L'ing.
Carmine Aveta ed il dott. Giuliano Vosa (Assessorato alle Infrastrutture) in
data odierna (ore 10:30) si sono recati in sopralluogo al Rione Sanità,
gentilmente accompagnati dal sig. Maurizio Migliazza (Cittadinanza attiva –
Rete Sanità).
L'intero
quartiere si presenta come una zona “a sé”, alquanto isolata dal resto della
città, con poche vie d'accesso e non sempre agevoli né coordinate.
La
manutenzione stradale si presenta, nel complesso, non troppo curata; si
segnalano buche ed avvallamenti del fondo stradale e dei marciapiedi, con
particolare riferimento alla zona dei Vergini, a via Arena alla Sanità ed a Via
San Vincenzo, nonché a Salita Scudillo; si fornisce allo scopo adeguato
supporto fotografico.
Scarsi,
per non dire assenti, i passi carrai e gli scivoli per il transito dei
disabili; in particolare, si segnala l'ingresso della scuola elementare “A.
Angiulli”, in Via Mario Pagano, provvista di scivolo interno ma non di passo
carraio al marciapiede per permettere ai disabili di entrare e quindi accedere
allo scivolo medesimo.
La
viabilità appare in generale farraginosa; vi sono zone pedonali quotidianamente
violate da motocicli – in ordine alle quali si consiglia l'uso di dissuasori o
accessi idonei ad impedirne il transito – quali, ad esempio, quella
corrispondente alla c.d. Strada della Misericordiella, che congiunge via dei
Vergini con la parte retrostante di piazza Cavour.
La
zona bassa di via dei Vergini è adibita a mercato, che si estende per tutta la
sede stradale lasciando un piccolo varco centrale per la circolazione veicolare
e si addensa specialmente nella zona di Supportico Lopez; si segnala che, in
una traversa di via Pagano corrispondente all'ingresso laterale della scuola,
malgrado l'intenso ristagnare dell'aria, hanno stabile ubicazione venditori
ambulanti di frutta e verdura, che andrebbero diversamente collocati. Si
suggerisce di avviare con i medesimi un'interlocuzione ad hoc.
La
zona di Via Cristallini si presenta come un cul de sac, collegata a Via
Santa Maria Antesaecula mediante via Montesilvano e vico San Felice, in
senso di marcia alternato; è chiusa in fondo da vicoli assai stretti (vico
Canale ai Cristallini; vico Carlotta; vico Carrette) e termina con delle scale
(Gradini Capodimonte, che si congiungono con l'omonima Salita che si immette in
via Santa Maria Antesaecula, aperta al traffico veicolare in discesa).
Attraverso
vico Carrette si giunge a piazzetta San Severo a Capodimonte, dal cui lato sud
si perviene, attraverso via San Severo a Capodimonte e vico Maresca, a Piazza
Sanità; all'angolo di quest'ultima strada vi è un immobile che risulta di
proprietà ASIA, parzialmente inutilizzato. Quanto alla piazza, si segnala la
necessità di provvedere a revisione degli accessi al sagrato della chiesa (onde
si impedisca ai motocicli di sfrecciare selvaggiamente, senza precludere però
il passaggio per i diversamente abili) e di integrare l'arredo urbano con
essenze arboree.
Proseguendo,
attraverso vico Cristallini e vico stretto ai Miracoli, sul lato est, verso via
dei Miracoli e l'omonima piazza, si osserva la sede stradale della “S” che si
immette in Salita Miradois e che, nell'ansa più bassa, vede l'ingresso
dell'Educandato “Vittorio Emanuele”, da ristrutturare in buona parte, avviando
un'azione concertata con le realtà associative locali.
