Ci sono le caserme dei militari, in tutta Italia, con centinaia e centinaia di ettari di terra: perché le discariche non vengono fatte lì? Perché la munnezza deve essere buttata a trecento metri dalle abitazioni? Berlusconi ha diversi e svariati ettari attorno alle sue ville, perché non le usa per risolvere il problema dei rifiuti?
Le mamme vulcaniche hanno la faccia grigia, le fiamme penetrano nei loro polmoni inquinati. A Napoli c’è un detto che dice: “chi allucca dulore sente”. Noi facciamo baldorie, inciuci, siamo terroni, malati di mete, camorristi e nullafacenti. Qui si muore!, si muore giovani, muoiono i bambini e la disperazione, muore la lotta e la resa.
"Non urlate, non serve a niente, siete solo degli ignoranti, incivili napoletani. Se non ci fosse la Campania e la Sicilia l’Italia sarebbe più civile. La raccolta differenziata è solo una scusa. Qui un sistema più avanzato non può esistere". Qui la realtà è dimezzata, è spezzata... qui non puzza, non si muore di cancro, l'inquinamento non esiste è tutta una invenzione dei napoletani... Terzigno non esiste! [+blogger]
8 commenti:
VERGOGNA... VERGOGNA... VERGOGNA... VERGOGNA... VERGOGNA... VERGOGNA...
aiutate la povera gente...
bisognerebbe smantellare questo stato di cose assurde, dovremmo cambiare tutte le nostre prospettive, odiare lo strapotere e aiutare chi veramente ha bisogno per poter vivere. non ci dobbiamo vergognare se siamo poveri o nullatenenti. non dobbiamo nasconderci nel fatto che viviamo in un quartiere malfamato. se queste cose risultano insopportabili per qualcuno bisogna cambiare orizzonte, guardare più in la del nostro naso della nostra percezione, una soluzione difficile ma non irrealizzabile.
TERZIGNO (NAPOLI) - Scontri tra manifestanti e forze dell'ordine nei pressi della discarica Sari di Terzigno (Napoli). Cinque persone coinvolte sono state portate in commissariato a Torre Annunziata, tre appartenenti alle forze dell'ordine sono feriti, secondo un primo bilancio reso noto dalla polizia. Gli scontri si sono verificati quando un gruppo di manifestanti ha tentato di entrare nella discarica. Cariche e lanci di pietre da una parte e dall'altra durante momenti di vera e propria guerriglia.
Via Zabatta e tutte le strade che portano alla discarica appaiono completamente piene di detriti, in diverse vie è stata riversata a terra spazzatura. I vigili del fuoco sono intervenuti con pale meccaniche per rimuovere le barricate, formate da materiale di risulta edile, pezzi di ferro, mentre sulla carreggiata era stato riversato olio. Nessuno dei compattatori è riuscito a sversare rifiuti nella discarica.
La strada che porta alla discarica di Terzigno è presidiata da agenti di polizia in assetto antisommossa. Tre degli incroci di via della Rotonda che porta alla strada sono stati liberati la scorsa notte dalle barricate collocate dai manifestanti. Resta ancora un grosso masso proprio al centro dell'incrocio che porta alla discarica e dietro al quale ci sono gli agenti in assetto antisommossa. Sul luogo decine di manifestanti. La scorsa notte si sono verificati scontri tra manifestanti e forze dell'ordine con diversi feriti e alcune persone portate nella sede del commissariato di polizia.
La strada di accesso alla discarica Sari è stata liberata da un enorme masso che era stato collocato ieri al centro della carreggiata dai manifestanti. L'operazione è stata possibile grazie all'intervento di due ruspe della Polizia e dei Vigili del Fuoco. Sul posto resta forte la tensione con un gruppo di manifestanti che ha inveito al passaggio delle camionette della Polizia.
Sono 37 gli autocompattatori che sono riusciti a sversare i rifiuti nella discarica Sari. Altri 30 camion, secondo quanto si è appreso sono in attesa di sversare.
L'accesso dei camion alla discarica di Terzigno (Napoli), dopo momenti di fortissima tensione con contatti tra polizia in assetto antisommossa e manifestanti è stato al momento bloccato. I manifestanti si sono messi davanti agli autocompattatori con le mani alzate. Alcune donne si sono inginocchiate e piangono.
Da parte dei manifestanti lancio di pietre, durante gli scontri, ma anche di ordigni esplosivi "artigianali". E poi, due autocompattatori bruciati. E' un primo bilancio dell'ennesima notte di forte tensione a Terzigno (Napoli) dove da giorni i cittadini protestano contro l'eventuale apertura di una seconda discarica. Intorno all'una, in via Einaudi, è stato date alle fiamme un primo autocompattatore. Poi, quasi in contemporanea, alcune persone, in via Zabatta hanno prima ribaltato un mezzo dell'Asia e poi l'hanno bruciato.
IRRUZIONE IN UFFICIO SINDACO BOSCOREALE - Un gruppo di manifestanti, in particolare donne, che si oppongono alla discarica di Terzigno (Napoli), ha fatto irruzione nell'ufficio del sindaco del vicino comune di Boscoreale (Napoli), Gennaro Langella, buttando all'aria documenti e mettendo a soqquadro scrivania e suppellettili.
A Terziogno sta succedendo di tutto, la gente è disperata e ma nessuno sembra prenderne atto. Ha detto giusto SAviano su LA7 stasera al telegiornale di Mentana.
chi soffre è sempre l'ultimo a piangere...
POMPEI (3 ottobre) - Le mamme vulcaniche, che oggi hanno indossato nella piazza del Santuario di Pompei (Napoli) magliette nere con scritte contro le discariche nel Parco nazionale del Vesuvio, si sono sedute nella zona riservata, a pochi metri dalle autorità. Tra loro il prefetto di Napoli, Andrea De Martino. Interpellato sulla iniziativa delle mamme vesuviane ha affermato che si è trattato di una «presenza pacifica in attesa di risposte ad un problema che in queste settimane è cresciuto in modo davvero particolare agli occhi della opinione pubblica nazionale».
E un forte aòòarme viene anche dal sindaco di Pompei, Claudio D'Alessio. La realizzazione di una seconda discarica di Terzigno (Napoli) sarebbe «un danno gravissimo» per gli Scavi conosciuti in tutto il mondo e per la città visitata ogni anno da 6 milioni di turisti.
D'Alessio ha incontrato il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, e le mamme che hanno preso parte alla Supplica alla Vergine del Rosario, nella città mariana, indossando maglie con slogan contro la realizzazione della discarica.
«Si tratta - ha sottolineato anche riferendosi al sito già aperto e che ha provocato da mesi proteste dei cittadini a causa di miasmi nauseabondi - di un danno reale per le popolazioni che sono nei suoi pressi, in un territorio martoriato. È terribile che soprattutto bambini e anziani debbano essere costretti a rimanere in causa per l'olezzo insopportabile». Ma l'apertura della seconda discarica, a giudizio di D'Alessio, sarebbe «un danno incalcolabile per la stessa Pompei e i turisti che la visitano ogni anno».
A Terzigno, à une vingtaine de kilomètres de Naples, un groupe de manifestants portant des cagoules ou des écharpes sur le visage a lancé des pierres et des pétards contre les policiers en tenue anti-émeutes qui ont réagi en chargeant la foule d'abord puis en lançant des gaz lacrymogènes dans un deuxième temps.
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