domani



Bombola pericolosa

ATTENZIONE STAMATTINA (30\11\2015 - ore 9,30)Una bombola di gas vuota appoggiata vicino ad un cassonetto dell'immondizia alla via santa Maria Antesaecula presso la UOSM, lasciata in modo indiscriminata e pericolosissima.


Avvertire le autorità competenti, fate girare, rimuoverla al più presto. 

la certezza della stronzaggine

Spesso mi trovo a discutere con i miei colleghi e amici di lavoro del denaro e della sua funzione. Una domanda che mi fanno spesso per giustificare l’eccessiva ricchezza è la seguente: “se ti fanno un contratto da 1/3/5 milioni di euro all’anno lo rifiuti? Credo che il punto non sia questo ma un altro più “complicato” da comprendere. Quello che critico, e che credo sia ingiusto, sono le regole e la loro determinazione. Forse non c’è niente di male a voler pagare una prestazione, o qualsiasi altra cosa, come un’opera d’arte, stimoli sessuali, il giocatore Messi, una somma considerevole. Ma sappiamo per certo che quanto più una sola persona diventa ricca, tanto più poveri sono gli altri. La crisi del 1929 ci insegna qualcosa. Non ritengo giusto guadagnare somme di danaro smodate. Messi gioca benissimo, è un giocatore straordinario, ma un milione di euro alla settimana è, secondo me, immorale. Immagino chi gli ha offerto questo contratto quanti soldi deve avere. Pazzesco.

 Ritornando alle regole che mi piacciono tanto. Le persone di cui sopra e con cui spesso mi confronto “peccano” di legittimazione; nel senso che se è legittimo, se nessuno te lo impedisce, se sei bravo e se soprattutto fai guadagnare gli inserzionisti, la pubblicità, le televisioni allora hai anche la possibilità di arricchirti smodatamente. Quello che non torna, continuo a ribadirlo, sono le regole. Quest’ultime non funzionano per certe situazioni, per contro funzionano benissimo per altre dello stesso livello. Mi spiego. Un grande cantante, un grande artista, una grande star, un grande calciatore, un grande gangster decide la paga per il suo lavoro senza che nessuno si opponga (capisco il gangster…). In questo caso il libero mercato ti permette questa scelta e, in nome della notorietà, la giustifica completamente (ricchezza chiama ricchezza… per pochi bisognerebbe aggiungere). Le regole in questo caso non possono essere applicate in quanto l’egoismo è uno stimolo di concetto e anche perché gli altri sono ben lieti di sborsare senza limiti. Sui concetti astratti le regole cozzano, come può un giudice condannare per eccessivo godimento organico senza lesa maestà? Eppure stiamo parlando di prestazioni lavorative: artistiche, sportive e creative esse sono sempre prestazioni per fare qualcosa impiegando le mani, i piedi, la mente ecc., ecc.

Esso vale anche per i lavoratori dipendenti. In questo caso le “prestazioni di concetto” sono ben determinate, scandite e scritte senza opposizione e senza dislivelli. Il contratto collettivo nazionale di lavoro è lapalissiano. Allora cos’è che crea questa stronzaggine?, così direbbe Ugo Tongazzi nel film “la proprietà non è più un furto”. Troppo difficile farlo per gli illustri, troppo facile farlo per i senzastoria. Eppure basterebbe poco, così come fissato per le paghe degli operai. Tutti sanno benissimo che in qualsiasi parte del mondo guadagnare 500mila euro all’anno equivale a vivere benissimo. A parte il superlusso che dovrebbe essere bandito, la razionalità dell’essere umano è sospesa tra gli animisti di questo rebus e la coscienza di classe che pur zampilla per virtù e noncuranza. Il succo è semplice. Sono etichettato di sinistra poi basta vedermi con una fiat bravo per esultare che anche io sono fatto di carne e soprattutto di frattaglie. Le giustificazioni, come le religioni, servono sempre. Gli ultimi saranno gli ultimi ho sentito che è il titolo di un nuovo film. I presupposti delle giustificazioni non hanno una matrice politica ma egoistica. L’egoismo è aleatorio: oggi posso esserlo domani divento probo e mi fanno santo. [+blogger]

