microcredito

Nasce oggi un microcredito dal carattere singolare: la scelta di un territorio limitato ma particolarmente significativo, per poter sperimentare alcuni principi fondamentali su cui si basa la Banca Popolare Etica. Per questo il comitato promotore dell’iniziativa sottolinea la definizione di “esperimento”. Il radicamento territoriale è la condizione originaria del microcredito, come fu ideato da Yunus in Bangladesh, e dà all’iniziativa quel carattere sperimentale che ha permesso di verificare i risultati per estenderne poi gradualmente e con successo la portata.

Il microcredito al rione Sanità non sarebbe stato possibile senza la particolare struttura di Banca Etica, che “per dar voce alle istanze provenienti dal territorio, per sviluppare un’azione più efficace a livello locale e per meglio costruire relazioni e sinergie nel contesto territoriale” si avvale non solo di un decentramento amministrativo, ma soprattutto della partecipazione attiva dei soci (30.000) raggruppati in 64 circoscrizioni locali e 4 aree volte proprio a “facilitare la partecipazione e la cultura di una finanza etica, di cogliere le istanze, le esigenze e gli stimoli provenienti dal territorio”.

Così, dall’incontro fra Banca Etica - Circoscrizione locale dei soci della Provincia di Napoli – e l’associazionismo che opera in gran parte nel rione Sanità, attraverso l’opera di tessitura di rapporti fra realtà locale e sede centrale di Padova della BE, con un lavoro di paziente composizione fra le istanze giuridico-economiche della banca e le sue stesse finalità di promozione di una visione solidale della finanza, si è giunti alla stipula di una Convenzione fra Banca Etica e il Comitato promotore “Microcredito al rione Sanità”, formato da Luigi Saccenti, Coordinatore del GIT (Gruppo di Iniziativa Territoriale) dei soci di Napoli e Referente dell’Area Sud di Banca Etica, Renato Briganti (ManiTese, Rete Lilliput), Francesco Valenti (Associazione Marco Mascagna), Paolo Attanasio (rete del rione Sanità), Anna Maria Laville (rete del rione Sanità). Il Comitato ha poi nominato una commissione di tecnici per la preistruttoria delle pratiche relative all’erogazione del credito: che si tratti di esperti esterni o di stagisti tirocinanti di BE opereranno tutti in assoluto volontariato, il che significa che le operazioni di concessione del credito non comporteranno spese aggiuntive di commissione e istruttoria bancaria. [rete sanità]


6 commenti:

Laura ha detto...

Chi può richiedere il microcredeito? e soprattutto quali attività possono essere finanziate?

Anonimo ha detto...

dove si possono reperire informazioni sull'iniziativa?

+blogger ha detto...

la RETE SANITA' si riunisce ogni 15 giorni, il prossimo incontro si terrà venerdì 5 febbraio 2010, alle ore 18,00 presso il Centro Adler, Supportico Lopez (dopo il fruttivendolo lato sinistro). La riunione è libera e tutti possono partecipare. Quella è la sede preposta per le informazioni.

Anonimo ha detto...

un ottimo contributo per il rione. io credo che sia una bella cosa poter accedere al microcredito con banca etica. d'altronde oggi è una delle banche più convenienti e poi per fortuna sai pure i soldi che depositi dove e come vengono reinvestiti. io credo al modo di fare comunità anche perchè è l'unica soluzione per usciere da questa crisi economica che ci attanaglia tutti. c i a o

Anonimo ha detto...

io ci sarò!

wikipedia.org ha detto...

Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico che permette l'accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione.
Nei paesi in via di sviluppo milioni di famiglie vivono con i proventi delle loro piccole imprese agricole e delle cooperative nell'ambito di quella che è stata definita economia informale. La difficoltà di accedere al prestito bancario a causa dell'inadeguatezza o della mancanza di garanzie reali e delle microdimensioni imprenditoriali, ritenute troppo piccole dalle banche tradizionali, non consente a queste attività produttive di avviarsi e svilupparsi libere dall'usura.
I programmi di microcredito propongono soluzioni alternative per queste microimprese e in un certo senso sono paragonabili ai prestiti d'onore.
In considerazione dell'efficienza dimostrata in moltissimi casi, le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2005 l'Anno Internazionale del Microcredito[1].
Negli ultimi anni, inoltre, sono in corso tentativi di diffusione del microcredito (con gli adattamenti opportuni) anche nelle economie avanzate a sostegno dei cosiddetti "nuovi poveri", cioè non solo coloro che nei paesi sviluppati vivono sulla soglia della sussistenza o al di sotto di essa e che possono trovarsi in gravi difficoltà di fronte a spese improvvise anche di piccola entità; ma soprattutto per la piccola impresa e gli artigiani che dai canali tradizionali non possono accedere e si devono rivolgere quindi al social lending o prestiti peer-to-peer.[2] Questa area del microcredito può essere definita come sostegno al fabbisogno finanziario indistinto (oltre il 70% delle attività e dei programmi promossi). Sempre nell'ambito dei paesi sviluppati, esistono altre dimensioni sostenute dal microcredito[3]:
avvio e sostegno di attività economiche (oltre il 20% dei programmi promossi in Italia nel 2006 con una probabilità di restituzione del credito relativamente alta), definibile come "lotta all'esclusione finanziaria"
sostegno durante gli studi universitari (9,5% dei programmi promossi in Italia nel 2006)