la città di dite

Un tranquillo ferragosto nel rione, poche auto, pochissimi scooter e soprattutto un silenzio irreale. Tra qualche giorno ritornerà il “caos”, il mercato, i selvaggi parcheggiatori… a proposito di parcheggi e di selvaggi: parcheggiare è diventato un condizione liminare a Napoli. Si sosta in modo indiscriminato e la multa non arriva mai. Diversi giorni fa Assunta Morra, una donna con gravi problemi fisici, scriveva sul profilo di facebook che era stata una impresa disperata poter parcheggiare alla Via Posillipo. Non era stata capace di fermare l’auto perché il parcheggio autorizzato per i diversamente abili non esisteva. Aveva chiesto ad un vigile che, con poche e vaghe risposte, l’aveva liquidata immediatamente. Peccato, avrebbe potuto fermare la macchina in doppia e in tripla fila. Via Vergini è un esempio, ma anche piazza Garibaldi, via Orazio, il Vomero, Fuorigrotta. Non è la solita critica ad un sistema atavico e perverso, forse in questo blog si elencano più le cose positive che negative di questo quartiere… e di questa metropoli. Nonostante tutto i suoi abitanti sopravvivono e progettano, dandosi un contegno e un decoro per di più nascosto dietro una risata “sguaiata, un “allucco” stonato e una canzone neomelodica. Mauro Migliazza, missionario laico che gira ogni giorno nel quartiere, dice che la gente del rione e soprattutto i ragazzi sono arrabbiati e delusi, e sparano a zero contro il lavoro e la precarietà. Un ex venditore di sigarette di contrabbando (vendeva a Piazza Sannazzaro), un giorno mi disse che la sua rabbia nasceva nel vedere tante persone girare in auto di lusso e costose per la sua condizione di vita. Assunta Morra oggi è arrabbiata per il fatto che a Napoli non ci sono parcheggi autorizzati per chi soffre e ha il 100% di invalidità. Il blogger è arrabbiato perché l’informazione che passa tutti i giorni è distorta e confezionata per gli inserzionisti che pagano comprando il sapere. Un tempo i figli dovevano curare sia fisicamente che economicamente dei proprio genitori, oggi non è così, anzi è il contrario: se non ci fossero i genitori che assistono economicamente sarebbe una tragedia. Gli impiegati di un tour operator napoletano mi hanno riferito che nel proprio ufficio l’aria condizionata funziona solo nelle stanze dei capi, nelle altre si bolle come nella città di Dite. Queste piccole sciocchezze di cui sopra stanno creando una nuova “realtà” fatta di pessimismo e di autoreferenza. Le vere sciocchezze vengono finanziate, pubblicizzate, apprezzate e esortate a rifarle; c’è invece chi, nell'indifferenza e nella rabbia, vuole parcheggiare la propria auto, vuole un’informazione che informi, vuole un lavoro dignitoso, vuole che il figlio o la figlia abbia una vita “regolare”...e un po’ aria condizionata, per non abbrustolire al 10° piano di un ufficio esposto al sole tutta la giornata.[+Blogger]

5 commenti:

Abu Abbas ha detto...

Ciao a tutti.
Il problema del parcheggio.... sembra un luogo comune. A me ricorda una famosa novella di pirandello in cui un tranquillo e riservato professore, invitato al matrimonio di una sua cara allieva, è costretto ad indossare una marsina stretta che oltretutto dopo un movimento brusco si rompre sotto l'ascella. Lui innervosito, va lo stesso alla cerimonia che però viene annullata a causa della morte della madre di lei. I genitori e gli altri parenti dello sposo prendono l'occasione al volo per cercare di anullare definitivamente il matrimonio, al quale erano contrari.
Il Prof. andò furiosamente nella stanza ove si trovava la sposa e la madre morta, e decise che non poteva permettere che il destino rovinasse la vita della sua allieva preferita. Rientrò come un guerriero nel salottino , e annunciò ai parenti dello sposo, che il matrimonio si sarebbe celebrato. Questi reagirono con scandalo, stupore, orrore, indignazione! Ma il Prof. Gori, dominando con la sua persona, sopraffece tutte le voci, e all’arrivo dello sposo, convinse anche lui a celebrare questo matrimonio. Dopo tutto, questa sua risolutezza la doveva alla sua marsina stretta, senza la quale si sarebbe sentito in imbarazzo, e si sarebbe abbandonato anche lui alla commozione.

Speriamo che il parcheggio che non si trova e le doppie file di auto ci diano una mano a reagire alle ingiustizie "tout court".
Allah Akbar

Anonimo ha detto...

NON E' SOLO IL PARCHEGGIO IN REALTA' NON C'è NIENTE PER I DISABILI IN ITALIA E SPECIALMENTE AL SUD. E NON SOLO, ANCHE QUANDO VAI DA QUALCUNO CHE DOVREBBE DARTI UNA MANO, TI OSTACOLA O PERCHE' INCOMPETENTE O PERCHE' LA SUA INETTITUDINE è ALL'APICE. "POVERI NOI...." s.s.

Anonimo ha detto...

Abu abbas leggo sempre te, il blog, il blogger, e i commenti, ma aiutatemi a capire cosa posso fare per usciere da uno stato di indifferenza che non mi abbandona da circa 20 anni. Rosario

+blogger ha detto...

Rosario, forse tu già sei uscito dalla crisi dell'indifferenza se leggi e ti poni questa domanda.

Anonimo ha detto...

Assurdo come semrpe....... in questa città schifosa