l'inutilità di essere utili

Devi fare, ti devi muovere, devi stare al passo con i tempi. Flessibile come l’economia, intraprendente per non rimanere indietro, dinamico, ingegnoso, caparbio e testardo. Non muoversi è la morte, industriarsi per vincere e restare al passo con i tempi. Inventare ed essere imprenditori di se stessi. Questi termini, che nel vocabolario italiano significano mentalità vincente, al cospetto di un rione retrogrado e inetto, dove la cultura della povertà, come qualcuno l’ha definito, impera sovrana nell’inettitudine, appaiono [in]comprensibili definizioni all’origine di ogni male precostituito. Il continuo fare e la fretta di arrivare primi ha generato mostri come la “razionalità [a]pensante e la consapevolezza di non sapere. Non sappiamo se questi termini esistono veramente né se la comunità scientifica li riconosce. Basta con l’iper-attivismo, noi vogliamo rimanere indietro, essere all’antica, pensare lentamente e con garbo. Non volgiamo muoverci, né correre, siamo contro ogni forma di fretta sociale. Perché se l’attività maniacale ha prodotto obbrobri mostruosi allora meglio restare indietro sapendo di vivere e far vivere. Meglio l’immobilismo al sapere infetto, meglio l’inattività che l’incessante e minuziosa ricerca (creando bombe intelligenti che si aprono a grappoli oppure gas che infettano il mondo); meglio ignorare che seppellire rifiuti tossici; meglio restare seduti che camminare su un cumulo di teschi; meglio essere chiamati poltroni, fuori dagli schemi economici e privi di sensibilità manageriale; meglio la tradizione lenta e poco rumorosa che il brivido di una società virile che vende l’inconsistenza in cambio di idiozia. [+Blogger]

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve sono un residente del rione Sanità leggo spesso il blog. Questa lettera è molto bella, credo che tutti dobbiamo essere utili per il nostro rione se vogliamo che qualcosa cambia incominciando dalle cose più piccole. Un mio carissimo amico buonanima mi insegnava sempre che le guerre sono difficili a vincere ma le battaglie si se siamo uniti e si mira tutti allo stesso obiettivo: un rione più nobile perchè il rione Sanità è nobile.

Anonimo ha detto...

Ciao,un saluto ad Antonio e a tutti gli amici che si impegnano per il nostro quartiere.... Sul mio blog parlo spesso del nostro quartiere...venitemi a trovare...il vostro e' un ottimo lavoro. www.enzocasertano.splinder.com

Anonimo ha detto...

Cosa sperare se in una società “inavvertibile” le espressioni più accreditate sono: successo, prestigio, denaro, donne nude in carriera, [a]libertà, falsa pudicizia, prevaricazione, moralità, democrazia, solitudine, giudizio, potere, individualismo, partiti, infelicità, case, case, case… Ivana

Anonimo ha detto...

un pezzo del mio cuore è rimasto a napoli proprio nel rione sanità. ricordi di un tempo passato che mi ricordano che napoli è fatta di gente, di cuori, e che declassarla a mera discarica abusiva è un' offesa a chi come me l'ha vissuta intensamente e non vede l'ora che sia domani per tornarci. grazie antonio per questo regalo che ci fai. silvagio

Anonimo ha detto...

Napoli sta morendo sotto un cumulo di immondizia, basta non se ne può più, è una vergogna l'inciviltà in casa... soldi, soldi, soldi spesi per distruggere. aiuto, aiutateci, scacciamo questi nullafacenti, imbroglioni, mentegatti, ipocriti, villici, impostori, cani bastardi, pezzi di merda, uomini e donne senza scrupoli e senza onore. Basta meglio una rivoluzione!!!!