la volkswagen nera

Sono nato nel rione Sanità, ho 43 anni e vivo nel quartiere da sempre. Mio padre era operaio, mia mamma era casalinga e paralitica. I miei nonni erano poverissimi circondati da non so quanti figli in un basso di vico Tronari. Chi cresceva per strada come mio padre, chi con genitori putativi, chi con la mammana, chi per conto suo. Erano poverissimi; ma avevano tutti una caratteristica particolare, erano onesti; diventati poi artigiani, operai, venditori ambulanti, casalinghe, guantaie. Il più istruito firmava prima con il cognome e poi con il nome. Mio padre emigrò in Germania a 18 anni, dopo 4 anni di lavoro come metalmeccanico, rientrò in Italia per sposarsi portandosi al seguito una volkswagen nera (il maggiolino). Da qual momento divenne il più ricco della famiglia: anche quando aveva 4 figli e una moglie disabile, una casa di 25 metri quadri all’interno di un palazzo sgarrubato e un lavoro da operaio camionista, per i suoi fratelli e sorelle rimaneva il benestante germanese. Insomma una famiglia del quartiere Sanità, di un vicolo della povertà, una famiglia che resisteva al malaffare e alle lusinghe del guadagno facile. E non era l’unica!

Non credo siano cambiati gli ideali di ricchezza, tutti sognavano di vincere un terno al lotto. Mio padre si giocava mille lire a settimana, una “pazzaria” per mia mamma dedita al lavoro di casa e al frigo che non doveva mai essere vuoto. Chi vive oggi nella Sanità è arrabbiato, ha mille idee che possono rivoluzionare il quartiere, vorrebbe che tutti sposassero la sua causa, le sue tesi, così il mio fruttivendolo si lascia ad uno sfogo intimo e tenebroso: “mettiamo due cancelli, uno alla via Vergini, un altro sotto il ponte della Sanità”. E’ la speranza del riscatto abbruttito, selvaggio, è l’avvilimento per chi si compra i voti, per chi promette lavoro, per l’avarizia che sotterra la realtà, per l’indifferenza istituzionale. La differenza tra passato e presente è in quella volkswagen nera che faceva tanto impressione alla gente povera. “In fondo ci stanno bene nella mazzamma”, ogni tanto qualcuno emerge diventando imprenditore, calciatore, truffatore, spacciatore internazionale. Chi resiste è invisibile e, si sa, gli invisibili sono inesistenti, ahi voglia di citare il proverbio “chi allucca gran dolore sente”, questi non sentono neanche la propria moglie che sguscia a letto con un altro.

Questo rione liminale ha talento da vendere, tanto che molta gente dell’altra Napoli sta acquistando case per trasformarle in B&B. La famiglia del rione, la mia famiglia, quella che ha vantato una volkswagen nera non deve chiedere a nessuno, ha lavorato portandosi i maccaroni nel termos rosso nella borsetta di pezza blu, così come i numerosi fruttivendoli, salumieri, macellai, pellettieri, guantai che pur hanno rappresentato una categoria economica e una forza lavorativa. Nonostante mia nonna, in certi periodi dell’anno, dovesse elemosinare per campare, gli occhi della gente però non dovevano mai tradirla per rispetto e dignità. Oggi chi ha paura deve essere compreso non etichettato. Oggi finalmente abbiamo le prove che se ne sbattono di questo rione. Se hai una amante, devi fare l’amore non devi masturbarti. P.S. Non sono contro la masturbazione, sono contro la solitudine. [+blogger]     

senza



ragionier total

Io, ragionier Total, non sono diverso da voi, ne voi siete diversi da me. Siamo uguali nei bisogni. Disuguale nel loro soddisfacimento. Io so che non potrò mai avere nulla più di quanto oggi ho…fino alla morte. Ma nessuno di voi potrà avere nulla più di quanto ha. Certamente molti di voi avranno più di me…e tanti hanno meno. E’ nella lotta legale o illegale, per ottenere ciò che non abbiamo, molti si ammalano di mali vergognosi, si riempiono il corpo di piaghe, dentro e fuori. 

Tanti altri cadono, muoiono, vengono esclusi, distrutti, trasformati. Diventano bestie, pietre, alberi morti, vermi. Così nasce l’invidia e in questa invidia si nasconde l’odio di classe. Che è composto in egoismo e quindi reso innocuo. L’egoismo è il sentimento fondamentale della religione della proprietà. Io sento che questa condizione mi sta diventando insopportabile. Così come lo sta diventando per molti di voi. [flavio bucci, detto total] 

è già di moda

E’ di moda parlare di Napoli, della malavita organizzata e della delinquenza che circoscrive il sud Italia. Ma Napoli è la capitale della chiacchiera: essa esplode in una epidemia di orgasmi cosmici; orgasmi voluti da una commistione d’intendi poco nobili; quelli che inveiscono nella speranza di un Business programmato. Il ragazzo pentito quasi sempre ritorna a studiare facendo l’attore, il giornalista, lo scrittore. Da “disperato” si trasforma in eroe voluto, inneggiato, proclamato. Gli elogi si sprecano, anche se nell'istante in cui l’intervista si conclude, il Davide non ha più la forza di combattere, soccombe sotto Golia che gli trafigge le sue speranze, livido di invidia e di forza. 

