"sdoppiamento" etero gay?

Molti difendono la famiglia “naturale” dalle coppie  gay. Ma cosa c’è di naturale in un uomo che ha voglia di farsi inculare? Forse che questa voglia derivi dall’insegnamento? Per contro, cosa c’è di naturale nella violenza domestica? Sono due punti che mi interessano particolarmente. Se avere un rapporto con uno dello stesso sesso non è naturale, bisogna però avere l’onesta di dire che non è affatto violento. Due persone decidono indipendentemente se fare o no sesso. Cosa differente è la costrizione. Anche sposarsi tra etero, attualmente, non è costrizione, ma sappiamo per esperienza, e perché i dati ci informano, che la stragrande maggioranza delle atrocità si compiono nel silenzio familiare. Quindi l’equazione violenza/natura continua ad essere la più antica del mondo.

Se è vero che dio ha creato tutto, è altrettanto vero che ha anche creato il contrario di tutto. Il giorno sta alla notte come il sole sta alla luna; il cielo sta alla terra come la vita sta alla morte; la pace alla guerra, il bianco al  nero ecc., ma cos’è che raccoglie tutte queste contrapposizioni?, dov’è il nesso causa effetto che fa scaturire tutte le nostre riflessioni? Se crediamo che il tutto e il suo contrario sono reali allo stesso tempo dobbiamo pur ammettere che esiste una sua contrapposizione.

Il nesso madre, padre, figli nella costruzione di un dio misericordioso non può essere violenta, non si crea una vita per farla soffrire. Gesù aiuta anche i peccatori. Ma quello che qui mi interessa è sapere se gli omossessuali sbagliano. L’errore sta nel fatto che i gay non generano altri gay o altra vita, ma una vita senza attenzione, cioè senza aiuto, diventa morte. Se si crea una esistenza dall’atto sessuale è anche vero che se non ci sono altri atti diversi e costanti la generazione non ha senso, in questo caso meglio abortire. Allora se la giustificazione della famiglia etero sta nel suo mettere al mondo figli, essa non ha argomentazioni nel caso in cui quei figli vengono abbandonati. Non si preferisce l’atto sessuale, ossia la sua procreazione, alla sofferenza e alla solitudine. Quello che più conta è ciò che viene dopo.

Ecco cosa mi convince di più. Se basta solo il rapporto uomo donna per creare… la società, questa stessa società non deve fallire, non può giustificare il dolore così come i suoi sentimenti. In altre parole proprio perché confuto l’atto omo mettendolo in relazione con quello etero, questa contrapposizione mi permette di giungere ad una conclusione attendibile: è falso il rapporto donna/uomo/figlio/a nell’ambito creazione/crescita, proprio perché le due cose non vanno sempre allo stesso modo. Si può creare nuova vita, ma allo stesso tempo abbandonarla, quindi farla morire. In questo caso la natura a volte non è naturale. Per contro un rapporto ti inculo mi inculi, ti lecco mi lecchi ecc. ecc., è legittimo nell’ambito della non violenza, così come non naturale nel caso della creazione.


Se per il caso etero dimostro la sua falsità esso significa che l’atto sessuale genera vita con o senza crescita. E’ garantito l’atto ma non la sua prosecuzione. Quindi due principi contrapposti dimostrano la sua veridicità. Caso “differente” è il rapporto uomo-uomo donna-donna. Nel momento in cui provo che esso è un atto innaturale mettendolo in relazione con quello etero il rapporto si perfeziona nella sua confutazione, ossia nella sua vulnerabilità. Qui in questo caso la parola chiave è difetto. Un difetto di forma e di contenuti porta alla sua perfezione e naturalità, esso si sdoppia affermando la veridicità così come la falsità. L’opposto ha la sua forma nella sua diversità e senza questa diversità (ossia senza gli etero, i gay ecc), essa non è vera e quindi non è naturale. Principio di falsificabilità. [+blogger].   

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