Il blog del rione sanità è un giornale online che informa e non fa notizia. La nostra è una attività di volontariato sostenuta dalla Rete Sanità e da padre Alex Zanotelli. Si parla del rione, di Napoli, del sud ma anche del nord, di politica, di immigrati, di scuola, di omosessualità, di lavoro, di donne, di ambiente; si denuncia, si organizza, si propone, si programma, ci si aiuta ecc, ecc; si dialoga, si prendono posizioni, si pubblicano filmati, rubriche, si ascolta la musica, si guardano i film, si realizzano interviste e documentari, insomma, un blog a 360 gradi. Sostieni le nostre azioni con i tuoi consigli, le critiche, i disappunti, gli elogi. Tutto ciò ha una organizzazione per precisa e definita: far comprendere che il quartiere sanità è anche altro.
La Tenda all'inizio di via delle Fontanelle cerca volontari per la mensa dei senza fissa dimora. Chiunque fosse interessato può recarsi direttamente in sedo o scriverci usando la mail del blog.
io smanifsto
Aderisci all’iniziativa. La proposta del blogger (rionesanità) contro l’attacchinaggio selvaggio che n’chiavica la nostra città. Non votare il candidato che incolla i manifesti illegalmente sui muri dei palazzi, degl’edifici storici, delle chiese, degli ospedali, delle scuole, le piazze, le vie, i vicoli. Napoli. Il Comune ha già stanziato diverse migliaia di euro per organizzare le squadre di lavoro col compito di staccare i manifesti pirati. Migliaia di euro sottratti ai cittadini per una “violenza gratuita”.
AIUTATE LA GENTE DI TERZIGNO, DI BOSCOREALE E DEI PAESI VESUVIANI. nel parco nazionale del Vesuvio un'altra discarica si apre, inquiniamo ancora i pomodori, la verza, le patate, la lattuga... e soprattutto i polmoni e le viscere delle persone che abitano lì.
nascondo la mia ignoranza, non sono uno che guarda molti i film e non conosco questo regista, sono attaccato ancora elle forme pubblicitarie che gonfiano la nostra realtà, ma lo vedrò e vi farò sapere. ho notato che siete dei cultori del cinema. AUGURI Nando
Il giorno stesso della sua promozione al comando dell'Ufficio Politico della Questura, il capo della sezione Omicidi (Gian Maria Volonté), uomo all'antica e reazionario, assassina la propria bellissima amante (Florinda Bolkan) nel suo appartamento, in via del Tempio nº 1. Il film è realizzato con la tecnica dei flash back nei quali viene rivelato che Augusta Terzi invitava il commissario ad abusare del proprio potere o a narrargli particolari scabrosi cui aveva assistito nelle vesti di poliziotto o, ancora, lo provocava parlandogli di una sua relazione con un giovane "rivoluzionario" che altri non è, poi, che lo studente Pace. Consapevole e contemporaneamente incapace di sostenere il potere che egli stesso incarna, il poliziotto dissemina la scena del delitto di prove e, durante le indagini, alternativamente ricatta, imbecca e depista i colleghi che si occupano del caso. Se in un primo momento ciò che guida il protagonista pare essere l'arroganza di chi confida nella propria insospettabilità, la veridicità di questa convinzione viene via via smentita dai fatti. Il poliziotto assassino, in virtù della vittoria dell'ordine costituito, finisce per agognare alla propria punizione, che tuttavia gli viene preclusa dal suo potere e dalla sua posizione: l'unico testimone dei fatti, un anarchico individualista, non vorrà denunciarlo per poterlo ricattare ("Un criminale a dirigere la repressione: è perfetto!" esclama durante l'interrogatorio). Il protagonista oramai deciso sulla sua posizione autopunitiva, consegna una lettera di confessione ai suoi colleghi, e - invocando quale unica attenuante il fatto di essere stato continuativamente preso in giro dalla propria vittima - s'impone gli arresti domiciliari: a casa, nell'attesa del suo arresto ufficiale, si addormenta e sogna di essere costretto dai suoi superiori e colleghi, che analizzano e rifiutano la validità degli indizi e delle prove, a firmare la "confessione della propria innocenza". Al risveglio, con l'arrivo dei pezzi grossi della polizia, lo attende il vero finale che non viene però svelato ed è lasciato in sospeso dal regista. Il film si chiude con l'immagine delle tapparelle che si abbassano nella stanza in cui il protagonista ha appena ricevuto gli inquirenti, mentre sullo schermo appare la citazione di Franz Kafka che chiude il film: Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano.
lentamente come le tartarughe
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Lavori in corso per una nuova sede, nuovi ideatori, commentatori, tecnici
volontari. Purtroppo settembre è saltato, così come ottobre,
novembre...ecc, ecc....
