date da bere agli assetati

Oggi è stato pubblicato quest'articolo sul sito dell'"Internazinale"... e noi della redazione giriamo volentieri ai cittadini della quarteire sanità, ribadendo a chiare lettere il nostro NO AL PACCHETTO SICUREZZA.

Da quando vivo in Italia ho notato che l’atteggiamento verso gli stranieri oscilla tra due poli. Da una parte si può riassumere con la battuta di Ennio Flaiano: “Ma lei darebbe sua figlia per moglie a un negro? Mia figlia no, ma mia moglie subito: sono mica razzista io”. Dall’altra c’è chi dice: “Non sono io il razzista, il problema è che sei nero”. Quest’estate ci sono stati molti episodi di razzismo. E che dovevamo aspettarci dopo l’approvazione di leggi che offendono la dignità umana? Il 13 agosto i quotidiani italiani titolavano: “Ramadan, braccianti obbligati a bere. Licenziato chi si rifiuta”. Il 14 agosto un giornalista del Tg1 esordiva: “Quaranta (sic!) giorni senza bere né mangiare, dall’alba al tramonto, come scrive il Corano”. Dietro questa non-notizia c’era una totale mancanza di fatti: il Ramadan è cominciato solo il 21 agosto, forse non ci saranno musulmani nei campi del mantovano, forse i musulmani del mantovano non fanno il Ramadan e, in ogni caso, un musulmano sa che deve bere e mangiare se rischia la vita. Dal 2 al 12 agosto, invece, la Flai-Cgil ha lanciato a Foggia la campagna “Oro rosso. Dal reality alla realtà”. Il mio amico Sokol era tra i sindacalisti che cercavano di informare i lavoratori agricoli dei loro diritti. Cercavano, appunto. Sokol è scosso: “Non pensavo che in Italia, nella regione di Vendola, nel 2009, uomini, donne e bambini potessero essere degradati fino a quel punto. Quindici ore di lavoro sotto il sole, per una miseria, per tornare la sera in baracche senz’acqua. È schiavitù”, dice Sokol con la voce rotta. “La nostra presenza ha messo in agitazione i criminali che sfruttano questo lavoro. Hanno cercato di intimidirci”. Nei giorni successivi solo il Manifesto, Left Avvenimenti e Radio Radicale hanno parlato della campagna. Gli altri mezzi d’informazione erano troppo occupati a darla a bere ai musulmani e a tutti gli altri. [Tahar Lamri, è uno scrittore nato in Algeria. Vive a Ravenna].


7 commenti:

Anonimo ha detto...

bhè, in questo luogo gli immigrati non possono proprio lamentarsi, qui il broblema, se di problema si pù parlare, non c'è. non esiste.

15anni ha detto...

bisognerebbe andare verso la ferrovia, vedere tutte quelle persone buttatte per strada a chiedere l'elemosina. ci sono barboni, immigrati poveri, italiani e tanti altri. la sera le ragazze quasi bambine si prostituiscono e nessuno fa niente. non che si devono cacciare ma almeno accogliamoli con rispetto questa è gente sfortunata e ha ragione l'articolo. 15anni

Anonimo ha detto...

NO A QUESTO GOVERNO!!!!!!!!!!!!! NO A SGARBI, NO A BUTTIGLIONE, NO A BOSSI E LA PIVETTI, NO A BERLUSCONI E A CASINI, NO A MASTELLA E A LA RUSSA NIìO S TI FIGLI DE NA ....

Anonimo ha detto...

la nuova schiavitù che poi è vecchia quanto il mondo non si è mai fermata. alla fine cosa volete da un modo "NORMALE" se queste sono le conoscenze scientifiche allora è meglio ritornare all'età della pietra. almeno l'inuqinamento non esisteva, e i pesci e gli uccelli e le piante vivevano di più. Ad B.

Leanyse ha detto...

A parte il problema della precarieta' che in Italia in un modo o nell'altro colpisce sia immigrati che non,credo che un grande passo potrebbe essere fatto dall'informazione perche'il problema dell'intolleranza nasce fondamentalmente da un problema di non conoscenza,giudichiamo spesso quello che non conosciamo,perche' la prima reazione di fronte alla differenza e' la paura. Per questo quello che piu' mi angoscia e' che i media diano informazioni completamente falsate su tantissime cose come, fra tante, sull'Islam per esempio. Forse non siamo ancora abituati alla differenza, non abbiamo il riflesso di voler conoscere, capire, domandare , informarsi> Credo che le nuove generazioni siano piu' aperte alla differenza , perche' lo noto e cio' mi rincuora. A dispetto dei media e della informazione veicolata i giovani piu' delle altre generazioni si parlano, si conoscono, hanno voglia di interagire. E questo mi sembra un buon segno!!!Che ne pensate??

ilaria ha detto...

si è sicuramente un buon segno, ma in questo determinato momento le azioni intolleranti contro i "diversi" si moltiplicano... hai sentito quello che è successo a Napoli e a Roma anche contro i gay? è assurdo tutto cio' sopratutto se ci consideriamo europei.. ma non troppo visto che le ultime elezioni del parlamento europeo ha visto crescere a dismisura i partiti reazionari e xenofobi.

Abu Abbas ha detto...

Ciao a tutti.
L'ondata xenofoba che si espande è uno degli effetti sociali della crisi e non è nemmeno tanto nuovo.
Non voglio ergermi a paladino degli islamici, per cui parto dal presupposto che la distinzione fondamentale non è fra religioni diverse o fra etnie diverse, bensi (la solita) tra sfruttati e sfruttatori. ad esempio negli USA, i 400 americani più ricchi possiedono più dei 150 milioni di americani più poveri: un divario simile esiste solo nelle cleptocrazie del Terzo Mondo, e lì non si vedeva dal 1928.
Gli stessi promotori "civici" delle ronde sono proprio coloro che sfruttano nelle loro piccole imprese gli immigrati extracomunitari e non, dove il livello di ricattabilità di questi ultimi e direttamente collegato al loro essere considerati "clandestini" e "irregolari".
E' chiaro che chi delinque non ha nazionalità: è un delinquente e basta. Il concentrarsi mediatico sui crimini commessi da cittadini immigrati è solo funzionale ad una discriminazione che 1) aumenta l'insicurezza del cittadino medio e alimenta il "business della paura".
2)contribuisce ad aumentare la discriminazione e a considerare gli immigrati stranieri come cittadini e quindi lavoratori di serie b, abbassando il costo della manodopera PER TUTTI, con una reazione a catena strumentale.
Lottare per i diritti degli immigrati non solo è sacrosanto, ma è anche vitale, perchè solo così si impedisce ai padroni di livellare verso il basso i salari di tutti.
Allah Akbar