progetti partecipati proposti dagli abitanti del Rione vengono regolarmente ignorati dalle Istituzioni. I progetti preparati dalle Istituzioni nei minimi dettagli (molte volte sono copiati), illustrati su enormi pile cartacee, solitamente vengono calati dall’alto, senza confrontarsi con i reali bisogni della popolazione. Chi attua i progetti, ovvero: cooperative, fondazioni, associazioni sono legati indissolubilmente alle volontà dei partiti. Senza il legame con classe politica sono praticamente chiusi i rubinetti dei finanziamenti e l’approvazione dei progetti si perde nel labirinto della burocrazia. Tutto questo se si esclude il periodo di campagna elettorale, dove si promettono fondi, pagamenti degli arretrati, nuove collaborazioni, il tutto automaticamente disatteso il giorno dopo le elezioni. Dal 2007 al 2013 sono stati stanziati altri miliardi di euro per
[s]fondi pubblici
Continua il dirottamento dei fondi pubblici dai servizi essenziali come centri diurni, di riabilitazione asili nido, all’assistenza domiciliare, per destinarli a progetti che arricchiscono i centri di formazione, le clientele politiche, senza avere una ricaduta sociale sul territorio. Prendiamo il caso della formazione professionale. Nel periodo 2000-2006 sono stati spesi svariati milioni di euro, per corsi come quello sulle “veline”, sapendo già in partenza che determinate offerte formative non potevano avere una finalità lavorativa. Un altro caso eclatante è il “Progetto Isola” un chiaro esempio di misura assistenziale. Altro esempio sono i corsi di formazione effettuati dalla scuole, dove vengono foraggiati Direttori scolastici, insegnanti, tutor, segretari. Mentre si sperpera senza concludere nulla, nella città di Napoli, è presente un bacino di 3500 senza fissa dimora ed i posti letto sono solo 150. L’assessore alle Politiche sociali Giulio Riccio non ha mantenuto l’impegno di istituire in ogni municipalità un presidio di ristoro, di igiene e informativo per i senza fissa dimora. Nel Rione Sanità sono stati promessi, ma ancora mancano: un asilo nido comunale, negatoci dall’Assessore regionale alla Formazione Corrado Gabriele, un centro polisportivo, un presidio dei Vigili Urbani, un’isola ecologica, una biblioteca, un ufficio Postale adeguato, una scuola media inferiore pubblica.
10 commenti:
buonasera a tutti,
sono Antonio e ho 43 anni. Stamattina all'alba, mentre ero ancora nel dormiveglia, ho sentito una voce di una persona che veniva intervistato da un inviato televisivo sull'aggressione che aveva subito in metro a Napoli ieri. Quella voce me la ricordavo e l'ho collegata ad una persona che avevo conosciuto e frequentato 20 anni fà quando ero iscritto all'Orientale. Non potevo sbagliarmi. Poi oggi ho letto l'articolo sul giornale e c'era il suo nome, Ernesto, 44 anni, nato a Cosenza, insegnante di inglese presso un istituto per ciechi a Napoli. Era lui, una persona come noi, con la sola colpa ( sembra sia tornata ad essere una tremenda colpa nella nostra Italia di oggi) di essere omosessuale. Volevo approfittare di questo spazio per salutarlo ed esprimergli tutta la mia solidarietà. [Dalla Bacheca di Facebook]
Fino a quando la gente abbassera' la guardia,fino a quando la gente si accontentera' dell'elemosina dello stato, la storia si ripetera'.
L'Italia e' un paese di scandali, solo con gli scandali le cose si smuovono> Bisognerebbe che le persone che subiscono queste politiche scellerate si mettessero in moto e gridassero allo scandalo. Non so se siamo l'unico paese in europa a proporre pagliacciate come quelle dei corsi di formazione all'italiana dove si iscrivono tutti senza un criterio e senza nemmeno fare un colloquio individuale o un bilancio di competenze, senza un briciolo di analisi del mercato...(Non voglio sempre fare il paragone ma in Francia i corsi di formazione sono organizzati come si deve...)|Ogni qualvolta le istituzioni vogliono buttarci il fumo negli occhi bisogna reagire , chiamare la stampa , scendere in piazza, associarsi e urlare al dissenso> Purtoppo a questo stadio le cose si risolvono solo col conflitto aperto ( attenzione io parlo di conflitto aperto non violento)Le associazioni quelle "vere" fatte e create dal basso devono imporsi. Credo che sia l'unica speranza!!!
se c'è una cosa che veramente mi fa arrabbiare in questo periodo è il fatto, mai successo e senza precedenti in altri luoghi, è il fatto che per qualcuno la legge deve essere rispettata (pensate ai carcerati, il 67% sono immigrati), e per altri, in realtà pochi e privilegiati, le norme sembrano non valere (pensate ha chi ha rubato e ha portato i capitali all'estero, adesso rientrano pagando una piccola somma), ma quale legge e quale rispetto... la rivoluzione quella fatta dal popolo, quella vera non decantata dei spot della sinistra estremista. ci vogliono uomini di cultura e di politica vera. Alfio
sono d'accordo con te Leanyse....
bell articol brav maur.
n'amic
MAURO SEI IL PIù BRAVO RAGAZZO CHE IO ABBIA MAI CONOSCIUTO. PIP
leggere l'intero blog, pretty good
quello che stavo cercando, grazie
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
Perche non:)
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