In
prospettiva:
Piazza
Miracoli appare in condizioni discrete; è necessario rinfoltire le essenze
arboree e, volendo procedere ad una più generale valorizzazione del territorio,
studiare le possibilità per l'apertura di attività commerciali per le fasce
serali, magari d'intesa con i fruitori dell'Educandato, che ne consentano
l'apertura, rendendo vivo il luogo ed attivo il passaggio. Potrebbe stabilirsi
all'uopo una zona pedonale da Largo dei Miracoli alla fine di vico Cristallini
ed un'altra, contigua, che preveda la chiusura al traffico di via Cristallini a
partire con l'incrocio di vico San Felice, valutando altresì l'interdizione al
traffico veicolare, parziale o totale, di vico Carrette, vico Carlotta e
dell'angusto vico Canale. Lo scopo è di costituire un'area pedonale retrostante
al mercato dei Vergini, potenzialmente sfruttabile anche dopo il tramonto,
valorizzando la zona di via Santa Maria Antesaecula alta (ove si trova
l'ITC Caracciolo-Salvator Rosa) e i collegamenti con Piazzetta San Severo a
Capodimonte – oggi adibita a parcheggio non regolamentato – e con le scalinate
che conducono a Capodimonte (Salita Capodimonte; Salita dei Cinesi) nonché con
la zona verde soprastante (confinante con via Irolli Vincenzo, presa in
considerazione per orti urbani).
L'idea
sarebbe permettere la ricongiunzione di Piazzetta San Severo con Piazza
Miracoli, a piedi (salvo i 100 m aperti al traffico in via Cristallini) e da
Piazzetta San Severo a Piazza Sanità, anche attraverso vico Maresca e magari
destinando allo scopo l'immobile (oggi parzialmente utilizzato) di proprietà
ASIA. Vorrebbe così mettersi in collegamento i poli di aggregazione del Rione e
valorizzarne il più possibile l'interazione; incrementando così
esponenzialmente, con l'instaurarsi di attività tendenzialmente permanenti,
l'offerta lavorativa e il contrasto con forme di criminalità, con grande
beneficio per la sicurezza e vivibilità del Rione stesso.
Si
annota che Piazzetta San Severo dista 130 m da Vico Carrette e in tutto 400 m
dall'incrocio fra vico San Felice e via Cristallini, cioè dalla fine dell'area
che vorrebbe lasciarsi aperta al traffico veicolare in via dei Cristallini; 550
m fino a Largo Miracoli. In totale, compresi i 100 m aperti al traffico, l'area
pedonalizzata sarebbe di 800 m. Si segnala altresì che nell'area pedonale
verrebbe a trovarsi l'ex ospizio dei Padri Cristallini, di proprietà
comunale, la cui destinazione andrebbe reinterpretata alla luce della strategia
complessiva di valorizzazione del Rione.
Si
consiglia un'approfondita interlocuzione con associazioni di abitanti del
luogo, per reinterpretare tale problematico spazio urbano in senso “aperto”
(attualmente, trattasi di enclave angusta e fuori da vie di passaggio anche
secondarie) assecondando la vocazione degli ambienti ma facendo in modo da
tenere viva al transito l'area (si consideri che trattasi di noto luogo di
spaccio di stupefacenti).
Ritornati
in Piazza Sanità, si procede verso l'imbocco di via San Gennaro dei Poveri, ove
si percepisce una netta sensazione di inquinamento da smog. La carreggiata è
assai stretta e il doppio senso di marcia rende asfittica la circolazione. A
metà della curva verso sinistra, la cosiddetta “Penninata”, ampia scalinata che
conduce a Capodimonte, appare inspiegabilmente corredata di un corrimano
centrale, instabile non meno che disadorno. Al termine della semicurva ci si
ritrova nello spiazzo antistante l'ospedale di San Gennaro ai Poveri, presso
cui il Parco che porta lo stesso nome necessiterebbe di piccole opere di
manutenzione affinché possa riaprirsi il campo di calcetto e di idonee
strutture (in ferro, a doppia curva) perché possa interdirsi l'accesso ai
motocicli senza impedirlo ai diversamente abili.
Svoltando
a sinistra ci si trova all'inizio di Salita Scudillo – collegata in basso da
via San Vincenzo e che s'incrocia in alto con Salita Principi, direttamente affluente
a piazza Sanità – che si inerpica per circa ulteriori 500 metri verso il ponte
della tangenziale.