Napoli è mitizzata da Giggi D’Alessio che spegne la Terra dei Fuochi con l’acqua minerale. Una proposta indecente e scellerata fa chiudere numerosi pronto soccorsi. Impazzano il Cardarelli e il Loreto Mare: si possono sbagliare le diagnosi quando migliaia di persone affollano le entrate anche solo per un mal i testa. In Campania paghi più per il tiket che per un privato, il pronto soccorso è l’unica ancora di salvezza economica. 

Ma la gente crede ancora. Crede nel Davide che diventa Golia e negli ultimi politici. Crede in una missione salvifica, così come crede in Grillo, in Renzi e ancora in Berlusconi. Il nostro eroe minore uscito dalla malavita crede in se stesso fintantoché un altro, diverso da se stesso, gli dà una pacca sulla spalla e lo manda a cagare. La moda è la costruzione di un passato vecchio e ciarliero che racconta balle per giustificare la sua monotonia. La moda fa parlare di Napoli e la schiaccia sopra e sotto la munnezza. Il sud racconta il sud e Napoli racconta la gente “a botta” di chiacchiere e di meraviglia. 

Gli attori sono gli altri, la volontà della gente è messa a tacere da un cumulo di verdura marcia. La moda fa parare di Napoli, del sud, non parla di guerra. La costruzione di un potere forte si dilegua in una assonanza mitica, la riconoscenza per non aver fatto nulla la definiscono democrazia. I politici si inventano la bonifica culturale di molte aree napoletane, come se la cultura potesse essere definita universalmente. Se pisci su di un fiore quello cresce comunque. [+blogger]

14 proposte

Il nostro quartiere ha grandi risorse e tante problematicità; questi anni hanno dimostrato che credere nelle bellezze del nostro quartiere, e di queste fa parte anche la ricchezza umana e la vivacità di iniziativa, genera il nuovo. La scommessa è che a partire da questi esperimenti riusciti, si può pensare a uno sviluppo possibile, sapendo che i principali nemici da battere sono l’economia malavitosa, la precarietà e il lavoro nero. Proposte:

1) Avviamento al lavoro: Centro di orientamento, formazione e sviluppo di iniziative lavorative, finalizzato all’ emersione dal lavoro nero e rivolto, tra l’altro al recupero di vecchi mestieri che esistono ancora come i lavoratori della pelle, i falegnami, i calzolai, i cappellai, i costruttori di presepi, gli intarsiatori del marmo.
2) Mobilità: Parcheggi ad uso sociale tutelando gli inoccupati, organizzati in cooperative e/o associazioni in prossimità dell’ospedale San Gennaro (Parco San Gennaro, Catacombe di San Gennaro), il Cimitero delle Fontanelle.
3) Mobilità: Sostenere l’apertura della salita Scudillo e di via Serbatoio allo Scudillo per un percorso di sostenibilità alimentare con apertura di orti urbani, fattorie didattiche, percorsi ambientali e trekking urbano.
4) Mobilità e turismo: Avviamento del servizio di trasporto Ape Calessino per potenziare l’ accoglienza usufruendo di mezzi appropriati per un turismo sostenibile e responsabile.
5) Turismo: Sostegno e potenziamento delle cooperative e associazioni già esistenti come la Cooperativa rione Sanità, Celanapoli, VerginiSanità, La Paranza e Ires. Il percorso previsto dal Miglio Sacro incrementa la funzione di conoscenza storica/artistica del quartiere e può essere sostenuto e garantito anche gestendo punti informativi (e formativi) con l’aiuto della scuola Caracciolo.
6) Turismo: Diffusione del concetto di ospitalità diffusa, preceduto dal cosiddetto turismo responsabile, investendo sul valore aggiunto della gente e della loro accoglienza.
7) Turismo: Apertura del museo di Totò, nato alla Sanità e Principe della risata.
8) Ambiente e riciclo. Sostegno alla cooperativa Cartesio per la raccolta differenziata della carta e del cartone e se possibile anche di altri materiali riutilizzabili
9) Edilizia: Recupero edilizio degli edifici degradati mediante sovvenzioni pubbliche ai condomini, col doppio effetto di regolarizzare i condomini e regolarizzare il lavoro nero delle ditte edili.
10) Edilizia: Riattivazione, riconversione e riutilizzo di tutti gli edifici abbandonati e in particolar modo dell’area Fontanelle in prossimità dell’ex opificio di Mario Valentino, di Vienne falegnameria, Esposito Conceria e Ioia Vetreria.
11) Sicurezza: Senza sicurezza qualsiasi investimento sullo sviluppo diventa a rischio; senza sicurezza anche le attuali realtà produttive esistenti rischiano di abbandonare il nostro quartiere. Occorre in particolare garantire la sicurezza, anche di notte, nell’asse viario principale con sistemi di videosorveglianza e stazione di presidio interforze da posizionare in luoghi idonei (Es. Zona Ospedale San Gennaro).
12) Sanità Pubblica: Ripristino delle funzioni di pronto soccorso, in particolare ostetrico, dell’ Ospedale San Gennaro.
13) Commercio e piccole imprese: Recupero dei terranei per apertura di piccoli esercizi commerciali, con regolarizzazione dei venditori ambulanti.
14) Commercio e piccole imprese: istituzione di una Zona Franca Urbana del Centro Storico con agevolazioni fiscali e contributive [rete rione sanità]

