“Lo sfratto è una cosa
odiosa” disse De Sica nel film Pane, amore e…
Vico Tronari, uno dei tanti del
rione Sanità. Perpendicolare a vico Carrette e parallelo al supportino Capodimonte,
anche se dal Tronari non si esce perché è cieco. Otto famiglie occupano uno
stabile, in parte ristrutturato da loro. Dentro una edicola votiva, finestre e
muri tutti dipinti di bianco, sembra di stare in una tipica casa a Oia, in Grecia.
Circa 50 parsone, diversi neonati e anziani, “bisogna trovare un accordo con il
proprietario che non vuole vendere né fittare queste casa, ma noi qui ci
abitiamo e non sappiamo proprio dove andare; questo è un vicolo che solo chi è
nato vuole rimanerci”. Parla un abitante del palazzo che già ha ricevuto lo
sfratto definitivo. Poi rivolgendosi ad una vigilessa: “voi di dove siete?, dove
abitate?, ditemi la verità ci verreste qui?, comprereste una casa in questo
vicolo buio?”.
Le otto famiglie, come mi spiega
un alto abitante, vogliono trovare un accordo d’affitto con il proprietario che
non ne vuole sapere. Una donna giù al portone mi dice che “non ho capito perché
il proprietario non vuole parlare con noi, ma noi non vogliamo occupare
abusivamente questo stabile, noi vogliamo un regolare contratto”. Per ora le
forze dell’ordine, con un delegato del comune, devono eseguire quello che la
legge prevede; per fortuna parlano, si confrontano, cercano anche loro un grado di
empatica con questa gente. Vico Tronari è uno dei vicoli più poveri del rione. Noi
speriamo in un accordo pacifico e risolutivo. [+blogger].
2 commenti:
Ma per caso è un altro "Mistero di Bellavista"?
AIUTATE QUESTA POVERA GENTE SE POTETE E USATE OGNI FORMA DI PERSUASIONE PER CONVINCERE IL PROPRIETARIO, GRAZIE.
Posta un commento