Incontri con chi è interessato ad informazioni e consulenza gratuita per il microcredito al rione Sanità. Tutti i martedì dalle ore 17.30 alle ore 19.00 giardinetti via Foria sede Mani Tese altezza metropolitana museo
Trovata geniale quella della Philip Morris per aggirare la scritta “Il Fumo Uccide”. Che ce ne fotte se “il fumo ostruisce le arterie e prov...
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Aiuto Doposcuola
Suor Lucia dell’Ozanam ha bisogno di volontari per il doposcuola, nell’Istituto ci sono più di 35 bambini. Inoltre tre giorni a settimana, dalle ore 17 alle 19 si fanno attività sportive, servono quindi istruttori e volontari. Chiunque volesse aiutarla può recarsi a piazzetta San Severo 82, oppure telefonare al numero 081445223 - grazie.
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Particolare Sanità
legge elvis
Mi risulta che in Francia esista una legge di Stato che impedisce al proprio Ente di staccare del tutto l’erogazione di energia e l’obbliga a lasciare un tot di watt. Chiedo ai nostri deputati e senatori di proporre con urgenza una legge simile anche in Italia edi battersi per l’immediata applicazione, con la stessa rapida efficienza con cui fu approvato il Lodo Alfano. Ovviamente, se approvata, una legge simile non potrà che chiamarsi “Legge Elvis”. [Natale Sorrentino] http://www.openworldblog.org/
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un rione di guantai
ultima poesia
L'ultima poesia che Ebe Alongi poetessa del rione Sanità disse a Mauro 'O Roman: "Quella goccia che c'è in Voi di me... Siate ovunque c'è una Ferita".
Lettori fissi
asia napoli
Info: edicole1@gmail.com
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4 commenti:
QUESTO FILM E' BELLISSIMO ANZI DIREI STUPENDO L'HO VISTO ALMENO 4 VOLTE. ++++++
AIUTATE LA GENTE DI TERZIGNO, DI BOSCOREALE E DEI PAESI VESUVIANI. nel parco nazionale del Vesuvio un'altra discarica si apre, inquiniamo ancora i pomodori, la verza, le patate, la lattuga... e soprattutto i polmoni e le viscere delle persone che abitano lì.
nascondo la mia ignoranza, non sono uno che guarda molti i film e non conosco questo regista, sono attaccato ancora elle forme pubblicitarie che gonfiano la nostra realtà, ma lo vedrò e vi farò sapere. ho notato che siete dei cultori del cinema. AUGURI Nando
Il giorno stesso della sua promozione al comando dell'Ufficio Politico della Questura, il capo della sezione Omicidi (Gian Maria Volonté), uomo all'antica e reazionario, assassina la propria bellissima amante (Florinda Bolkan) nel suo appartamento, in via del Tempio nº 1. Il film è realizzato con la tecnica dei flash back nei quali viene rivelato che Augusta Terzi invitava il commissario ad abusare del proprio potere o a narrargli particolari scabrosi cui aveva assistito nelle vesti di poliziotto o, ancora, lo provocava parlandogli di una sua relazione con un giovane "rivoluzionario" che altri non è, poi, che lo studente Pace. Consapevole e contemporaneamente incapace di sostenere il potere che egli stesso incarna, il poliziotto dissemina la scena del delitto di prove e, durante le indagini, alternativamente ricatta, imbecca e depista i colleghi che si occupano del caso. Se in un primo momento ciò che guida il protagonista pare essere l'arroganza di chi confida nella propria insospettabilità, la veridicità di questa convinzione viene via via smentita dai fatti.
Il poliziotto assassino, in virtù della vittoria dell'ordine costituito, finisce per agognare alla propria punizione, che tuttavia gli viene preclusa dal suo potere e dalla sua posizione: l'unico testimone dei fatti, un anarchico individualista, non vorrà denunciarlo per poterlo ricattare ("Un criminale a dirigere la repressione: è perfetto!" esclama durante l'interrogatorio).
Il protagonista oramai deciso sulla sua posizione autopunitiva, consegna una lettera di confessione ai suoi colleghi, e - invocando quale unica attenuante il fatto di essere stato continuativamente preso in giro dalla propria vittima - s'impone gli arresti domiciliari: a casa, nell'attesa del suo arresto ufficiale, si addormenta e sogna di essere costretto dai suoi superiori e colleghi, che analizzano e rifiutano la validità degli indizi e delle prove, a firmare la "confessione della propria innocenza". Al risveglio, con l'arrivo dei pezzi grossi della polizia, lo attende il vero finale che non viene però svelato ed è lasciato in sospeso dal regista. Il film si chiude con l'immagine delle tapparelle che si abbassano nella stanza in cui il protagonista ha appena ricevuto gli inquirenti, mentre sullo schermo appare la citazione di Franz Kafka che chiude il film: Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano.
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