oroscopo preventivo

Il Segno del Leone

Nel 1963 usciva, nelle sale cinematografiche italiane, il film “Gli Onorevoli”, regia di Sergio Corbucci con la partecipazione di Franca Valeri, Walter Chiari, Peppino De Filippo, Toto’, Gino Cervi. Questo film raccontava le innumerevoli idiosincrasie del sistema politico italiano attraverso una dissacrante satira che smascherava le incongruenze di un sistema politico tutt’ora vigente. Nell’impossibilità di cambiare le cose, caro leone, nei prossimi mesi prospetto qualcosa di illuminante per la tua vita, di esplosivo che ti farà cambiare opinione su diverse cose. I primis andrai a vederti il film e se l’hai già visto lo rivedrai per carpire maggiormente le sfumature linguistiche e non che avvolgono la scena dove i protagonisti sono Peppino De Filippo e Valter Chiari. Dopo poche ore avrai voglia di metterti una parrucca con riccioli biondi, alzarti le sopracciglia, metterti il rossetto, parlare sporgendo il labbro inferiore in avanti e muovere ridicolmente le mani. Così, dignitosamente attillato, ti presenterai al tuo datore di lavoro chiedendo un consistente aumento di stipendio. Se invece il lavoro non ce l’hai, cosa probabile di questi tempi, ti consiglio allora di affacciarti su una qualsiasi piazza italiana e, con un megafono a imbuto, di gridare: “iiiiiiiiiiitaliani”.


Il Segno della Vergine

Se dovessi annunciarti una situazione dove nell’immediato la tua mente, cara vergine, esploderebbe di gioia e di passione ti comunicherei che a breve avrai un incontro importante e nello stesso tempo impressionante. Al pari di Stella Raphael, protagonista del romanzo “Follia” di McGrath, sarai attratta da un ex internato psicopatico che prima di essere richiuso in un manicomio criminale aveva fatto a pezzi sua moglie bucandole gli occhi, dopodichè aveva dipinto i suoi resti su di una tela. La tua attrazione verso questa persona sarà così forte che oltre ad essere sconvolta la tua sfera sentimentale anche quella sessuale risentirà il “colpo”. Se sei sposata, signora vergine, lascerai tuo marito, figli, la città dove vivi, per seguire le orme del tuo nuovo amato e l’attrazione sarà così forte da non aver i tempo di capire dove le emozioni nascono e perché. Avrai solo la possibilità d’intendere che è tutto normale, anzi normalissimo, quello che provi è amore, amore puro e sincero, avvolgente e religioso. Ti renderai conto che la passione non finirà mai e proprio nel moneti in cui avrai la certezza che la realtà è anche qualcosa d’altro le tue sensazioni mostreranno l’impossibilità di comprendere lo stato di cose attuali: ti stupirai di un discorso ingiusto, sdegnerai gli aiuti umanitari, prenderai sul serio i poveri e i senza fissa dimora, sarai convinta che i camorristi possono diventare politici, che in sud America e in Africa le popolazioni si sterminano legittimamente e che le tasse in Italia le pagano solo le persone oneste.