La
sede stradale si presenta in condizioni appena discrete; le caditoie appaiono
in larga parte otturate, mentre si ode distintamente il rumore delle acque
reflue che scorrono al di sotto della rete stradale. Diverse autovetture,
apparentemente abbandonate, con pneumatici sgonfi, giacciono ai lati della
carreggiata. Lasciatisi sulla sinistra l'istituto Smaldone, gli ultimi 150
metri verso il ponte subiscono un deciso incremento della pendenza (attorno al
20%) e versano in stato di abbandono. Giunti sotto al ponte, si possono notare
vestiti e suppellettili varie, depositi di rifiuti solidi ingombranti (spiccano
vari televisori) e una generale situazione di degrado. Proprio sotto al ponte,
un varco si apre verso destra, ove inizia un sentiero che conduce, con ogni
probabilità, verso i Colli Aminei; anche se non è stato possibile, per la
disagevole prosecuzione della camminata, verificarlo. Precisamente dopo il
ponte sta un muro in tufo, alto circa 1.6 m, che chiude l'accesso alla parte
superiore della Salita; al di là di esso, la sede stradale appare invasa da
vegetazione spontanea e non idonea ad un agevole camminamento.
Discendendo
per Salita dei Principi, il cui ultimo tratto è composto di una scalinata, si
ammira il panorama verso Capodimonte e ci si propone di indagare sulla
proprietà dell'amplissima area verde alla sinistra di chi scende, allo scopo di
verificare la fattibilità di progetti di coltivazione urbana.
Reimmettendosi
in Via Sanità e alla fine in piazza Cavour, il sopralluogo si conclude.
In
prospettiva:
Sembrerebbe
possibile prospettare (a costo zero per il Comune) l'apertura dell'area
antistante l'ospedale e del relativo Parco, a detta del custode del medesimo;
stante il collegamento non disagevole con Piazza Sanità, dunque con l'ascensore
e con la zona pedonale che vorrebbe stabilirsi nella zona bassa del Rione,
potrebbe aprirsi una prospettiva di popolamento diurno e notturno per l'intera
area, ad opera non soltanto di abitanti del Rione, ma – con le opportune
iniziative – della città in generale. Allo scopo, prioritaria appare la
riapertura di Salita Scudillo e la sua inclusione alla circolazione veicolare
proveniente dal Vomero e dai Colli Aminei; così realizzandosi quell'apertura
della Sanità alla vita urbana che oggi appare utopistica, tenendo il Rione in
qualche modo segregato e frustrandone il dispiegamento delle risorse umane,
paesaggistiche, commerciali e culturali.
DETERMINAZIONI:
1) Realizzare una mappatura del Rione
Sanità, con riferimento a:
•
luoghi in cui è necessario realizzare opere di
manutenzione stradale ed in generale di proprietà comunale, con ordine di
priorità.
[Tavolo:
Assessore Calabrese; servizi tecnici; Sindaco (Federica)]
•
roadmap per approfondite interlocuzioni
con le forme di “società civile” radicata sul territorio, allo scopo di
condividere un percorso di valorizzazione del Rione fondato su:
a)
pedonalizzazione di aree e
regolamentazione dei flussi di viabilità e traffico, ivi compresa la riapertura
di Salita Scudillo;
b) incentivo all'avvio di attività anche
commerciali, sotto la direzione del Comune, che mirino alla riscoperta
culturale del Rione ed alla sua specializzazione, in maniera tale da
rispettarne ed anzi esaltarne le vocazioni ma altresì indirizzarle, senza mai
rinunciare a renderlo “vivo” ed “aperto” al passaggio interno non meno che alle
comunicazioni col resto della città anche ad ore notturne e nel rispetto della
quiete pubblica.
[due
tavoli:
I:
Calabrese – Panini: programma di incontri;
II:
Sodano (per orti urbani)].
2)
Censire i progetti già operativi e, all'esito di opportuna valutazione,
integrarne altri, in un insieme coerente che miri a valorizzare,
indirizzandola, la migliore “identità” del Rione.
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