connivenze

Le uniche parole che sanno dire le Istituzioni dovute all’incapacità di gestire situazioni che vanno avanti da più di 30 anni, sono: “siete conniventi. …voi del rione siete collusi perché non parlate”. Più volte ho ascoltato frasi del tipo: “tanto si ammazzano tra di loro”. In un anno hanno rubato diverse volte nella scuola Angiulli di piazza Mario Pagano, nella scuola Caracciolo e quella della via Fontanelle. Ma i furti sono una caratteristica della connivenza. Anche la paura è una caratteristica della connivenza, così come il lavoro e la rassegnazione. Niente polemiche, altrimenti ci accusano di essere “i soliti piagnucoloni napoletani”, che non hanno voglia di lavorare, che aspettano il posto fisso, che perdono sempre lo scudetto”.

Proseguiamo sottovoce. Partiamo nel definire la criminalità. La criminalità è un tipo di attività umana in cui si manifestano violazioni di regole o leggi per le quali un'autorità costituita può in ultima analisi prescrivere una pena (wikipedia). E’ bella sì, è proprio una bella definizione. Vale per tutti, sì proprio per tutti. Ancora una volta sto facendo una polemica sterile, devo aggiustare la mia tecnica di scrittura, eppure non ci riesco, ci riprovo. Sono aumentati gli scippi e i furti e nel rione, così come sono diminuite le scuole. Negli anni Novanta il solo istituto Caracciolo ospitava circa 1000 studenti, molti provenienti anche dalla provincia e da altre parti di Napoli. Oggi conta pochissimi alunni, è stata accorpata ad altre scuole di Napoli ed è senza un/a preside (nell’istituto alla via S.M. Anteaecula non c’è quasi mai). Solo il quartiere Sanità conta circa 50.000 abitanti. 

Bene bene, sto difendendo troppo questa gentaglia. Riaggiustiamo il tiro. Nel rione non è possibile avere una auto permanente della polizia municipale; un comitato di persone l’ha scritto, l’ha ribadito, ha fatto riunioni con il comandante, ma niente, non è possibile regolarizzare il traffico del quartiere. La stessa cosa è successa con l’ufficio postale, l’unico del quartiere che con i suoi 20metri quadri deve soddisfare le pretese di tutti gli abitanti. Niente da fare, un altro non è possibile, “ma che cosa ve ne fate di un ufficio più grande”? Per cortesia un asilo nido è possibile per tutta questa gente di merda? “Un asilo nido? Ma se voi i figli li fate crescere per strada?”.

Da circa 20anni il comitato Scudillo cerca di riaprire la strada (salita Scudillo), un arteria meravigliosa che collega i Colli Aminei al quartiere Sanità. Oggi più che mai questa strada deve essere riaperta, soprattutto dopo la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale  San Gennaro. Le oltre 1500 famiglie che via abitano sono spacciate nel momento in cui necessitano di cure immediate. L’unica strada per raggiungere l’ospedale più vicino è strettissima e per di più quasi sempre bloccata dal traffico e dai camion che scaricano merce. D’altronde se per miracolo quest’ultima è libera bisogna sempre sperare nella discesa Sanità: doppio senso di marcia, è la salita più tragica di tutta la città. Quest’ultima congiunge il quartiere alla via Santa Teresa degli Scalzi che nel fine settimana è impraticabile, la fila interminabile di auto che si vedono da via Sanità, con sosta indiscriminata, fa pensare all’inizio del film “così parlò Bellavista”. L’unico modo per poter salvare una vita sarebbe Salita Scudillo che alla fine giunge a pochi passi dalla zona ospedaliera. “Non è possibile, salita Scudillo resta chiusa altrimenti la povera gente del rione si intossica con le automobili che per evitare il traffico di Capodimonte si riversano tutte nel rione”. Ricordo, quand’ero piccolo, non ci passava quasi nessuno, ma poi al massimo si può pensare ad una zona pedonale?!. “No, perché sei connivente”.

Ho ribadito la definizione di criminalità perché da anni un altro comitato di persone combattone contro i mulini al vento. I candidati politici contro ogni regola (fra poco venite a vedere cosa succede sui muri e sui palazzi storici), attaccano manifesti elettorali dappertutto, perfino sulle edicole votive, sui portali del ‘600 e sui muri del Sanfelice: per caso avete mai sentito che qualcuno di questi ha scontato il suo reato? Ma questo è molto stupido se lo si vuole paragonare alla malavita. Capisco, c’è reato e reato, eppure la definizione è univoca. Ma andiamo oltre.