do ut des

Tra febbraio e Marzo 2009 una inviata di Report, la trasmissione di Rai3, aveva girato per diversi giorni nel rione intervistando alcune famiglie che avevano parenti con una grave malattia mentale. L’inchiesta, che poi era andata in onda alcuni mesi dopo, metteva in luce le gravi ingiustizie che subiscono gli ammalati e i loro familiari. Report, però, si sa, è un programma che combatte le disuguaglianze, un programma non proprio leghista, un programma giusto e democratico. L’inviata, che per diversi giorni aveva visitato il quartiere, si era avvalsa per la sua inchiesta di un insider cittadino del rione che aveva lavorato con lei aiutandola, insieme ad un medico psichiatra dell’Asl. Il sanitanese professionista e disoccupato aveva svolto sia un ruolo di informatore che di cameraman. La giornalista dopo aver analizzato e studiato il caso, senza una parola, un ringraziamento e soprattutto senza aver detto all’insider se avesse avuto bisogno di un compenso per il suo impegno, aveva lasciato il rione nella smodata e comoda indifferenza.
Adesso, senza voler condannare un programma di inchiesta o una categoria lavorativa bisogna però individuare le circostanze e il perché di quest’assurdo comportamento. Sarebbe stato lecito non aver voluto la collaborazione perché troppo principiante o perché il lavoro non è soddisfacente, ma nella correttezza almeno un accenno e un compenso per il disturbo. D’altronde il lavoro è sacro, non è questo che spiega la trasmissione di rai3? La nostra tesi (non troppo originale), è diversa e, senza nasconderci, la esponiamo qui di seguito.
In tv l’opposizione è la logica conseguenza di un potere che deve chiamarsi democrazia. Senza la critica la staticità, o meglio ancora, l’establischment non avrebbe campo d’azione. Se così non fosse sarebbe come condannarsi per usurpazione o vilipendio. I giochi di potere devono relazionarsi ad una serie di compromessi che indicano la giusta frequenza tra l’autonomia e il diritto. In effetti chi ha potere sa che ha la possibilità di gestire una massa “informe” tramite la comunicazione. Ma allo stesso tempo crea l’azione per il suo opposto tramite i “dissidenti”. In questo caso i dissidenti sono i programmi che criticano esasperatamente chi sta al potere. Questa è la democrazia. Chi viene attaccato si difende e crea l’occasione per legittimare l’azione. L’azione così cammina all’infinito; essa può essere buona, cattiva, perversa o illuminante, nessuna la ferma; chi attacca sa che deve farlo, chi si difende mostra le sue tesi. Così da una parte siamo tolleranti e autonomi, dell’altra democratici e liberali.
In effetti il sistema si produce, legittima e riproduce da solo. Nell’insieme deve esserci assolutamente la destra e la sinistra. La logica del potere si inceppa nel momento in cui le regole organizzative vengono disattese. Al pari della burocrazia weberiana dove la complessità della macchina organizzativa crea l’imperfezione, il potere deve essere criticato per funzionare lodevolmente creando uno status ideale per le ricompense finali. In parole povere, tutti hanno gli stessi interessi, l’intenzione è quella di non lasciare la comodità, il diritto è il privilegio che attraverso la logica do ut des finisce con una frase tratta dal film, Totò, Peppino e la Dolce Vita: "L’importante è sapere le cose, la verità non fa male… il dubbio, l’incertezza tormenta l’anima; nella vita e nella morte ci sono le cose vere e le cose supposte; le cose vere mettiamole da parte, ma le supposte, le supposte dove le mettiamo?". [+Blogger]

date da bere agli assetati

Oggi è stato pubblicato quest'articolo sul sito dell'"Internazinale"... e noi della redazione giriamo volentieri ai cittadini della quarteire sanità, ribadendo a chiare lettere il nostro NO AL PACCHETTO SICUREZZA.

Da quando vivo in Italia ho notato che l’atteggiamento verso gli stranieri oscilla tra due poli. Da una parte si può riassumere con la battuta di Ennio Flaiano: “Ma lei darebbe sua figlia per moglie a un negro? Mia figlia no, ma mia moglie subito: sono mica razzista io”. Dall’altra c’è chi dice: “Non sono io il razzista, il problema è che sei nero”. Quest’estate ci sono stati molti episodi di razzismo. E che dovevamo aspettarci dopo l’approvazione di leggi che offendono la dignità umana? Il 13 agosto i quotidiani italiani titolavano: “Ramadan, braccianti obbligati a bere. Licenziato chi si rifiuta”. Il 14 agosto un giornalista del Tg1 esordiva: “Quaranta (sic!) giorni senza bere né mangiare, dall’alba al tramonto, come scrive il Corano”. Dietro questa non-notizia c’era una totale mancanza di fatti: il Ramadan è cominciato solo il 21 agosto, forse non ci saranno musulmani nei campi del mantovano, forse i musulmani del mantovano non fanno il Ramadan e, in ogni caso, un musulmano sa che deve bere e mangiare se rischia la vita. Dal 2 al 12 agosto, invece, la Flai-Cgil ha lanciato a Foggia la campagna “Oro rosso. Dal reality alla realtà”. Il mio amico Sokol era tra i sindacalisti che cercavano di informare i lavoratori agricoli dei loro diritti. Cercavano, appunto. Sokol è scosso: “Non pensavo che in Italia, nella regione di Vendola, nel 2009, uomini, donne e bambini potessero essere degradati fino a quel punto. Quindici ore di lavoro sotto il sole, per una miseria, per tornare la sera in baracche senz’acqua. È schiavitù”, dice Sokol con la voce rotta. “La nostra presenza ha messo in agitazione i criminali che sfruttano questo lavoro. Hanno cercato di intimidirci”. Nei giorni successivi solo il Manifesto, Left Avvenimenti e Radio Radicale hanno parlato della campagna. Gli altri mezzi d’informazione erano troppo occupati a darla a bere ai musulmani e a tutti gli altri. [Tahar Lamri, è uno scrittore nato in Algeria. Vive a Ravenna].


