la guerra fa bene

Quando ho visto su internet il video della ragazza uccisa in Iran da una pallottola vacante, dopodichè gli occhi hanno incominciato ad aver paura e poi il sangue dalla bocca l’ha ferita a morte, la pancia ha incominciato a farmi male, sentivo conati di vomito uscire dalla mia gola e dalle orecchie, il bassoventre mi doleva e la testa incominciava a girarmi. Nel mondo la guerra non è mai finita, è iniziata con Adamo e non terminerà mai. Jorge Amado nel libro “Teresa Battista, stanca della guerra” afferma che non sarebbe possibile mantenere in vita tutti gli uomini, le donne e i bambini della terra, l’economia impazzirebbe e i ricchi non potrebbero più soddisfare i proprio bisogni. La guerra è una esigenza politica e economica atta a mantenere i privilegi. Del resto anche gli “operai della camorra” muoiono nell’indifferenza della gente (vedi post del…). Cosa si può dire? Cosa si può fare? Amare? Amare l’assassino? Amare colui che stupra le bambine appena diventate vergini? Come gli uomini, vecchi bavosi, che in sud america, e nei paesi poveri, vanno in cerca di sesso fresco e di latte, così le esigenze di un mondo che deve seminare morte, impiccagioni di massa, fosse comuni, campi di concentramento, torture…
In Brasile gli squadroni della morte ammazzavano i bambini per strada, facendogli schizzare il cervello fuori la testa; in Messico le donne venivano appesa a testa i giù e tortura con una cintura di cuoio spessa 3 centimetri e 12 nodi; in Nicaragua la gente veniva bruciata viva nelle proprie abitazioni; in Africa si mandano i bambini a scavare terra sotto un cumulo di detriti infetti, dopo pochi mesi quest’ultimi venivano invasi da pustole e pus per tutto il corpo, nel bruciore più atroce e nelle sofferenze più terribili. In tutto il mondo la sofferenza inflitta agli altri fa godere. Meglio vedere una donna stuprata con una mazza, o un collo di bottiglia rotto, rompere l’ano con un colpo di Kalashnikov ad un uomo privo di braccia e di gambe, “piegare” con un ferro da stiro rovente il sesso di una persona… mi fermo, ho voglia di vomitare, e vomiterei in faccia a colui che parla di libertà e di mondo democratico. La democrazia nel mondo è una utopia perché il male eccita ed è funzionale alla sopravvivenza. Fintantoché ci saranno i superricchi, uomini che guadagnano 12mila dollari al minuto lavandosi nell’oro le loro facce cucite a perfezione dall’ultimo chirurgo plastico, allora le persecuzioni, le rappresaglie, le stragi e le guerre non cesseranno. Il male è sempre più affascinate… vecchia lussuosa frase.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

NOI DEL QUARTIERE SANITA' SIAMO CONTRO LA GUERRA. EDUARDO

paola ha detto...

Jorge Amado è IL MIO LETTORE preferito, praticamente ho letto tutto... de sono della sanità. Paola

Anonimo ha detto...

il video della ragazza iraniana è sconvolgente ma sulla rete girano molti di queste "schifezze" i potenti smpre al solito posto mentre la gente muore ammazzata, di fame e sete, di malattie ... poi vogliono anche bloccare INTERNET logico altrimenti cosa sarebbero nate e fare le ingiustizie? non mi firmo altrimenti censurano anche me che sono praticamente un fantasma.

Abu Abbas ha detto...

Secondo il SIPRI [Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma], le spese militari mondiali sono in crescita costante dal 1998. Nel 2007 hanno raggiunto la somma totale di 1.339 miliardi di dollari, di cui il 45% corrisponde alla quota degli Stati Uniti che hanno speso 541 miliardi di dollari, ossia il 3,4% in più rispetto al 2006. La Gran Bretagna occupa il secondo posto con una spesa di 59,7 miliardi di dollari. La Cina segue di poco con 58,3 miliardi di dollari e poi la Francia con 53,6 miliardi di dollari [Fonte:radio-canada.ca].

E' importante ricordare che nel 2008 l'amministrazione Bush, per l'anno fiscale compreso da ottobre 2008 a settembre 2009, ha stanziato una somma di 3.100 miliardi di dollari per l'intero settore della difesa, comprese le spese per le guerre in Afghanistan e Iraq. Il budget nazionale della difesa negli Stati Uniti raggiungerà quest'anno la somma di 606,4 miliardi di dollari che rappresenta il più grande stanziamento dedicato alle spese militari dalla fine della Seconda Guerra mondiale. A titolo di confronto, quello della Russia è di 33 miliardi di dollari per l'anno fiscale 2007 e quello della Cina di 46,7 miliardi di dollari [Fonte:humanite.fr].
Con le turbolenze e i capovolgimenti provocati dalla crisi finanziaria globale, si può anticipare un sostanziale aumento dei budget che saranno consacrati quest'anno e nel 2010 alla difesa e alla sicurezza nel mondo, spese effettuate a scapito delle sviluppo umano. Ancora in cantiere ci sono la modernizzazione dei sistemi per assicurare la sicurezza delle infrastrutture e dei dispositivi necessari al buon funzionamento e all'espansione del complesso militar-industriale. Tuttavia, i progetti militari sono concepiti sempre di più per una maggiore sorveglianza dei cittadini e per domare le insurrezioni e le rivolte popolari che rischiano di moltiplicarsi nell'arco dei prossimi anni.

Anonimo ha detto...

le rivolte e insurrezioni popolari non sono un pretesto sufficiente per
aumentare gli sforzi militari in un paese. Queste sono solo motivazioni ufficiose che spingono i governi a stanziare sempre più fondi per le spese militari.
In realtà credo che alla base di queste decisioni ci siano equilibri politici da mantenere di cui non verremo mai a conoscenza, almeno non formalmente.

Anonimo ha detto...

La cifra spesa dagli Usa per la guerra è davvero impressionante, ma non bisogna dimenticare che anche l'Italia nel suo piccolo ha un ruolo importante negli scenari militari: da sempre è uno dei maggiori esportatori di armi, uno dei settori che non ha mai sofferto la crisi. Inoltre, l'Italia si classifica ai primi posti come paese produttore di aerei militari.
Dalla fine della seconda guerra mondiale qualsiasi governo italiano si è schierato a favore degli Stati Uniti e di tutte le sue iniziative militari: ogni volta mandiamo i nostri ragazzi in missioni di "pace" in nome di cause che non sono nostre. Gli anni 40 sono finiti: non dobbiamo più nulla agli Stati Uniti!

Anonimo ha detto...

Vorrei aggiungere al commento precedente un dato: per costruire i caccia bombardieri sono necessarie cifre astronomiche che variano dai 25 ai 70 miliardi di euro.
E poi ci parlano di crisi...