81.988.268

A febbraio sono state registrate 81.988.268 ore di cassa integrazione, un aumento del 49 per cento rispetto a gennaio e del 16 per cento rispetto allo stesso mese del 2011. È un segnale della gravità della situazione occupazionale in Italia. La riforma del lavoro proposta dal governo rischia di peggiorare la situazione. 

I lavoratori precari costeranno di più in termini di contributi ma, in assenza di un salario minimo, il maggiore carico contributivo può ricadere sul dipendente sotto forma di salario più basso. Anche le norme sull’entrata nel mercato introducono pochi miglioramenti. Il contratto di apprendistato si applica solo ai giovani fino a 29 anni, mentre più del 50 per cento dei lavoratori precari ha almeno 35 anni. Manca anche il gradualismo nelle tutele: il loro aumento con l’anzianità incoraggerebbe i datori di lavoro a offrire da subito contratti a tempo indeterminato e a investire nella formazione dei dipendenti. 

La riforma dell’articolo 18 apre un nuovo fronte tra licenziamenti economici individuali e licenziamenti disciplinari. Questi ultimi offriranno un maggiore compenso e la possibilità di reintegro, ma la distinzione tra i due è molto labile. L’ultima parola spetterà ai giudici. Tutto questo rende l’esito dei licenziamenti ancora più incerto. Infine, non si estende la copertura degli ammortizzatori sociali ai lavoratori precari e a progetto, né c’è il riordino degli strumenti esistenti. 

Questa riforma affronta i principali problemi del mercato del lavoro italiano, ma siamo alla solita formula gattopardesca: cambiare tutto perché nulla cambi. [tito boeri, fonte: internazionale 942]

3 commenti:

Nic ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con te Boerio

By Roby ha detto...

Io invece credo che rispetto alla prima bozza sull'articolo 18 il governo si sia ammorbidito ed abbiamo rivisto il licenziamento facile. Diciamo che per adesso qualcosa si sta muovendo ma la cosa che dovrebbero fare veramente e con grande attenzione è la patrimoniale.

Anonimo ha detto...

La precarieerta' figlia di un dio che non ci appartiene e nn appartiene ai lavoratori. Basta con lo sfruttamento legale, basta con i sopprusi e la discriminazione lavorativa! [Drate]