la città di dite

Un tranquillo ferragosto nel rione, poche auto, pochissimi scooter e soprattutto un silenzio irreale. Tra qualche giorno ritornerà il “caos”, il mercato, i selvaggi parcheggiatori… a proposito di parcheggi e di selvaggi: parcheggiare è diventato un condizione liminare a Napoli. Si sosta in modo indiscriminato e la multa non arriva mai. Diversi giorni fa Assunta Morra, una donna con gravi problemi fisici, scriveva sul profilo di facebook che era stata una impresa disperata poter parcheggiare alla Via Posillipo. Non era stata capace di fermare l’auto perché il parcheggio autorizzato per i diversamente abili non esisteva. Aveva chiesto ad un vigile che, con poche e vaghe risposte, l’aveva liquidata immediatamente. Peccato, avrebbe potuto fermare la macchina in doppia e in tripla fila. Via Vergini è un esempio, ma anche piazza Garibaldi, via Orazio, il Vomero, Fuorigrotta. Non è la solita critica ad un sistema atavico e perverso, forse in questo blog si elencano più le cose positive che negative di questo quartiere… e di questa metropoli. Nonostante tutto i suoi abitanti sopravvivono e progettano, dandosi un contegno e un decoro per di più nascosto dietro una risata “sguaiata, un “allucco” stonato e una canzone neomelodica. Mauro Migliazza, missionario laico che gira ogni giorno nel quartiere, dice che la gente del rione e soprattutto i ragazzi sono arrabbiati e delusi, e sparano a zero contro il lavoro e la precarietà. Un ex venditore di sigarette di contrabbando (vendeva a Piazza Sannazzaro), un giorno mi disse che la sua rabbia nasceva nel vedere tante persone girare in auto di lusso e costose per la sua condizione di vita. Assunta Morra oggi è arrabbiata per il fatto che a Napoli non ci sono parcheggi autorizzati per chi soffre e ha il 100% di invalidità. Il blogger è arrabbiato perché l’informazione che passa tutti i giorni è distorta e confezionata per gli inserzionisti che pagano comprando il sapere. Un tempo i figli dovevano curare sia fisicamente che economicamente dei proprio genitori, oggi non è così, anzi è il contrario: se non ci fossero i genitori che assistono economicamente sarebbe una tragedia. Gli impiegati di un tour operator napoletano mi hanno riferito che nel proprio ufficio l’aria condizionata funziona solo nelle stanze dei capi, nelle altre si bolle come nella città di Dite. Queste piccole sciocchezze di cui sopra stanno creando una nuova “realtà” fatta di pessimismo e di autoreferenza. Le vere sciocchezze vengono finanziate, pubblicizzate, apprezzate e esortate a rifarle; c’è invece chi, nell'indifferenza e nella rabbia, vuole parcheggiare la propria auto, vuole un’informazione che informi, vuole un lavoro dignitoso, vuole che il figlio o la figlia abbia una vita “regolare”...e un po’ aria condizionata, per non abbrustolire al 10° piano di un ufficio esposto al sole tutta la giornata.[+Blogger]

