ufficio postale

“Neanche il 12 agosto alle ore nove del mattino l’ufficio postale di via Arena Sanità è libero, ossia senza gente che aspetta la fila”. Così stamattina commentava uno dei primi pensionati che ogni mese aspetta dalle 2 alle 3 ore prima di intascare la pensione. Un po’ inusuale in quanto questo determinato servizio è spostato alle ore pomeridiane… ma visto che siamo nel mese di Agosto, allora si può fare un’eccezione. Ecco, sì, la parola giusta, eccezione! “Di barriere architettoniche a Napoli ce ne sono tante, ma questa della posta è una delle più gravi”, dice un’altra donna che vanta di essere la numero uno della fila. “I pomeriggi sono un inferno per la gente comune, figuriamoci per i diversabili”, che non solo non possono entrare, ma quando c’è folla (cioè sempre) è praticamente impossibile poter riscuotere la pensione. La scena che si può notare in via Arena Sanità per entrare nella posta è così grottesca e inusuale che solo chi è amante delle numerose sfaccettature pirandelliane può reggere una condizione simile. La posta è grande (si fa per dire) circa 100mq, riservato al pubblico solo 20mq, il resto è sufficiente ad ospitare 4/5 dipendenti e un direttore. Uno spazio piccolissimo per un quartiere che vanta circa 70mila abitanti. Rosa, 65 anni, ogni mese deve scendere per ritirare un assegno postale, “La pensione della buonanima di mio marito con l’accompagnamento, perché sono invalida al 100%. Su una sedia a rotelle è una tragedia entrare nella posta, anzi praticamente impossibile. Uno perché non c’è proprio la possibilità di entrare: ci sono le automobili parcheggiate all’ingresso, un marciapiede e paletti che ostruiscono il passaggio. Io so che la legge prevede che sia il direttore ad uscire, ma come faccio se non riesco a presentare il libretto allo sportello? Pure quando qualche volta il direttore esce per soccorrermi è un inferno perché centinaia di persone che aspettano per ore il loro turno sono arrabbiate a tal punto che non hanno intenzioni di farmi passare avanti…io per certi aspetti li capisco".Ci sono vecchiette, uomini anziani, donne con bambini tutti accalcati in 20mq… tutti quelli che ce la fanno naturalmente, il resto sta fuori ad aspettare. Dice Pasquale, commerciante: “in questo periodo con il caldo asfissiante fare la fila alla posta è stato un impresa; in effetti è sempre così, in inverno quando piove la maggior parte delle persone si bagnano perché non sanno proprio dove ripararsi”.Gli impiegati fanno quello che possono e si esauriscono puntualmente non solo per far rispettare la fila ma anche per spiegare eventuali guasti alla rete internet o altro. Bèh, pensate un po’ dopo 2 ore di fila l’addetto deve spigare che un guasto ha fatto saltare il server con tutti i dati, oppure che non si può proseguire perché la rete è intasata, oppure perché i soldi sono finiti… apriti cielo!, l’inferno con il vociare continuo di persone stremate al limite della sopportazione… mi viene da commentare: ma chi ha torto? Poi alle volte penso, bèh siamo alla Sanità. La massima l’ha confezionato Riccardo il pescivendolo che sta proprio di fronte alla posta di via Arena Sanità: "Nujo da Sanità stammo n'guaiate pecchè c'a nun ce sta nusciuno ca ce considera verament uommene". Diversi mesi fa sono state raccolte più di 1000 firme per chiedere, a chi di competenza, una risoluzione più adeguata con un servizio più efficiente. La responsabile, dr. Nardacci, dopo aver fatto un sopraluogo ha deciso, nell’impossibilità di trovare nuova ubicazione, che per adesso l’ufficio postale resta alla via Arena Sanità. NB. Siamo nell'attesa di una foto migliore... speriamo bene. [+Blogger]

film "maniarte"

Mostra del guanto napoletano ospitata nel Museo Mondragone ai quartieri Spagnoli, (Piazzetta Mondragone, 18). Nel film si possono notare alcune fasi della produzione

Il Film/Convegno è stato presentato nel mese di Novembre 2007