assuntina, piazza del gesù

Un po’ di tempo fa a piazza del Gesù girava per strada una donna, sempre sola, si chiamava Assuntina. Tutti la conoscevano, le offrivano birra, beveva come una spugna. Camminava dalla mattina alla sera, non si sapeva dove dormiva, la pancia le cresceva ogni giorno, si esprimeva a gesti e rideva sempre sguaiatamente. Era una donna sulla trentina, tarchiata con una bella espressione, quasi sempre ubriaca. Aveva un modo di parlare strano ma nella sua stranezza c’era qualcosa di estremamente razionale. Era difficile carpire il significato delle sue parole, anche perché diceva le cose in fretta e senza fermarsi un attimo, l’unico modo per calmarla era darle un po’ di birra. Una notte vidi Assuntina camminare, come di solito, per la piazza ma stranamente aveva qualcosa di diverso, confondeva anche un po’ le stesse persona che la conoscevano e le offrivano da bere. Quel modo strano era dovuto al fatto che Assuntina girava con le mutande abbassate, rideva e chiedeva alcol. Voltandosi notai che il suo dietro, bello soldo, era sporco di escrementi. Non ebbi il tempo di agire ma pensai a quella povera ragazza che veniva violentata sia nello spirito che nel corpo, pensai alla sua pancia che forse portava in grembo un marmocchio, pensai alla nostra società e all’assistenza sanitaria.

Qualche giorno fa, sull’area del blog di facebook, Susy scriveva che aveva notato alla via San Gennaro dei Poveri una scena simile, dei bambini molestavano una donna diversamente abile, che aveva paura e chiedeva aiuto. Lei aveva chiamato il soccorso ma la risposta era stata inconcludente e senza la minima sensibilità. Susy scriveva che si era sentita indegna, lei come donna, come cittadina, come umana. Non era possibile che scene del genere destassero l’indifferenza e a volte anche l’ilarità delle persone. Oggi c’è ancora chi muore di freddo per strada, chi non può pagare l’affitto, chi non ha i soldi per comprare da mangiare, eppure la “carità pelosa di donna Prassede”, vecchia bigotta con ancora la bocca sporca di liquido fertilizzante, si lascia alle spalle virtuosismi e ingiustizie, mentre la gente “normale” si indegna, agisce, cerca di fare il meglio per se e per gli altri.

Storia vecchia, perché chi realmente cerca di aiutare sporcandosi le mani è accusato incivilmente, come il povero Alez Zanotelli che uno spot elettorale lo accusa di ignoranza e di irresponsabilità. Mentre chi si riscalda dolcemente, ha 10 cellulari, 2 segretarie, un’autista, si abbronza negli uffici del Comune, della Provincia di Napoli e della Regione, ha l’immunità di non subire accuse in quanto eletto dal popolo. Il popolo è sovrano, come recita la nostra Costituzione, chi aiuta invece si becca una denuncia per “procurato allarme”. [+blogger]


14 commenti:

uno di p. del gesù ha detto...

cara assuntina, quando ti vedevo per me era una gioia e una felicità, nel tuo modo di comunicare soffrivi di una malattia sconosciuta anche se tutti ridevano di un riso amaro.

oreste ha detto...

GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI

Susi. ha detto...

Grazie di cuore caro Antonio mi credi che quando vedo tutte queste persone x strada penso sempre che ci potessi essere io li? poi tu lo sai x me tocchi un tasto dolente x i malati mentali darei la vita ma ache x quei poveri barboni che non hanno nessuna colpa non fanno del male a nessuno tranne che a loro stessi,ti mando un bacione di vero cuore ti voglio bene.

Anonimo ha detto...

è UNA vera e propri odissea per i senza fissa dimora non sanno dove mangiare, per guadagnare un po' d soldi devono elemosinare inchinarsi sui fari delle auto e pulirli, vivere senza una casa è tragico, ma più che scrivere noi dovremmo agire.

giuseppe ha detto...

non c'è più perché è scomparsa o perché non ci andate più a piazza del gesù. se ho capito bene mi sembra che assuntina stia ancora li ha chiedere birra, ma non vorrei sbagliarmi.

LOTTA CONTINUA ha detto...

LOTTA CONTINUA

Anonimo ha detto...

buonanotte a tutti e soprattutto ai senza fissa dimora.

Carlo ha detto...

Qualche giorno fa a pranzo ero presso una gastronomia del centro per consumare un piatto caldo. Un bambino rom strofinava le mani sulla vetrina chiuedendo ai presenti di comprargli una coscetta di pollo con patate. Ho pensato che non ce l'avrei fatta a mangiare sotto lo sguardo dei suoi occhi desideranti. Così ha consumato quanto ambito. Ancora una volta ho provato una profonda vergogna nell'appartenere a quel genere che si definisce "umano".
Sono sgusciato via senza salutarlo. Oggi cosa mangerà quel bambino?

Palmiro Togliatti ha detto...

scrivere e parlare delle persone che non hanno casa, famiglia, gente che si prendere cura, è sempre un rischio. si passa per una troppa sensibilità solo scritta e mai attuata. è un po' così. tutti quelli che scrivono, quasi tutti, non prenderebbero mai in casa uno "straccione" puzzolente. scrivere fa bene come leggere, ma a volte, sono più le bugie come le statistiche che le verità a trionfare. anche per me è la stessa cosa. dico la verità in pubblico, ma una grossa bugia in privato. una tecnica buona per avere applausi e per continuare a vivere. una tecnica per non risolvere niente e lasciare tutto così.

Andrea ha detto...

ma non capisco tale pseudo palmiro togliatti, vuoi anche toglierci la parola? non basta che già più nessuno ci ascolti, adesso dobbiamo pure diventare mummie?

antonio ha detto...

INFATTI VALA ANCHE PER ME!!!

Anonimo ha detto...

della assistenza in italia si potrebbe parlare male e bene, tutto il contrario di tutto anche se a volte medici, infermieri, operai fanno opere di veri miracoli non c'è da meravigliarsi quello cje succede è ordinaria e straordinaria amministrazione un tempo per ridere e un tempo per piangere a napoli si direbbe chi avuto avuto avuto e chi a dato a dato a dato ...

Anonimo ha detto...

sono incazzata nera, con tutto e con tutti!!!!

FranciSole ha detto...

Ricordo quella scena di Assuntina che hai descritto come se fosse ieri... eravamo insieme ai nostri amici, ricordi +blogger?
Mi ricordo che siamo rimasti malissimo quando l'abbiamo vista così, passare nella folla di gente accalcata fuori ad un famoso bar del centro nell'indifferenza totale, e chi non era indifferente si allontanava sottolineando la sgradevolezza dell'odore che emanava...
Una volta ho litigato con alcuni ragazzetti fuori alla cornetteria di via dei carrozzieri perché l'ho difesa mentre loro ridendo le gettavano cenere di sigaretta in testa e nel bicchiere in cui beveva, deridendola e prendendola in giro... purtroppo il mondo è pieno di inciviltà e ricco di persone stupide per i quali è sempre troppo facile approfittarsi di chi non sa difendersi!
Che brutta cosa...

Francesca

www.animemigranti.blogspot.com