sicilia differenziata

Dopo un lungo viaggio goduto in treno fra natura e paesaggi, colpito dagli odori così forti e dalla terra arsa dal sole, giungo ad Agrigento città posta davanti l’Africa, terra di sbarchi. All’entrata mi accoglie Porta Gioiosa che dava accesso alla città. Sono giunto fin qui per fare un campo sull’emigrazione e so che saranno dieci giorni intensi di approfondimenti e di conoscenza. Mi dicono che qui è stato costruito l’Ospedale San Giovanni dopo venti anni di lunghe peregrinazioni e fatiche, costato 85 miliardi di lire circa. Dopo cinque anni dalla sua apertura, drammaticamente per la città, veniva chiuso dalla magistratura per difetti sui materiali di costruzione. So che fra i vari materiali scadenti era stato utilizzato meno cemento. Mi colpisce che il giornale il Manifesto non è posto in vendita e dell’Unità si trova solo qualche copia sporadica. Gli edicolanti mi dicevano che nonostante le loro richieste non venivano riforniti. Come al solito mi informo anche se la raccolta differenziata o la raccolta porta a porta è effettuata come previsto dal decreto Ronchi, ma incredibilmente mi dicono che ci sono solo due cassonetti uno indifferenziato ed uno multimateriale (vetro, plastica, carta, ecc tutto insieme) e che gli operatori dovranno dividerlo. Gli abitanti mi confermano che questo non succede e che tutto viene conferito in discarica o bruciato nei famigerati termodistruttori. Veniamo accolti nel centro storico in un palazzo della Caritas con molto calore e amorevolezza.
Passeggiando noto la bellezza di questo centro storico dove ci sono duemila abitanti, ma stranamente trovo molte abitazioni in stato di degrado totale. Sono tutte bellissime e di pregio storico in materiale tufaceo che con il tempo si è deteriorato. Chiedo informazioni agli abitanti che cordialmente mi rispondono, misti di incredulità che dopo tre piani regolatori ed un piano particolareggiato del centro storico e dopo la famosa frana del ’66 veniva promessa più di una volta la riqualificazione, cosa che non è mai avvenuta. Chiedo anche qual è l’economia di sostentamento del luogo e mi dicono che è solo impiegatizia, ormai la rigogliosa parte agricola è ormai in fase morente e che l’emigrazione, già forte, è in grosso aumento. Noto che anche questo popolo così cordiale e meravigliosamente ospitale e questa terra generosa come colti da un malessere contagioso che non colpisce solo Napoli è in una situazione grave sia a livello ambientale che economico. Forse questa è la situazione di tutto il Sud, lasciato in mano a poteri locali e centrali? [Mauro Migliazza]


leanyse e sanità

Ciao Blogger

Innanzitutto, complimenti per il blog, che ho visitato con un certo ritardo, malauguratamente, perchè ho trovato veramente tanti spunti interessanti. Ho letto il tuo ultimo post:non c'e' solo critica, e' questo che mi piace, ma anche molto ottimismo. Io però ho una domanda alla quale veramente non trovo risposta: non riesco proprio a capire se le istituzioni in Italia sono cieche di proposito, con lo scopo di voler risparmiare risorse e lavoro per i loro propri interessi o per un'altra oscura ragione di stato che ignoriamo, o se proprio sono ignoranti e incompetenti al punto di non riuscire a trovare soluzioni possibili??? Io vivo in Francia da 7 anni, ho avuto la possibilità di avere un lavoro, e nonostante la mia paga da impiegata, riesco a proiettarmi nel futuro e fare progetti (un lusso a quanto pare per i miei amici e familiari a Napoli). Ma soprattutto ho notato che in Francia c'e totalmente un’altra attitudine e forma mentis rispetto alla risoluzione delle problematiche sociali, nonostante tutti i limiti delle istituzioni Francesi (ghettizzazione, discriminazione, burocratizzazione eccessiva delle procedure). Per esempio è proprio nei quartieri più "a rischio" che si concentrano, parchi, palestre piscine, strutture di accoglienza e orientamento e il tutto finanziato con i soldi del comune e provincia e per questo accessibile a tutti! Voglio dire, non c'e' mica bisogno di essere un sociologo o un urbanista per capire che se al posto del supermercato avessero costruito una piscina comunale questa struttura avrebbe permesso al quartiere di essere meno isolato (ci sono solo due piscine a Napoli e entrambe in quartieri "bene" della città), avrebbe dato ai giovani la possibilità di praticare uno sport, di canalizzare la loro aggressività, avrebbe dato ai meno giovani la possibilità di praticare un'attività fisica e di tessere nuove reti di amicizie. Insomma, dopotutto sarebbe stata solo una piscine, ma.... E questo e' solo un esempio! Sono d'accordo con Abu Abbas, anche io stimo molto Paolo Barnard, e sono anche d'accordo con il tuo messaggio di fondo, quello del video "I moti spontanei". ....L'ultima alternativa alla barbarie verso la quale l'indifferenza delle istituzioni ci sta trascinando è forse quella di liberarci dell'idea che le istituzioni sono lì e la loro funzione e' quella di educarci e regolare la vita degli uomini in collettività? E' forse la gente comune che deve educare le istituzioni che sono diventate nient'altro che lobby cieche ignoranti (o forse, peggio, esse sono furbe e spietate?). Grazie per la possibilità che il tuo blog mi ha dato per potermi esprimere liberamente. Leanyse [Fonte, vedi Commento “15 Agosto”]


