Subito dopo la seconda guerra mondiale e fino a agli anni 1955/’60 il cinema italiano ha insegnato al mondo l’arte di fare i film, ha insegnato la regia, la sceneggiatura, la recitazione ecc, ecc. Il neorealismo cinematografico ha educato il cineasta, l’ho ha modellato e ha istruito molti produttori ad investire sul dialetto parlato, sulle differenziazioni e sulla realtà circostante. Tutto quello che di diverso c’è oggi. Il cinema italiano attuale è quello dei Fratelli Vanzina, registi al di sotto della media, è quello di Vacanze sul Nilo, film che la critica non si azzarda neppure a definire, programmi televisivi e fiction inguardabili. Sarebbero troppi ed impossibili da citare tutti anche perché non basterebbe un solo articolo. Ma purtroppo anche la legge che finanzia pubblicamente il cinema o i documentari è tra le più obsolete al mondo. I finanziamenti pubblici sono appannaggio sempre e soltanto delle stesse produzioni, standard che non riguardano la sceneggiatura o l’argomento, ma solo e sempre la fritta pubblicità; la logica è seguire le dinamiche degli inserzionisti non quelle della comunicazione. Si privilegia il nome importante anche se poi l’argomento è banale e artefatto. Il tema e il copione hanno sempre gli stessi stereotipi (amore e sesso, uccisioni e tradimenti, oggi vanno ancora di moda le forze dell’ordine e ancora imperterrito l’eroe/antieroe). Un esempio: il regista Pappi Corsicato sforna film inguardabili, decisamente brutti, argomenti gretti, imprecisi e poco studiati, ma comunque continuano a produrgli film, i cortometraggi, i documentari. Eppure il cinema fatto da molti filmaker napoletani non ha mai neppure visto un briciolo di riconoscenza o di apprezzamento anche perché non è permesso neppure di “proiettare”, a meno che non si disponga di una forte somma di denaro. Al contrario di quello che può sembrare e di quello che ci propone la tv i cortometraggi e i documentari fatti da decine e decine di ragazzi che si attrezzano con un computer, con una piccola telecamera digitale, con piccole attrezzature hanno la capacità di trasmettere un altro neorealismo napoletano. Basta vedere le piccole rassegne cinematografiche, come quella di Bagnoli, Ponticelli, Fuorigrotta, Sanità, Scampia ecc, ecc. La giustificazione che oggi danno i grandi network è che comunque questo tipo di spettacolo prodotto fa audience, la gente vuole vedere la sparatoria napoletana, il tradimento e la prostituzione, l’assassino e l’amore tra due giovani amanti. Niente di più falso visto che la televisione offre solo un solo palinsesto e mai altri per metterli a confronto. Sul digitale Iris si distingue un po’ e per fortuna fa lettori appassionati, ecco la prova che se c’è l’alternativa le cose possono cambiare. Ci dicono che oggi la tv deve essere dinamica e anche un po’ banale, altrimenti si rischia di non fare ascolti, ma è già da trenta anni che la tv non sforna programmi educativi in prima serata, oppure film d’autore o documentari informativi. Il mondo è pieno di questioni serie, importanti; l’acqua è stata privatizzata e tra poco non ne potremmo più bere, ma chi ha mai trasmesso una cosa del genere? David Mills è stato condannato ma nessuno ha proferito parola. Nel Comune di Napoli i dirigenti e responsabili e assessori compresi spendono 60mila euro mensili solo di telefonate fatte dai cellulari attingendo dalla spesa pubblica. Propongo un bel docufilm sui parlamentari con avviso di garanzia. Un bel documentario sulla politica della chiesa “culta” e sul fatto che un importante rappresentate molto vicino al papa incontri tutte le settimane alcuni Ministri Italiani. Un film che parli della condanna per terrorismo degli Stati Uniti d’America (unico paese al mondo ad essere condannato) da parte del Consiglio di Sicurezza, condanna per il genocidio nei confronti dei nicaraguesi, ma purtroppo mai avvenuta perché il veto americano fece il suo corso (Noam Chomsky). Non si parla più di precariato (operai, impiegati), di disoccupazione e di morti sul lavoro in modo serio; l’Italia sottopaga i laureati, li costringe ad emigrare, li affoga nelle sue fratte demagogiche e di bassa politica. La disabilità mentale e fisica è argomento sconosciuto, l’assistenza è praticamente zero. Un bel film sulle [non]proposte fatte per [non]aiutare quartieri disagiati di Napoli. E’ viscerale la disinformazione, è catartica e disarmante. Questa estate due bambine sono annegate nelle acque di Bagnoli mentre le persone indifferenti continuavano a prendere la tintarella come se niente fosse successo. A Ponticelli la gente ha incendiato un campo rom e una donna ha scampato un linciaggio perché accusata di aver rapito una bambina, niente di più falso, anche se non se ne parla affatto. Sono anni che gli israeliani sparano contro donne e bambini che passeggiano mettendo in mostra un fazzoletto, uno straccio oppure una maglietta bianca. Sparano su chiunque, ma niente, un bel documentario non si può fare. Avete mai sentito parlare degli albini africani?!, che rischiano la morte ogni istante, che vengono venduti per essere scuoiati, come carne da macello, che sono sottoposti a continue minacce e uccisi per sacralità?!. Un bel documentario sugli albini africani! Parliamo delle centinaia e centinaia di famiglie immigrate che vivono nei bassi di 15mq per euro 400, oppure dei senza fissa dimora che nei periodi invernali non vengono aiutati dalle Istituzioni e muoiono di freddo e di fame… niente, niente di niente… chi cazzo se ne fotte! [+Blogger]
7 commenti:
non c'è speranza per i documentaristi, qui non c'è cultura nè passione. poi le cose non devono essere di dominio pubblico.
IL cinema è un argomento troppo complesso non potete permettervi di parlare, voi che vedete i film di d'alessio....
ma perchè d'alessio si permette di fare pure i film?
Hai ragione il cinema è un argomento complesso. Infatti chi lo tratta in questo articolo è una persona che ha studiato comunicazione e che col cinema, quello con la C maiuscola, quello neorealista italiano, ci è cresciuto. Credi che una persona che va a vedere quelle idiozie di cinepanettoni avrebbe mai potuto scrivere un articolo così?
Qualche giorno fa ho letto che le vendite nel mondo di quotidiani di informazione sono vertiginosamente calate perchè la stampa non è più capace di affrontare i problemi reali delle persone. La stessa cosa accade al cinema. Da anni in Italia non si vede un prodotto di qualità. I registi non sono più capaci di sfornare capolavori come quelli di Pasolini, Fellini, Petri, ecc...addirittura ho scoperto recentemente che Nino Manfredi ha diretto dei film impressionanti per il messaggio che trasmettevano.
Gli unici che nel panorama italiano producono qualcosa di interessante sono i giovani documentaristi, ma, come dice, l'articolo, purtroppo senza una grossa distribuzione alle spalle non è possibile entrare nel mondo del cinema. Il problema è sempre il solito...chi si occupa di queste cose non è competente in materia. Come per i beni culturali o per la nostra economia.
Per fortuna, in fatto di cinema, la Francia riesce ancora a tenere alta la bandiera europea...onore a loro.
...si sono d'accordo, ma anche intornet in questo ultimi anni sta rivelutando il cinema web su rete mondiale. oggi le cose più interessanti e convincenti sono proprio nel web e nel cinama indipendente. ma che ce ne frega delle grandi produzioni, megliorestae piccoli e fare cose buone. igor
sempre gli stessi registi, sempre gli stessi attori, sempre chi riceve soldi e soldi. ma com è stato pssibile che questo sistema ha generato queste assurdità. se chi gudagna molto dà chi gudagna poco tutti vivono bene. pan
La tv non può assolutamente trasmettere porgrammi educativi o informativi, oggi i palinsesti sono Xfactor, Amici, Porta a Porta, Pomeriggio Cinque e altre schifezze varie premettono algi stupidi di turno di conquisntarsi un posto nella melma mediatica... fate sch...
Posta un commento