riusiamo il quartiere

Il TUTTOGRATIS nel rione sanità è una non attività economica. E’ l’antitesi del commercio classico e globalizzato. Il progetto nasce come alternativa alle forme di speculazioni e di sperequazione attraverso una rieducazione al baratto e alle forme di scambio sociale. Il TUTTOGRATIS è il baratto o il barattare classico di un tempo escludendo la moneta. Nasce così il progetto che integra il vivere con meno quando e se serve.


Il TUTTOGRATIS stempera la normale attività economica, la svuota della suo fine ultimo, per comprendere che, come dice un proverbio indiano, i soldi non si mangiano. Il nostro obiettivo non è andare contro i commercianti o i piccoli artigiani, il nostro scopo è quello di creare una nuova forma (che poi è vecchia), di “comunicazione” che serve a far comprendere che tutto ha un valore, che il bisogno dell’altro è anche il nostro e che la reciprocità è una virtù che ci aiuta a superare anche le nostre paure. Ecco perché la RETE SANITA’, attraverso il progetto del blog rione sanità, avalla la proposta di aprire una “casa della reciprocità” con l’insegna provocatoria, come il titolo di una vera attività commerciale, TUTTOGRATIS.


Partendo da questa semplice esperienza, in un locale possibilmente grande in una delle vie del rione, si può accogliere tutto quello che di vecchio o di superfluo: televisioni, libri, vestiti, elettrodomestici. Queste stesse cose possono essere riusate e date a chi ne fa richiesta. Quello che ci interessa è appunto il riuso, creare una forma di scambio sociale che comprenda l’importanza di riciclare, del rimettere nel circuito della non vendita e della non inutilità. Questo l’aspetto più importante in una epoca dove il consumo sta devastando la nostra terra, dove i materiali naturali si logorano nell’indifferenza e nella superficialità. Rimettere nel circuito del virtuoso una collana, un giocattolo, un cassapanca, un computer. Finalità intrinseca è la capacità di riciclare, di non inquinare, di stabilire un rapporto con le cose e con gli uomini più eguale e duraturo. Il TUTTOGRATIS comprende la voglia di non sprecare, di non inquinare, di non devastare inutilmente.


Il TUTTOGRATIS è forma di partecipazione diretta, la partecipazione che fa nascere un nuovo modo di pensare al consumo, al commercio, alla realtà che ci circonda e che può diventare altra. IL TUTTOGRATIS non è un rigattiere, né chi ha roba vecchia da smaltire oppure vendere. Il progetto nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica a non sprecare; se qualcosa è ancora buona e si può ancora utilizzare, come un ferro da stiro, una un paio di guanti, una televisione meglio farlo avvantaggio un po’ di tutti. Importante: le persone non devono acquistare ma scambiare.


Saremo noi responsabili a scovare, ad esempio, chi si toglie una libreria o dei libri (in questo caso per riutilizzare la carta, si possono avviare le rubriche della reciprocità, ossia si può scambiare carta usata con libri o quaderni, si prendono ad esempio, le agende dell’anno prima o dell’altro anno addietro ancora e si scrivono con la penna i giorni ecc ecc). Chi non ha più bisogno di cose e chi non ne ha più bisogno, chi ha voglia di ridefinire il dono, chi vuole alternanza. Chi gestisce (gruppo o altro) il TUTTOGRATIS, avrà mansioni specifiche nel progettare anche eventi, discussioni, cineforum, questionari da somministrare ai potenziali “acquirenti”, gli effetti per creare nuove relazioni e scambi di sapere. Leggi ancora se ti va [+blogger]

4 commenti:

Francesco ha detto...

Si ma come pensate di mantenere tale attività? chi gestirà la cosa, non si capisce? dei volontari? comunque al di là della domanda credo sia un'ottima soluzione in virtù di quello che si vede ogni giorno buttare sull'immondizia, un modo particolare per controllare anche il flusso dei mobili e dello spreco,

Anonimo ha detto...

mi sembra una proposta un po' utopica, inveiranno i rigattieri e anche chi vende roba nuova... pensateci bene.

Anonimo ha detto...

i rigattieri rivendono la roba usata ad un prezzo ancora più alto di quello che questa roba aveva da nuova. e chi vende roba nuova non ne subirà alcun danno perché si tratterebbe di scambio di cose usate, quelle che la gente lascia in strada ammucchiata dentro e ben oltre al di fuori dei cassonetti dell'immondizia.

Anonimo ha detto...

magari questa attività si potrebbe mantenere se ci fosse qualcuno che trasforma la materia usata in oggetti che abbiano un altra funzione e più valore.