Hanno presentato, tra gli sguardi
attoniti di centinaia di persone, capi di abbigliamento assolutamente inusuali
e frutto di lungimirante fantasia. Giacche da uomo, vestiti da sera femminili,
casacche, abiti da sposa e da cerimonia, vestitini da passeggio e via
elencando: è sfilata l’attività didattica di un anno scolastico di un Istituto
statale superiore dove si studia moda e costume. E ciò che ha caratterizzato la
serale passerella della Sanità è stato un messaggio culturale, e non solo, di
grande attualità: nel popoloso rione, culla del dialetto e della tradizione più
pura, ha sfilato il futuro. Tutti i capi di vestiario erano rigorosamente
disegnati e realizzati con materiali riciclati, minuziosamente raccolti,
selezionati e catalogati in mesi di ricerca e di lavoro collettivo di un’intera
comunità scolastica.
Gli abiti hanno sfoggiato, in originali
sequenze, multicolori e scintillanti materiali inediti per la moda: tappi di
bottiglia, luccicanti spille da balia, pacchetti di sigarette, guanti in
lattice da infermieri, cannucce per bevande, piatti e bicchieri di carta,
sacchetti di plastica, chiavi, fermacarte, fili elettrici usati, bottoni,
chiusure lampo, cucchiaini per il caffé, contenitori per uova, camere d’aria di
puro caucciù, lattine…Una sfilata di moda come una metafora: riutilizzare il
prezioso rifiuto per dire alla Città e al quartiere che nel rione Sanità ci
sono energie e risorse, intelligenze e giacimenti mentali da mettere in campo:
risorse nascoste, quasi ignorate e che hanno un futuro, come lo sono i tanti
oggetti che la sfilata di moda ha riutilizzato ed egregiamente valorizzato. Tra
applausi e grida da maxiconcerti, tra sguardi ammutoliti dalla curiosità e da
un coinvolgimento attento, il quartiere – che nelle sue viscere ancora fabbrica
guanti e cinture, borse e scarpe – ha lanciato la moda dell’avvenire coniugando
la cultura dell’usato e del riciclato, del riuso con un gusto estetico degno
dei nomi più affermati della moda.
E’ accaduto a Napoli, è accaduto nel
rione Sanità tra un assordante silenzio degli organi d’informazione e nel
disinteresse generale di televisioni e operatori cinematografici. Non c’erano
boss di camorra da catturare, non bisognava zoomare cumuli d’immondizia;
l’evento non evidenziava i pregiudizi - veri o presenti - sul rione Sanità. Non
c’era da fotografare il degrado o da documentare arretratezza, inciviltà,
crimine. Poche sere fa la
Sanità , uno dei più emarginati rioni periferici nel centro
storico della Città, ha tenuto in piazza una lezione che ha unito comunità
scolastica e Municipalità, popolazione e comunità parrocchiale, autorità
comunali, ministeriali e anche qualche degno sponsor, facendo emergere dal
ghetto il presente ed il futuro di una realtà sociale che si vuole e si sta
riscattando ed ha voluto dirlo sulle gambe, con il corpo con la manualità e la mente di tante ragazze e di
tanti ragazzi che a un passo del diploma hanno manifestato impegno,
applicazione, voglia di fare e di esprimersi.
Lontano da riflettori e da tesi
precostituite, da luoghi comuni e frasi fatte, la Sanità è scesa in piazza
con la gioia e lo studio e la voglia di esserci di decine di giovani desiderosi
di costruire il proprio presente e dando, essi - con la guida di docenti degni
di questo nome - una lezione di ordinaria civiltà. Forse per questo è stato un
evento oscurato, una notizia non-notizia: un assordante silenzio, l’assenza di
fracasso mediatico ha circondato un evento memorabile. Memorabile, basta questa
sola parola. [francesco ruotolo]
3 commenti:
>E' satata veramente una bellissima sfilata complimenti a tutti e soprattutto alle stiliste.
solo il tg3 regionale diede una breve informazione sull'evento e forse qualche giornale, ma non c'è paragone quando gli altri alla sanità fanno le cose, è la forza della potenza!
E' da tanto che leggo questo blog e devo dire che non finisce mai di stupirmi, menomale che c'è, che c'è chi valorizza questo luogo. bisognerebbe farlo con tutti i luoghi di Napoli.
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