Tutti i giornalisti ieri si sono indignati per l’atteggiamento
dei tifosi liguri, in verità non li ho mai sentiti sbraitare contro le truffe
fatte dai giocatori e da chi scommette per avarizia; non ho mai sentito indignarsi
per il fatto che i calciatori di serie A, in un solo anno, riescono a
guadagnare l’equivalente di 100anni di lavoro di un operaio. Ma non si vive
fino a 100 anni, mentre usare sotterfugi per stillare, alla faccia del tifoso
che immagina di “sognare Beckham”, bhè, quello poi non è degno di nota; come
non è degno chi ha sgobbato per tutta la vita ed è morto con un cancro, chi è
stato licenziato per giustificato motivo e di grave malattia; sì, non è degno di
nota riconoscere i sacrifici dei lavoratori e le urla dei tifosi.
Chi viscidamente compra la gioia, la paura, la sincerità e
la forza degli altri, ha riconoscimenti sostanziali, così come Renzo spera che
la nostra democrazia sia ancora più
clemente… “infondo è solo un ragazzo”. È stato ragazzo anche mio padre e il povero
giocatore del Livorno. Ma la cronaca è una cosa, la verità invece è un’altra, e
dove essa si posiziona a noi non è tenuto sapere. Quello che interessa è che ieri
si è avuta una pagina vergognosa di calcio, tutti i giocatori del Genova si
sono tolti la maglietta e l’hanno consegnata ai tifosi! Violenza, violenza... qualcuno ha gridato: attentato! [+blogger]
3 commenti:
Amara e profondissima delusione.
Una cosa è lo sport il calcio e un'altra cosa è la prepotenza e l'ignoranza. Lo spot è divertimento e se una squadra perde fa parte sempre del gioco, allora sarebbe bello se vincesse sempre non avrebbe senso chiamarla competizione. Ecco l'indignazione e la stoltezza di tifosi paranoici e violenti
caro blog sono molto interessanti gli articoli che publichi ma ti ricordo che è il blog della sanita e problemi vari del nostro rione come la situazione dei senza fissa dimora specialmente quelli di piazza cavour vanno menzionati è con il blog discussi vi ringrazio per il lavoro che svolto
è buona informazione
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