nel tollerare il "sistema" camorra. Il primo vantaggio e'che il sistema camorra da' da mangiare a gente che molto probabilmente si rivolterebbe contro il "sistema tradizionale". Non dimentichiamo che spesso la camorra ha un welfare che funziona meglio di quello dello stato italiano! Paga mensile per i coniugi dei carcerati, assistenza legale gratuita, viaggi premio ed altri vantaggi ancora. Se non ci fosse la camorra tutta questa gente busserebbe alle porte delle istituzioni...Ed in quel caso il "sistema"stato dovrebbe fare i conti con non poche problematiche... non e' forse un buon motivo per chiudere un occhio?

Anonimo ha detto...

è una situazione complessa difficile senza via d'uscita.

Anonimo ha detto...

GUARDATE


http://www.rionesanita.com/index.php?option=com_content&task=blogcategory&id=44&Itemid=173

Anonimo ha detto...

buono quest'articolo. buono anche ripeterlo. Aldo

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo del
31 ottobre 2009 16.11

e' verissimo quello che dici la differenza se c'è è quella che lo stato uccide di nascosto mentre il sistema lo fa alla luce

Anonimo ha detto...

La mia oppinione e che non e vero che non ci sia una via d'uscita.
Il problema non e ne la camorra e neanche lo Stato!
Per me la causa principale e da cercare nell educazione e le proprie esperienze che i genitori comunicano ai propri figli. La gioventu nel rione non ha l'opportunita di conoscere altri punti di vista, altre culture, per paura di non venire integrati ed accettati nel sistema rione sanita.
Colui che non funziona con le regole del rione, viene escluso ed emarginato dal resto della comunita. La camorra e la politica usufruiscono di tale situazione e ne traggono il vantaggio.
Date ai giovani l'opportunita die uscire da Napoli, di studiare altrove, per poi ritornare nel rione ed aiutare con le proprie esperienze gli altri.

IPIPURRA? ha detto...

c'è una camorra buona e una cattiva. quella cattiva ti fa del male, quella buona ti dice che devi andare a votare.