Ciao Leanyse,

Intanto grazie per aver scritto e per i complimenti al blog. Naturalmente tu che vivi da 7 anni in Francia avrai avuto la possibilità di capire che il Welfare francese è molto differente da quello italiano. Qualche anno fa provarono a legalizzare i contratti atipici, come hanno fatto in Italia, ma gli studenti, gli operai di destra e di sinistra scesero in piazza e fecero cambiare rotta al governo francese. Questa vuol dire, in parte, partecipazione. In Italia è da più ti 30 anni che la gente non partecipa alla vita politica e quelli che lo fanno sembrano asserviti al potere legittimante. In realtà così non è. La tesi qualunquista degli italiani fannulloni e intenti al gossip ha una sua realtà se è paragonata al momento storico e di transizione. Anche durante la seconda guerra mondiale Napoli e gli americani facevano “affari”, affari di ogni genere. Anche quello era un momento di “immobilismo”: la povertà, la guerra, la mancanza delle istituzioni ecc, ecc. Come avrai avuto modo d leggere sono un sociologo e come tale non ho la possibilità di dare risposte, mi accontento di fare delle buone domande, come le tue e quelle di altre persone che scrivono e hanno voglia di contribuire e di essere parte integrante della storia. Oggi l’unico vero “Mammone” è la tv, ecco perché cito sempre Gaber e le sue elucubrazioni. Il “Mammone” non sposta le idee delle masse perché condiziona a tal punto, ma perché oggi i nostri interessi più che verso la politica sono rivolti ai gruppi di riferimento e questi, in grande linea, inglobano la ricchezza, il potere, la popolarità. Berlusconi, per esempio, è uno di questi soggetti ambiziosi che ha incarnato le aspettative e le attese di chi vuole essere considerato, di chi è “vivo” e vuole mostrare al sua realtà. Mi spiego meglio. Oggi il politico, ma questo non è solo una variabile italiana, è un Big dello spettacolo e passa molto più tempo in televisione e ha farsi "bello" invece di studiare realmente le situazioni di necessità e di benessere per la collettività. Il Pacchetto sicurezza varato pochi giorni fa è uno dei più terribili in termini di espulsione e di maltrattamenti. I contratti a progetto stanno uccidendo il lavoro e i lavoratori, le ronde territoriali hanno fatto arretrare di 60 anni la nostra nazione. Quasi tutti i giornali conservatori europei e non ridono e attaccano il Governo italiano perché troppo incompetente. La differenza tragica e comica allo stesso tempo sta nel fatto che mentre abbiamo bisogno delle Istituzioni per migliorare le nostre condizioni queste stesse Istituzioni le peggiorano e forse le condannano; e se da una parte la gente si considera e cerca di ovviare alle carenze dall’altra è sempre più rivolta verso un “Masaniello” che ripudia e ama le incongruenze e le legittima. Fintantoché continueremo a considerare così la democrazia (su quest’ultimo termine ci sarebbe molto da discutere), la confusione continuerà ad imperare indisturbata. [+Blogger].