Non parliamo delle iniziative e degli eventi che oggi si susseguono nel quartiere (basta leggere i giornali), sarebbe troppo lungo, poi aggiusterebbe di nuovo il tiro nei confronti dei diseredati. Le manifestazioni contro la criminalità sono una cosa inventata? Eppure non va bene, non so perché ma c’è qualcosa che non va, qualcosa che va oltre la regolare attività cittadina. C’è un Noi contro un Loro che ha bisogno di essere definito e capito? Che cos’è che inceppa il meccanismo gente/istituzioni? Perché adesso i politici stanno chiedendo il voto? Bhé nella Sanità c’è molta gente, votano molti di loro.

I problemi del rione sono tanti, così come sono tanti i problemi di Napoli e dell’Italia. Mi chiedo se qualcuno conosca un posto povero ed abbandonato dal mondo dove non c’è criminalità, a parte esempi di piccole comunità, credo proprio che non esista. Il quartiere sconta anni d’indifferenza, di eroi che prima seminano e poi scappano, d’intellettualoidi che sentenziano, che applicano stereotipi, che esprimono giudizi e miracoli, che elevano le divinità con il dito medio alzato. Cinquantamila abitanti, la presunzione di conoscere tutti, di conoscere ogni bisogno, ogni situazione, ogni dolore, ogni ragione. La paura, che a Napoli fa 90, è bandita. Ma anche il coraggio e l’impegno sono banditi “perché questa gente è inquinata fin dentro le viscere, nel dna ha la sua inciviltà”.

Vi prego non abbandoniamo l’ospedale san Gennaro dei poveri, ci sono sale nuovissime, apparecchi efficientissimi, reparti che funzionano o che hanno funzionato benissimo… macché la struttura è destinata a morire nonostante alcuni settori siano stati ristrutturati. “Forse è meglio un albergo a 5 stelle”. Allora interveniamo sulle famiglie? “ci pensano la scuole!” ma se l’avete chiuse? “Bhe’ in ragione c’è un dopo scuola che funziona benissimo, una scuola per immigrati, ci sono volontari che si occupano dei senza fissa dimora, della gente distratta, dei conniventi, dei collusi. Infondo Voi, in questa cultura della povertà, ci sguazzate, vi trovate benissimo, fate i vostri bei numeri al lotto, scommettete, giocato d’azzardo, avete i santi dalla vostra parte e ogni tanto qualche furtarello alla fine non fa male”.


Eh sì, le ragioni sono tante e forse pure vere per chi ha voglia di rappresentare la propria oggettività, ma la realtà che ci tocca vivere è un’altra, è l’opposta di quella che vivo io e/o che vive il salumiere giù casa mia. Inciviltà abusata, truffe, raccolta differenziata che non si può fare, “i vicoli sono stretti”, ma in compenso nel caos c’è ordine. Dentro di noi invece il disordine è ambito, le mamme accusano e sono accusate, le proteste non servono più, e se per caso urliamo siamo degli selvaggi. Allora ci viene voglia di parlare, di esprimere le nostre ragioni, le nostre paure. Allora alziamo la voce, ci torciamo la lingua, bestemmiamo, ci arrabbiamo. “Ma no, non potete e non dovete fare questo altrimenti disunite”. E mio padre sfottendomi mi diceva sempre: fattella c’u chi è meglio ‘e te, e pavece ‘e spese. [+blogger]

4 commenti:

Dra M. ha detto...

BENEDETTE SANTE PAROLE CHE SE DETTE CON IL CUORE RAPPRESENTANO QUELLO CHE GLI ALTRI NON VOGLIONO SENTIRSI DIRE. BRAVO!

Anonimo ha detto...

Una condizione che non si esce facilmente visto il tempo me la disillusione. Prima di tutto la scuola, poi la legalità, e il lavoro.

Mauro ha detto...

In una vera democrazia bignonia davvero considerare tutti ma proprio tutti. Non esistono cittadini di serie a e di settore b. Anche le frasi dette male, le espressioni più infelici hanno un senso. È difficile comunicare così com'è altrettanto difficile sognare. La nostra gioia quello di vedere realizzati i nostri figli così come la nostra comunità.

Anonimo ha detto...

questo blog difende troppo la gente della sanità bisogna pure andare contro qualcuno per vincere la paura con la convinzione che qualcosa un giorno cambierà. bisogna dare spazio ai giovani ai cambiamenti e vedere un po' di più gli esempi che stanno fuori, all'estero. convincersi che si può vivere meglio che nella vita si può arrivare dove si vuole con l'onesta e la rettitudine. diamo coraggio ai giovani, e diamo speranza a chi non è ha. anche chi vive lontano da napoli può dare un suo contributo facendo capire che non è tutto ora quello che luccica.