semifinale e finale

Il portiere caduto alla difesa ultima vana, contro terra cela la faccia, a non veder l’amara luce. Il compagno in ginocchio che l’induce con parole e con mano, a rilevarsi, scopre pieni di lacrime i suoi occhi. La folla - unita ebbrezza - per trabocchi nel campo. Intorno al vincitore stanno, al suo collo si gettano i fratelli. Pochi momenti come questo belli, a quanti l’odio consuma e l’amore, è dato, sotto il cielo, di vedere. Presso la rete inviolata il portiere -  l’altro - è rimasto. Ma non la sua anima, con la persona vi è rimasta sola. La sua gioia si fa una capriola, si fa baci che manda di lontano. Della festa - egli dice - anch’io son parte.

Così scriveva  Umberto Saba negli anni ‘40 rapito dal gioco del calcio, cogliendo emozioni, attimi di gioia e  tristezza, ma anche di affratellamento in tempi  così difficili e pieni di odio  come quelli dell’Italia del’epoca. Posso dirvi che nel corso dei  primi 2 incontri del torneo interculturale organizzato dalla scuola “SAMB e DIOP”, mi è tornata alla mente questa poesia studiata molti anni fa sui banchi del Liceo. Il gioco del calcio, che ormai da tempo non mi emoziona più, è riuscito a farmi  ancora provare tanti  sentimenti attraverso lo spettacolo  offerto di sano agonismo, di lealtà  e di  voglia di correre e  giocare per il solo gusto di farlo…

Gli africani mi sono sembrati molto bravi tecnicamente e individualmente e a volte mi sembravano danzare … gli srilankesi, contrariamente alle previsioni, sembravano per contro  molto compatti e affratellati, anche se a volte inconcludenti. Gli italo- napoletani li ho visti bravi e molto opportunisti nel gioco. Tutti però sono stati molto leali e pronti ad aiutare l’altro, anche l’avversario, se in difficoltà. Momenti poetici li, a volerli cogliere, ce ne sono stati molti, come quelli prima dell’incontro  quando Babikar (l’allenatore) prende i suoi e, come il pifferaio magico, li porta  agli esercizi muscolari preliminari sul campo ancora vuoto o come quelli, durante l’incontro, di  gioia esultante  degli italo- napoletani dopo il goal o di generosità  e impegno degli srilankesi che corrono senza sosta e si  aiutano a vicenda. La cosa più bella però  è che il pubblico, al contrario di quello che avviene sugli spalti, tifa tutto  sempre per chi sta perdendo….

Se avete desiderio di provare anche voi belle emozioni venite ad assistere alle prossime  partite al campetto del seminario arcivescovile di Capodimonte. I prossimi incontri sono:
Domenica 13 maggio ore 10 Africa 2 - Sri lanka, finale per il 3° e il 4° posto  - Sabato 19 maggio ore 17 Africa 1 – Italia, finale per il 1° e 2° posto  - Vi aspetto. [Gennaro Sanniola]

Foto della seconda partita: Sri Lanka - Italia Sanità








5 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie, bella iniziativa, belle foto, bel modo di integrarsi ed integrare nella nostra martoriata e splendida città

Mauro o romano ha detto...

Domano non ci sono, sto a Roma, ma per la finale starò in prima file, vi raccomando non dimenticatevi il fischietto.

Cricket ha detto...

Abbiamo visto anche la partita del terzo e quarto posto, bella, con due africano molto forti che hanno giocato benissimo. Un applauso agli srilankesi che se pur perdendo due partita hanno giocato con grinta e determinazione. Bisogna dire che il calcio non è il loro spot preferito, la prossima volta bisogna organizzare un torneo di cricket!

Anonimo ha detto...

wiwa il rione della sanità

Paolo C. ha detto...

cosa molto bella e interessante che vi fa onore e stimare ancora di più