15 agosto

Ci sono solo 3 giorni dell’anno per riuscire a vedere il quartiere libero dagli scooter e dalle auto: questi giorni sono il 15 agosto, il primo Gennaio e il lunedì di Pasqua. Eccetto per le ore15,00 fino alle 16,45 della domenica pomeriggio (ma non è la regola), quando le tv trasmettono le partire di calcio, per tutto il resto dell’anno la “transumanza cavalleresca” recita un’esiliante copione con il beneplacito della benemerita. Un fenomeno da interpretare. La bellezza del quartiere in questi giorni è straordinaria, le mura scrostate, senza decantare i "sommi poeti" che a forza di retorica esalterebbero lo scugnizzo e la fatica del mendicante, rivelano un passato che ritorna: parlano le pietre, il tufo, parlano le ingiustizie. Il silenzio che si ascolta il 15 Agosto, il 1° Gennaio e il lunedi in albis è parossistico e svela la dignità dei fruttivendoli, dei salumieri, delle casalinghe e dei lavoratori. Silenzio è tristezza avvolgono il rione Sanità, anche quando il caos impera indisturbato e la mitica allegria lascia il posto al pensiero, un pensiero rivolto ai diversamente abili, ai giovani disoccupati, alle donne e “madri di piazza Sanità”, agli ammalati, ai senza fissa dimora.
Anche la voce della gente sembra calare di tono in questi giorni dell’anno. Il piccoli rumori flebili creano la differenza, indicano la ragione del caos che verrà in futuro, un caos fatto di insoddisfazioni e di rimproveri verso una classe politica boriosa, verso l’inattività della Municipalità buona solo a presiedere l’alzata del Munacone. Diverse donne del quartiere ogni giovedì lasciano le proprie case e vanno ad accudire i barboni per strada, quelli di piazza Garibaldi o della stazione centrale. Mai qualcuno che avesse raccontato questo gesto. Raccontiamo la camorra invece, raccontiamo l’inciviltà del rione, la munnezza, le sparatorie, lasciamo che l’indifferenza avvolga il silenzio, un silenzio che incute paura e repressione. Peppe Rassello scriveva: “La città antica è solo centro antico, ma antica, antichissima periferia; dove passa la strada che i napoletani percorrevano l’ultima volta nella vita, e qui sepolcreti greco-romani, e poi cristiani, ne sono fulgidi testimoni; dove transitavano in carrozza Papa, re e Cardinali; dove vive e resiste l’opera nelle mani dell’uomo, robuste di sapienza, bravura e onestà; un tetro ponte illuministico ci ha isolati, scavalcati e sepolti. Ma noi risusciteremo, non più cave da antropologia culturale, non più burattinai di luoghi comuni, non più ghetto di rarità sociologiche. Noi siamo Napoli, la città antica e sorprendentemente nuova; siamo la civiltà mediterranea, ieri come oggi all’Europa ed al mondo intero”. In questi 3 giorni illuministici dell’anno la differenza è marcata e ideologica. Consapevoli che il superamento delle condizioni non è più eccezione e regola, il silenzio pian piano penetrerà verso i palazzi nobili, parlerà con rispetto e deferenza di un quartiere contemporaneo e che vive le sue “miserie” nel caos e nell’indifferenza. [+Blogger].

gabersanià

"Purtroppo, l’unica vera aspirazione degli uomini degli anni Novanta è il successo! D’altronde è comprensibile. Il successo significa da sempre avere la stima degli altri, il riconosciemtno dei proprio diritti e delle propri capacità" [G.G.] - PER IL RESTO... BUON ASCOLTO [+Blogger]


