Centinaia i temi trattati nelle tre sessioni di oggi; temi che vanno dalla spiritualità alle armi, dalla migrazioni ai cambiamenti climatici, dalla cittadinanza attiva alla crisi finanziaria; dalle politiche dell’Unione europea verso i paesi impoveriti, all’assedio delle multinazionali in Africa. Provocante la chiamata, in una delle sessioni ad una mobilitazione per una giusta tassazione sui minerali esportati dal continente africano. I relatori hanno insistito che se i minerali (l’alluminio come l’ uranio, ) fossero tassati, non ci sarebbe nessun bisogno di un aiuto pubblico. Altrettanto significativo il tema ritornato più volte del cosidetto fracking (frantumazione con l’acqua), una nuova tecnica che si sta diffondendo per estrarre gas naturale incapsulato nelle rocce bituminose. Un fenomeno che è stato definito un crimine per le gravi conseguenze che ne derivano.
Durante questa prima giornata anche i comboniani e le comboniane hanno presentato per la prima volta il loro workshop rispettivamente sui temi del Land-grabbing, (accaparramento delle Terre) e sulla situazione che vivono i Beduini nei territori occupati in Israele. Quello del Land grabbing è un fenomeno particolarmente grave soprattutto in Africa, dove si calcola che 67 milioni di ettari di terra sono stati già accaparrati. Alcune multinazionali dell’agro business e alcuni gruppi finanziari attratti dai prezzi dei generi alimentari in aumento e dalla domanda crescente dei biocarburanti e di prodotti agricoli, si sono buttati nel grande affare di acquisire nel sud del mondo terre coltivabili con le annesse fonti d’acqua.
Anche la difficile realtà che vivono i Beduini nei territori occupati è stata presentata dalle comboniane durante questa prima giornata. Questi sono stati solo alcuni dei temi sollevati nei workshop. Nelle sale piene di giovani con tanta voglia di cambiare questo sistema, si è sentita una nuova ventata di aria fresca, giovanile. Un desiderio grande di dignità e di libertà. Quel soffio di Pasqua che ha animato il popolo ebraico ad uscire dalla schiavitù verso la libertà si sente oggi aleggiare in questo popolo tunisino che non desidera altro che dignità e libertà. [alex zanotelli – elisa kidanè 27/03]
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