chiude il caracciolo

L’imposizione politica di dimensionamento dell’Istituto “Caracciolo-Salvator Rosa”, con il successivo accorpamento all’Istituto “Isabella d’Este” è un atto IRRESPONSABILE compiuto da chi non tiene conto del territorio e delle necessità della scuola,della didattica, dei ragazzi e delle loro famiglie. La crisi economica che stiamo vivendo non lascia spazio all’ immaginazione di un futuro ,anche più lontano; ma per costruire il futuro non serve molto, bastano idee, possibilmente nuove, non riciclate, coraggio e speranza, ma per produrre tutto ciò servono le scuole. Scuole efficienti, impegnate a non trasmettere semplicemente nozioni, bensì capacità ,voglia di partecipare ,di esserci per i fatti che contano, voglia di imparare insieme e confrontarsi . 

Ed è proprio questo l’impegno e l’obbiettivo perseguito dall’Istituto “Caracciolo-Salvator Rosa” in questi anni. Numerosi progetti realizzati anche in collaborazione con le Istituzioni locali ,hanno coinvolto gli studenti di tutti gli indirizzi e sui quotidiani numerosi sono stati gli articoli in cui è stato sottolineato l’impegno degli studenti . La visibilità della scuola ha prodotto un incremento delle iscrizioni (610 alunni fino ad oggi), legato anche all’attivazione dell’indirizzo Alberghiero che può garantire ampie e innovative prospettive di formazione per il rapido inserimento nel mondo del lavoro. Questa volontà politica di voler accorpare l’Istituto ad altra scuola, soprattutto in un quartiere a rischio (qual è il quartiere Sanità) dove il tasso di evasione scolastica è il più alto a Napoli, non è semplicemente il simbolo di un fallimento di un paese che non spera, non crede e non investe più nel domani, ma è il simbolo di una volontà: la volontà di far crescere i numeri della dispersione scolastica, di rendere il nostro domani meno istruito quindi con meno idee e più disposto ad accettare il controllo di una classe politica che ben testimonia “la cattiva politica” e la disponibilità ad essere sostituita da una “mafia dei servizi” . 

Diceva bene Antonio Caponnetto procuratore della Repubblica di Palermo che la malavita organizzata ha più paura della scuola che non della giustizia! Dove manca l’istruzione, il lavoro, lo stato sociale lì si inserisce la camorra, lì si inserisce un’economia camorristica che ricattando i giovani e sfruttando la loro povertà, li costringe a delinquere e diventare parte del sistema economico camorristico. Ciò è quello che potrebbe accadere a un nutrito numero degli allievi dell’Istituto “Caracciolo-Salvator Rosa” se l’Istituto perderà la sua identità di scuola del quartiere Sanità, uno dei pochi presidi di legalità, di cultura e di progresso morale e civile di tanti giovani. 

Questa decisione politica così superficiale e irresponsabile rischia di vanificare l’impegno profuso in questi anni dalla dirigente scolastica prof.ssa Mariarosaria Pangia, dai docenti e alunni, con il sostegno e l’affiancamento di forze positive operanti nel quartiere quali: la Terza Municipalità, padre Antonio Loffredo (parroco della basilica di S.Maria della Sanità), padre Alex Zanotelli (missionario comboniano) e tutti coloro che collaborano alla “Rete Sanità” e credono nella possibilità di una riqualificazione culturale, artistica e sociale di un quartiere spesso trascurato, ghettizzato se non ignorato e che diventa oggetto di attenzione dei politici unicamente nel periodo delle campagne elettorali. [I docenti dell’Istituto “Caracciolo-Salvator Rosa” di Napoli]

3 commenti:

Anonimo ha detto...

No a questa corporazione indiscriminata

Anonimo ha detto...

Ma non vedete che la sanità se ne sta cadendo a pezzi? ogni giorni dai palazzi cadono calcinacci e la polizia non interviene mai, poi ogni tanto qualche basso sprofonda e chi se visto se visto.

Anonimo ha detto...

caro anonimo se la sanità sta sprofondando come dici, dobbiamo lasciare che ciò continui ad accadere sotto i nostri occhi? Quando vedi i calcinacci cadere chiami le autorità competenti per farli intervenire o te ne stai lì a guardare?
se sei un genitore e vuoi che i tuoi figli abbiano un futuro fai in modo che possano studiare.