così a squadra del napoli vince

La squadra del Napoli ha vinto il campionato prima ancora di iniziare. La presentazione su di una nave da crociera è stato un successo di pubblico, come del resto mercoledì sera in 45mila hanno affollato il San Paolo di Fuorigrotta. Tele Capri News manda ogni giorno le immagini della festa acquatica commentate da una sgargiante Simona Ventura e dal patron De Laurentiis incoronato per l’occasione. Il malessere di una città che sprofonda nell’indifferenza si acuisce attraverso l’inganno, l’allegria e il mito; una squadra forte rende forte l’illusione. Lo scorso inizio campionato, mentre la munnezza veniva dissotterrata nei campi coltivati, il Napoli faceva sognare i suoi tifosi e tra un tumore e un’infezione virale i punti in classifica facevano gridare alla Champions League. Attualmente è già scudetto: dipinto con i soldi dei lavoratori, attraverso la paytv, la pubblicità ingannevole, i contributi statali, i concorsi. A proposito di concorsi pubblici. Qualche mese fa un concorso napoletano per assegnare posti nella CTP è stato banalmente manipolato riconosciuto e messo a tacere. La “brillante” idea di ammettere alla seconda prova anche chi era stato bocciato agli scritti ha lenito i più rivoltosi. In un altro paese questo scandalo non sarebbe passato inosservato. Come il ghetto dei rom di Mitrovica, denunciati dalla scrittrice Isabel Fonseca, dove bambini e vecchi respirano piombo su di un cumulo di materia infetta (tutto ciò condiviso dall’ONU), così gli ultimi coltivatori campani deglutiscono acidi impastati di pesche gialle o pomodori rossi. A bordi delle strade di Giuliano, Marano, Mugnano “la terra dei Fuochi” invade l’aria, l’acqua e il mare. La connivenza tra gli operai della camorra e i capi caproni danno vita facile a chi nel mezzo si infila costituendo un’associazione, una cooperativa, un’azienda. Nel bel mezzo nessuno è punito, nessuno è mai stato incarcerato e se le tasse per caso non vengono pagate il condono allarga le maglie della magnanimità. Perché non si fa la stessa cosa con le buste paghe? Una domanda semplice è vecchia: perchè i salariati e gli stipendiati non possono versare loro le tasse? In questo caso la risposta è semplice, anzi semplicissima: la squadra del Napoli ha bisogno di giocatori forti e deve cercare a tutti i costi di vincere lo scudetto; per fare ciò non bastano 1 o 2 milioni di euro a stagione per ogni singolo giocatore; ci vuole la collaborazione coatta e i sacrifici di tutti che aiutano gli interessi, il bel gioco e l’idiozia. Così la squadra del Napoli vince! Forza Napoli. [+blogger].

abu abbas e sanità

Ciao Blogger.
Ti stimo e ti sostengo nel tuo blog. Quello che hai detto è più o meno quello che dice Paolo Barnard nel suo blog. (io ritengo sia una persona pienamente degna di rispetto).
Ti rimando al suo link al proposito: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=125 - L'unico problema che io rilevo è che per esperienza diretta so che ci sono state persone e gruppi che si sono organizzati per fare proprio ciò che lui elenca, ovvero "dare corrente"; cioè attivare quei processi, quelle iniziative e quelle campagne che dovrebbero innestare un percorso di presa di coscienza popolare. Purtroppo i risultati sono stati abbastanza modesti, quindi mi chiedo cosa si debba fare: azioni dimostrative?, scimmiottare la comunicazione dominante con il mediattivismo di attivisti senza mezzi? Lo stare fra la gente quando non si ha nemmeno idea di come veramente vive la gente povera? Scimmiottare i modi e gli atteggiamenti sottoproletari? A me questa gente fa un misto di pena e paura, sono un misto fra coglioni e inquietanti... Io non lo so , ragiono per il momento in negativo, non so che fare. Cerco lumi. Aiutami tu blogger a capirci qualcosa. In ultima istanza solo Allah il grande e il misericordioso farà giustizia, e nessuno sfuggirà al suo giudizio finale. Allah Akbar [Abu Abbas - Fonte: vedi commento "Tric Tric e Vene Pesante"]

