un diversamente abile

Pubblichiamo lettera di un cittadino: attualmente è seguito da un medico della UOSM alla via Santa Maria Antesaecula.

Provo vergogna nel presentarmi perché quel poco di dignità che mi è rimasta me la tengo orgogliosamente stretta perché per quelli come me non c’è spazio, sono un peso per le istituzioni, spesso un diverso per la società e il mio essere molto sensibile non può che crearmi ulteriori problemi. Ho vergogna perché la persona che state ascoltando non riesce a riscattarsi in questa società perché non ha potuto maturare una vita da adulto, non ha potuto realizzare il sogno di una vita fatta di cose e non di semplici parole e ancora oggi a 33 anni vive aiutato da tutti perché non e’ indipendente. Io appartengo al gruppo dei “diversamente abili” , quelli aggrappati ad una piccola speranza su un futuro quanto mai incerto perché se tanto mi da tanto vista la situazione presente il domani mi chiedo come sarà… Questa speranza siete voi, cioè tutti coloro che hanno voluto, vogliono e vorranno salvare me e quelli come me dalla condizione di imbarazzo, sofferenza e solitudine. Spesso mi chiedo che ne sarà del mio domani e per quanto io mi sforzi nel credere in una soluzione sinceramente riesco a vedere solo precarietà. Allora mi chiedo mille cose su quello che posso fare per cambiare il mio futuro e le risposte non sono molte… andare avanti cercando di combattere anche io, ma quello che mi spacca in due e’ che io sono un diversamente abile e forse speravo che fosse qualcun altro a preservarmi da questo, cioè dal fatto di dover lottare in una condizione di falsa serenità. Fortunatamente ho ancora i genitori ma se penso al giorno che se ne andranno quel giorno morirò un po’ anche io perché hanno vegliato su di me giorno e notte negli anni più difficili e lotteranno fino allo sfinimento per i miei diritti… e questo mi dà grande coraggio ma prima che venga quel giorno spero che le cose cambino davvero e che il nostro paese sia un paese dove ci sia più giustizia, più eguaglianza e più onestà e spero in un mondo dove chi comanda faccia gli interessi di tutti, anche di quelli come me… i diversamente abili. [S.C.]

8 commenti:

Anonimo ha detto...

caro sc siamo molto orgogliosi della tua lettera tutto questo ci fa capire il tuo animo gentile la tua inquietudine deriva da una profonda crisi del tuo essere ma nel parlarne ne sei consapevole e questo ci da fiducia nel credere in te purtroppo non è la stessa cosa delle istituzioni ma ci sarà per noi un domani migliore con la fede e con lamore che unisce dio a tutti noi sofferenti

Anonimo ha detto...

io non ti considero escluso né un disagiato della società per me tu sei un uomo o una donna e come tale vai rispettato e compreso. se ti senti "escluso£ sappi che io mi sento incluso in te. ciao [Claudio]

Anonimo ha detto...

anche io ho in casa una diversamente abile, in un luogo della sanità e all'interno di un palazzo dove non c'è l'ascensore, una sopraelevata ... ho dovuto architettare "manovre" particolari per far riconoscere i presidi medici come la sedia a rotelle ed un saliscendi per le scale. era ed è un diritto ma te lo fanno passare per un piacere. Bastardi. Raffaele.

Anonimo ha detto...

non provare vergogna per la tua malattia, fai che la vergogna sia di quelli che sperperano e che lucrano su di te e su quelli che non hanno la forza di protestare.

Anonimo ha detto...

negli ultimi anni ho avuto una grossa crisi di nervi dovuta ad una perdita importante. ora ho paura di tutto e di tutti.. ma non ne posso paralre perchè tutti ridono quando sentono che non voglio prendere l'auto, non voglio attraversare la strada da sola, e a volte ho paura di uscire di casa... sono chiusa nel mio dolore e nelle mie astrazioni.... Roby

Anonimo ha detto...

bella questa lettera ti fa onore

Anonimo ha detto...

ma ho saputo che iniziate u film sulla malattia mentale,in collaborazione con la UOSM DI via s m antease.. se è vero potete intervistarmi? grazie. Marianna p.

Anonimo ha detto...

Cara Marianna P dicci come possiamo contattarti per fare l'intervista per il documentario.
Mauro