profughi autoprodotti

Il dramma degli esuli siriani ha raggiunto finalmente il “cuore” dell’Europa. I campi profughi allestiti per loro nei paesi limitrofi alla Siria sono traboccati. Secondo dati diffusi il 9 luglio scorso dall’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Acnur), i profughi siriani sono oltre 4 milioni, in gran parte concentrati in Giordania (629 mila), Libano (1.172.000) e Turchia (1.800.000); gli sfollati sono circa 7,6 milioni. Alla fine di questa estate decine di migliaia di siriani hanno attraversato i confini dell’Europa, via Turchia in prevalenza.
Perché così tanti profughi siriani e come mai negli ultimi tempi stanno arrivando in massa in Europa? I paesi europei – Francia e Regno Unito in particolare – hanno partecipato, sotto l’egida degli Usa, alla guerra per procura contro la Siria, che ha provocato oltre 200mila morti (Reuters, 7 febbraio 2015). Dopo le iniziali “sfilate” diplomatiche di diversi governanti europei nei campi profughi siriani, per «solidarietà» e «sostegno», questi campi sono spariti dalla cronaca. E soprattutto sono stati tagliati i fondi e i campi sono diventati un inferno per chi ci vive. Quindi molti siriani hanno scelto la fuga – fase due – verso l’Europa.
Questo arrivo in massa, i governi europei non se lo aspettavano. Pensavano che i profughi sarebbero rimasti nei paesi confinanti. E ora litigano tra di loro su come affrontare l’“emergenza siriani”, che si aggiunge alla già problematica questione immigrazione in Europa. Gran parte del dibattito è stato focalizzato sugli effetti di questo esodo verso il vecchio continente ma poco è stato detto circa le sue cause originarie.
Tra gli effetti ipotizzati da vari osservatori: 1) l’ulteriore indebolimento dell'Europa “politica” già traballante dopo la crisi greca; 2) lo scontro sociale all’interno della classe lavoratrice: i migranti/profughi sono potenziali concorrenti sul mercato del lavoro a basso costo; 3) l’allargamento del consenso popolare a favore della destra nazionalista in seno ai paesi Ue;
4) il rischio che tra gli esuli siriani vi siano individui portatori del seme jihadista che potrebbe germogliare in Europa: un tale rischio – vero o presunto – potrebbe indurre i governi a stabilire nuove normative che limitino i diritti, specie per migranti/profughi.
Quali sono invece le cause profonde che hanno portato decine di migliaia di siriani – e insieme a loro afgani, somali, eritrei ecc – ad avventurarsi alla ricerca di un rifugio “sicuro”, incontrando in diversi casi la morte?
Generalmente la fuga dal proprio paese è spesso dovuta alle guerre o/e alla estrema povertà.
Le guerre sono spesso fomentate dai paesi occidentali, Usa/Europa, per motivi geostrategici. Secondo l’Acnur, i tre paesi da dove arriva il maggior numero di esuli nel 2014 sono la Siria, l’Afghanistan e la Somalia, paesi la cui destabilizzazione chiama in causa gli Usa/Nato.
La guerra per procura contro la Siria – appaltata ai sauditi e ai turchi – affidata ad una manovalanza jihadista, ha distrutto il paese e costretto milioni di persone alla fuga dai tagliatori di gola dell’Is (Gruppo Stato islamico), di Al Nousra e altre filiali di al-Qaida. Il ministro degli esteri francesi Laurent Fabius aveva dichiarato nel 2012 che Al Nousra fa «un buon lavoro» in Siria (Le Figaro, 10/12/2014). E di recente un dirigente americano si è stupito per il fatto che Al Nousra abbia attaccato la “division30”, un corpo militare addestrato dagli Usa e mandato in Siria per “combattere” l’Is (The New York Times, 31/07/2015).
La povertà estrema, che spesso costringe la gente ad “esodare”, è in gran parte causata dalla ruberia delle ricchezze del Sud del mondo da parte delle potenze occidentali (neo)coloniali. Oltre a razziare le sue materie prime, si impadroniscono – con la complicità di governi fantocci – anche delle loro terre e dei loro mari, riducendo le popolazioni locali alla fame. Nel 2013 gli “aiuti umanitari” al Sud del mondo sono stati 50 miliardi di dollari; contemporaneamente esso ha sborsato 500 miliardi di interessi sul suo debito estero…
Gran parte del (dis)ordine mondiale – causa principale di guerre e povertà, che costringe all’esodo decine e decine di milioni di persone – è responsabilità delle potenze occidentali. Se queste potenze non rinunciano alla loro logica coloniale nei confronti del Sud del mondo ci saranno sempre più migranti/rifugiati costretti a cercare di sopravvivere altrove, in Europa ad esempio. Né i mari né i muri né le leggi li potranno fermare! [ Mostafa El Ayoubi - fonte nigrizia.it]

