La piazza, il caffè o altro, “sospesi” sono un modo per far riemergere la cultura del dono. In pratica qualcuno paga per te qualcosa che puoi andare a prendere quando vuoi; un qualcuno senza conoscerti/ci che ti/ci regala qualcosa senza voler essere ringraziato. Anche nel rione Sanità esistono i “sospesi” come il caffè e le pizze. Diversi giorni fa due mie amici sono andati in una pizzeria del quartiere e hanno visto che ben 80 pizze erano “lì pronte per essere fatte ma nessuno le reclamava”. Bisognerebbe fare qualcosa per informare e soprattutto far capire che non si tratta di elemosina.
Il primo punto più importante comunque resta la comunicazione. Se le cose non si manifestano restano sempre dove stanno. Tutto ciò che muove un circuito virtuoso va valorizzato e sostenuto. Bisogna in qualche modo far sapere che quelle ottanta pizze devono essere consumate, così anche se ci sono dei caffè o dei cornetti caldi al bar. Alla Sanità c’è un teatro, il Nuovo Teatro Sanità, hanno per caso lasciato qualche biglietto in sospeso? Alla Sanità c’è una vineria: hanno per caso lasciato qualche bottiglia in sospeso? Alla Sanità c’è un negozio di vestiti a buon mercato: hanno per caso lasciato qualche vestito in sospeso? Alla Sanità c’è un fruttivendolo: hanno per caso lasciato qualche chilo di mele in sospeso? Alla Sanità ci sono le Catacombe di san Gaudioso: hanno per caso lasciato qualche biglietto in sospeso? Alla Sanità c’è la Tenda che ospita circa 100 poveri di Napoli: hanno per caso lasciato qualche moneta in sospeso? [+blogger]
1 commenti:
forza andate a reclamare la vostra pizza che vi spetta!!!!!!
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