una badante

Pubblichiamo la lettera che ci è stata spedita giorni fa da una badante del rione sanità. Si è raccomandata di non mostrare il cognome per paura di essere licenziata. La presentiamo così come l’ha fatta leggere a noi. Grazie.

Questo mestiere di badante nessuna italiana vuole farlo, perché non guadagniamo molto, un mese di lavoro per 24 ore al giorno e con pochi giorni liberi: 600 euro al mese. Sono sette anni e mezzo che sto in Italia, perché in Ucraina guadagnavamo poco, anche perché il mio ex marito non mi aiutava per le spese dei miei figli. L’università di mia figlia di economia e commercio, mio figlio già laureato in matematica, poi il suo matrimonio. Sono venuta in Italia perché c’era una mia amica che ci lavorava, si trovava bene, anche lei badante come tante di noi immigrate. Pensavo che la bellissima e ricca Italia mi avrebbe dato lavoro e benessere, per poter rientrare in un secondo momento nel mio paese. Ormai sono sette anni, la paga è misera ed il costo della vita non mi permettono di tornare, con 600 euro al mese riesco a mandare pochi soldi, anche perché in Ucraina il costo della vita è aumentato molto. Avrò cambiato più di 20 posti di lavoro, di pulizia, nelle case, in uffici, ristoranti, chiese poi la badante.

Quattro anni fa improvvisamente ho avuto un ictus colpa dello stress, sono stata tre giorni in coma, fu la lontananza dei figli, lavoravo troppo di media 20 ore al giorno, sempre in movimento, però questo mi faceva dimenticare i problemi, la nostalgia. Degli amici, anche italiani, mi hanno aiutata riprendermi, però io mi sento sfruttata, perché non mi pagano come gli italiani, delle volte ci trattano come prostitute, perché siamo ucraine, polacche. Una mia amica è stata molestata da due persone sul motorino, dicendole polacca, polacca, tirato uova e strattonandola. Anche il pullman ci trattano male. Io continuo a lavorare, ma cosa posso fare?, vorrei essere trattata come una persona normale, noi siamo più educati di tanti italiani. Non che gli italiani siano tutti maleducati ma c’è in questo periodo molto razzismo. Ricordatevi che siete stati immigrati in tutto il mondo e il dolore da voi sopportato è stato grande come il nostro, ricordatevi che la memoria di un popolo ne fa la storia. Non voglio fare sempre la badante anche per la mia età, fra un po’ vorrei essere servita anche io. [maria, ucraina]


6 commenti:

Anonimo ha detto...

e se veramente un giorno noi italiani facessimo le badanti alle ucraine? magari andando nel loro paese d'origine? solo così potremmo scrivere anche noi un articolo del genere e confermarlo o contestarlo.

Anonimo ha detto...

ricordate che il 1 marzo è la giornata senza immigrati. Così ci renderemo conto di quanto contino persone come Maria e impareremo ad apprezzarle di più.

Anonimo ha detto...

infatti sono d'accordo tutti con le magliette delle badanti.

Anonimo ha detto...

Roberta: vi posso dire che mia nonna ha, italiana, ha fatto la badante ad una donna di via caracciolo e poi anche ad altre per più di 40 anni. a lei piaceva molto visto che il marito le morì presto lei pensò di dedicarsi anima e corpo alle persone. poi aveva anche bisogno di vivere perché non era ricca. ma quando mi raccontava quell'avventura era sempre qualcosa di speciale, sempre nuove cose da farmi scoprire e a volte anche ridere. le alla fine non ha preso la pensione.

+blogger ha detto...

Vecchie drammatiche storie di una vita passata a spostare, muovere con attenzione, riportare indietro ed avanti, pulire, ripulire, piegare, stirare, lavare e rilavare. Noi prima negli stati uniti, in Germania, in Francia ed Inghilterra. Oggi gli altri in Italia con la semplicità di una vita migliore, dove l'attenzione si sposta sull'ultima legge a punti, sulle innumerevoli file a rincorrere un foglio, una penna, una persona che ci dica come bisogna restare in questo paese. Una riflessione che non ha tempo, chi entra nel nostra terra deve essere perfetto, come perfetti sono i suoi abitanti, quelli che abitano per diritto naturale, diritto per fede e per codice, diritto perché umani in modo differente. I Barconi continuano ad affondare mentre noi speriamo in una onesta e rispettosa immigrazione. Così chi ha fame non deve chiedere per vergogna, chi ha sete non deve bere per generosità, chi è malato deve tacere per solitudine. In un mare dove le speranze non hanno tempo.

Unknown ha detto...

lo vedo adesso, perchè adesso l'ho letto su www.muoversinsieme.it , nell'articolo - Le badanti "fanno rete" ... sul Web - di Alessandra Cicalini del 27/12/2010 ... (ma oggi non è il 26? In internet arrivano articolo dal futuro o io sono chiaroveggente. Sono un badante e datore di lavoro di una badante, nel senso che do il cambio alla titolare del lavoro nei giorni di festa.
Il problema di questo lavoro è lo stress, enorme, concordo. Non sono d'accordo invece sullo stipendio. Chi assume guarda di trovare la soluzione migliore a minor prezzo. Le lavoratrici locali (italiane o straniere che siano non fa differenza) non lo fanno perchè hanno famiglia e la sera, come normale vogliono andare a dormire a casa propria. non dico che lo stipendio è alto, ma è 900 euro per 12 mese netto (la tredicesima se ne va in tasse l'anno successivo). E' una vita di sacrifici, ma certe volte è l'unica per poter far studiare i figli in patria che poi potrebbero essere riconoscenti.
Io adesso sono qui ad accudire mio padre e mia madre come tutte le feste, e i giorni di ferie, da oltre due anni a questa parte, perchè non potrebbe succedere la stessa cosa in Ucraina con i propri figli?