creiamo l'ambiente

Per il secondo anno, le  Parrocchie della Sanità celebreranno insieme la “Giornata della Custodia del Creato” l’11 ottobre prossimo.
Ogni parrocchia celebrerà , dove è possibile, una Messa in piazza per aiutare i fedeli a prendere coscienza e a impegnarsi per il rispetto dell’ambiente entro cui viviamo.
La Rete del Rione Sanità si augura che questa Domenica del Creato serva a far conoscere il prezioso dono che Papa Francesco ci ha fatto con l’enciclica sull’ambiente:”Laudato Si’ “. “Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizie- scrive Papa Francesco -. Il ritmo di consumo, di spreco, di alterazione dell’ambiente ha superato la possibilità del pianeta, in maniera tale che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare solamente in catastrofi.”
Per evitare questa catastrofe il Papa invita tutti a una “cittadinanza ecologica”, a una “conversione ecologica.” “L’educazione alla responsabilità ambientale - scrive il Papa - può incoraggiare vari comportamenti che hanno incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico e di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, piantare alberi …..”

Per questo chiediamo a tutti dei piccoli impegni quotidiani, possibili anche nel Rione Sanità:

  Non lasciare rifiuti o cartacce sulla strada o negli spazi pubblici.
  Deporre la spazzatura negli appositi cassonetti nelle ore serali. (19,00 – 22,00)
  Raccogliere i materiali per il riciclo: plastica e metalli, vetro, carta e cartone, per deporli, ove possibile, nelle apposite campane della raccolta differenziata.
  Raccogliere gli oli usati e consegnarli nei punti di raccolta (isole ecologiche, banchetti periodici di raccolta).
  Non abbandonare rifiuti ingombranti e tossici per strada, ma chiamare il servizio gratuito dell’Asia n. verde 800161010.
  Non sprecare l’acqua e preferire l’acqua del rubinetto all’acqua in bottiglia di plastica.
  Cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare.
  Evitare i contenitori di plastica e imballaggi complessi, privilegiare le confezioni leggere con contenitori riutilizzabili o realizzati con materiale riciclabili.
  Evitare l’uso e getta e riusare tutto ciò che è ancora in buono stato.
  Spegnere le luci inutili e ridurre l’uso degli elettrodomestici.
  Usare i mezzi pubblici più economici e meno inquinanti.
  Pulire la strada davanti alla tua casa.

“Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo - afferma Papa Francesco -. Tali azioni diffondono un bene nella società che sempre produce frutti.”

Vieni in piazza Miracoli o Vergini o Sanità o Fontanelle a condividere un momento che con la tua presenza  rendere più bello il nostro quartiere.  Ti aspettiamo dalle 9.30. Dove sarà possibile, nelle piazze si celebrerà la S. Messa di mezza mattinata. [rete sanità]