Ciao Abu Abbas
Grazie per aver scritto e per il tuo prezioso contributo, gli approfondimenti che lasci li leggo volentieri e ho visto che anche altre persone sono interessate ai tuoi articoli. Come avrai avuto modo di vedere nell’area blogger sono un sociologo nato in questo quartiere, vivo e collabora con la Rete Sanità e, anche se di rado partecipo alle riunioni, sono bene informato delle loro azioni e attività e sostengo le loro scelte. Volevo informarti che puntualmente anche io faccio queste domande e ti assicuro che le risposte sono vaghe e imprecise. Credo però che la storia possa darci una mano. Osservando la storia e i suoi vari cambiamenti culturali penso all’Illuminismo, al Decadentismo, al Materialismo ecc, non posso che “convincermi” che viviamo in un epoca di transizione che, nel mezzo, sbilancia e confonde anche i più scettici. Le “differenze” che attualmente notiamo sono i sintomi di questo determinato periodo storico, un periodo che ha trasformato il linguaggio così come le aspettative e le speranze. Non credo alla passività dell’essere umano, o al qualunquismo determinato, penso solo che attualmente noi italiani viviamo in una spaccatura o “crepa sociale” stretti tra l’incertezza del futuro e i gruppi di riferimento (tv, calcio, F1, MotoGP). Fintantoché l’economico invade tutti i campi del sociale l’alternativa non avrà “giustizia” né dignità. Credo che il linguaggio economico debba perdere le sue legittimazioni: Marx l’ha scritto!; noi dobbiamo sostenere e divulgare l’informazione.
Ritengo che la scrittura abbia un potere straordinario così come il cinema e i movimenti spontanei. Edward W. Said nel suo libro Cultura e Imperialismo scrive che “Il potere di narrare, o impedire ad altre narrative di formarsi e di emergere, è cruciale per la cultura e l’imperialismo… Inoltre non dobbiamo dimenticare che le grandiosi narrazioni di emancipazione e di edificazione spinsero intere popolazioni del mondo colonizzato a sollevarsi e a rovesciare il dominio imperiale; e che, nel corso di tale processo, non pochi europei e americani furono infiammati da quelle storie… e combatterono per una nuova narrativa, di eguaglianza e di solidarietà umana”. Credo nella comunicazione e non sono assolutamente un ottimista. Sono un cittadino del rione stanco di vedere schiacciata la “dignità degli ultimi”o umiliata la presenza di chi è parte della storia, di chi la vive, di chi la sente e l’apprezza ma che puntualmente non gl'è riconosciuta. Caro Abu Abbas sei benvenuto nella redazione. [+Blogger]

tric tric e vene pesante

Una beffa dopo l’altra, “il supermercato non si aprirà”, poi la sentenza, “l’asilo nido o un centro per i senza fissa dimora potete scordarvelo”. Dopo quasi un anno dall’apertura dell’ennesimo megaesercizio, oggi il piano superiore viene affittato al miglior offerente. Può darsi che alla via Sanità non ci sono speranze per i piccoli commercianti, ma è pur vero che un mcdonald’s risanerebbe le già esigue speranze di vendita dei dettaglianti. Certo, “vuoi mettere un negozio mondiale dove milioni di uomini si cibano ingrossandosi il fegato con un misero centro di assistenza anziani o bisognosi? Ma no, il paragone è troppo azzardato, non regge il confronto. La Sanità è internazionale. Bisogna guardare al futuro l’economia è una sfida per questo quartiere. E allora applaudiamo le istituzioni che da queste parti si fanno vedere solo durante le elezioni politiche, battiamo le mani ai responsabili che non multano le auto in doppia e/o terza fila, non controllano gli scooteristi che non rispettano i sensi di marcia, per non parlare dei rifiuti tossici che alla via Serbatoio allo Scudillo imperano indisturbati. Il filmato che abbiamo pubblicato il 27/06/’09 su questo blog parla chiaro. Noi non accusiamo la gente del rione i quartieri hanno dinamiche differenti, come del resto le città se messe in relazioni con piccoli centri, ma le amministrazioni hanno il dovere di porre rimedio, i responsabili non posso non essere puniti, devono lasciare le cariche e ammettere la loro incompetenza.
Chi ha pulito i muri sporcati da centinaia di manifesti attaccati per tutto il quartiere? Rispondiamo noi: NESSUNO (vedi filmato del 06/06/’09). In primis la colpa è della Municipalità, poi il Comune e infine la Regione… già anche loro vengono a chiedere voti ai circa 70mila abitanti del quartiere.
Attualmente e per l’ennesima volta la Sanità è attaccata dal futuro, un futuro fatto di cheeseburger e panini soffiati zuccherati ultra appetitosi che però ci sembreranno disgustosi se guardiamo il film …. ATTENZIONE, per adesso il mcdonald’s è solo una nostra supposizione anche se avallata da alcune voci autorevoli. Ci batteremo? Ma certo! L’informazione ha il dovere di provocare anche se resta lettera morta. La scrittura libera (così come le video riprese libere), ha un potere attrattivo che, se pur nel breve periodo non attecchisce, ma non è la regola, smuove però la coscienza inattiva attuando una specie di corto circuito corporale; essa, se paragonato ad una scossa elettrica, finisce per rendere consapevole l’azione pubblica. Come per dire: stateve accort’ra gent do’ rione, tric, tric, e vene a pesante. [+Blogger]