la regola dei quartieri spagnoli

Perché si muore per il parcheggio selvaggio? Insomma non è una novità! Il parcheggio in doppia e tripla fila, quello selvaggio e triviale, è normale. Come si può risolvere? Andiamo a chiederlo al capo dei vigili urbani, oppure al sindaco di Napoli, al Prefetto o al capo della Polizia. Ma cos’è che non quadra? Come si può regolarizzare il traffico nei vicoli lunghi e stretti?. Tutti rispondono alla stesa maniera, tutti dicono le stesse cose dopo essersi indignati per il poveretto che forse ce la poteva fare.

Nei quartieri spagnoli in parte ci sono riusciti a risolvere questo vecchio dilemma. Ogni residente ha ben pensato di fissare, per il parcheggio dell’auto, nelle vicinanze della propria abitazione, un paletto con un catenaccio. In questo modo non solo ha sempre la possibilità di trovare un posto libero ma è anche responsabile se un altro guidatore si ferma in doppia fila. In primis, perché ostacola l’uscita della sua automobile. Così facendo è anche impossibile parcheggiare selvaggiamente visto che blocca tutte la altre vie di fuga, compreso i pedoni.

Questa regola non vige nel rione sanità, tranne qualche eccezione, ognuno trova posto dove può ed effettivamente di posti ce ne sono pochissimi. Laddove le istituzioni non sanno come fare sarebbe utile rivolgersi direttamente alla gente del posto, cosa che né i consiglieri della municipalità né altri responsabili fanno. Proprio per questo motivo nasce la normalità, quella che giustifica ogni cosa.

La gente è tanta. I vicoli sono stretti. Non ci sono abbastanza vigili. C’è una mala educazione. C’è inciviltà. I sindaco non sa nulla. La situazione è complessa. Nessuno ci aiuta. Le persone non vogliono lavorare ecc. ecc. 

Insomma, per dire la verità, quello dei quartieri spagnoli è pur sempre una anomalia, nelle nostre condizioni non dove essere possibile una cosa del genere visto che ci sono numerosi dirigenti che guadagnano migliaia di euro al mese per piazzare a terra un paletto divisorio. Anche questa dei responsabili è diventata una normalità. Un incendio, in vico Tronari, sarebbe una catastrofe. Ma del resto anche sul Vesuvio continuano ad abitarci e costruire ristoranti. E’ solo una questione di definizione poi per tutto il resto c’è la normalità. [+blogger]               

4 commenti:

Roberta C. ha detto...

Se tutte le regole fossero così... In effetti sempre nei quartieri spagnoli la gente è riuscita a darsi una autoregolazione per la raccolta differenziata, potrebbe essere una soluzione l'anarchia controllata?!

Anonimo ha detto...

Allora perché non ci diamo una regola anche noi?

pase ha detto...

un buon modo per fare e dire tutto anche quello che non si può dire.

Anonimo ha detto...

pase nun'aggio capito, che ritt?