Gli scienziati temono ormai che
il pianeta potrebbe arrivare alla fine del secolo con 3-4° in più. Sarà una
tragedia immensa, soprattutto per i poveri. Saranno loro che pagheranno di più
il disastro ambientale. Dobbiamo sottolineare con molta forza questo “razzismo
ambientale” che diventa sempre più evidente. E questo riscaldamento del pianeta
sta avvenendo ad una velocità tale da innescare un processo irreversibile del clima
con conseguenze gravissime per l’umanità. Noi comboniani, davanti a questa
situazione, proprio perché crediamo nel Dio della Vita (San Paolo direbbe che
non può far altro che dare vita!) che ci ha donato questo pianeta e la vita in
tutta la sua biodiversità e ci ha inviato Gesù perché abbiamo vita e l’abbiamo
in abbondanza, come dice il Vangelo di Giovanni, noi ci sentiamo obbligati ad
impegnarci in difesa di tutta la vita su questo pianeta.
Noi missionari, che abbiamo
sempre fatto nostro il grido dei poveri, ora facciamo nostro il grido della
terra proprio perché i poveri sono le prime vittime del degrado ambientale. “Se
la Terra è davvero il sacramento della presenza divina e il luogo della divina
compassione, e portatrice di una promessa divina - afferma la teologa cattolica
Elisabeth Johnson – allora l’attuale distruzione attraverso l’ecocidio, il
biocidio e il geocidio è una grave e peccaminosa dissacrazione. Nel tradizione
della profezia biblica e dello spirito di Gesù, la risposta del popolo della
fede deve essere profetica, curando un mondo naturale ferito, anche se questo
va contro enormi interessi economici e politici”.
E’ questo lo spirito che ha
animato l’appello finale del Forum comboniano - Riconciliarsi con il Creato – dove
vengono ripresi alcuni di questi temi. Come famiglia comboniana, in
particolare, ci impegniamo nella coscientizzazione, nella formazione delle
nostre comunità cristiane su questi temi. Legando così fede e vita. Ma ci siamo
ripromessi di fare questo anche con le altre comunità di fede, con le
organizzazioni popolari e la cittadinanza attiva. Il Forum comboniano s’impegna
a portare avanti con forza, aggregandosi a tutte le altre forte attive, la
campagna contro il land grabbing
(accaparramento delle terre), una forma di ladrocinio da parte dei potentati
finanziari, i cui è vittima specialmente l’Africa. Ed è in preparazione anche
una maggiore coscientizzazione sul problema dell’acqua, che sarà il vero nodo
del futuro, in vista di un’ulteriore campagna.
E’ con questo spirito che ci
siamo dati appuntamento a Tunisi per il Forum sociale mondiale del marzo 2013.
Nel caloroso abbraccio finale, durante l’Eucarestia, noi comboniani ci siamo
vicendevolmente incoraggiati a continuare a resistere nonostante le difficoltà
e la sfida planetaria che ci attende. Arrivederci a Tunisi. [alex zanotelli]
3 commenti:
complimenti
Andrea t'si sprecat cun stu comment... :-)
ma che vuoi, pensa tu a mettere dei commenti più giusti, più calzanti, più in vista, cosa te ne importa di quello che scrivono gli altri? D'altronde è giusto fare i complimenti per un articolo.
Posta un commento