Dagli anni 50 in poi nel rione solo politici che pagano l'Enel in cambio
di un voto o preti eroi che lasciano il vuoto. Non è la ricetta del medico, ma
bisogna ascoltare la storia di chi non ha la "storia" per comprendere
che i determinismi lasciano vuoti incolmabili. Un quartiere operaio oppresso
che, quando esce allo scoperto, s‘identifica con l'oppressore. Fintantoché la
logica economica impartisce un "linguaggio legittimo", le differenze
sono gestite sempre da chi ha il potere di impartire e cambiare. “Un popolo in
cammino” deve essere realmente un popolo che cammina da solo, senza leader e
senza compromessi. Difficile, forse troppo difficile per logiche astruse. Ma la
“semplicità” di rendere liberi sta nella sua affermazione intrinseca. Come
diceva Paulo Freire “nessuno libera nessuno, nessuno si libera da solo, gli
uomini si liberano nella comunione” cit. [+blogger]
1135,00 euro al mese
Ieri
mattina in piazza Sanità ho incontrato Ciro. Occhialuto, con pancia flaccida,
sopra i 50, cammina lentamente con il suo quasi sempre sorriso bonario. Mentre
parla con Mauro dopo un po’ inizia una conversazione sulla ricchezza. Il suo
sorriso diventa sornione, gli brillano gli occhi, anche se dietro gli occhiali
spessi la brillantezza passa poco o niente. Due denti più grandi mostrano il
sorriso gaudente di chi la sa lunga sulla benestante società. Appena in tempo
per ascoltare che sua moglie, affetta da una grave malattia, ha ricevuto
l’assegno di invalidità con accompagnamento; prima solo 265 euro ricavate dalla
sua cecità parziale. Mostra a Mauro e a me la ricevuta, e inizia a fare i conti:
“1135euro al mese… già mia figlia mi ha chiesto di comprarle un nuovo cellulare”.
Esibisce contento la sua attestazione,
“finalmente anche gli arretrati del 2015”, insomma finalmente la prosperità,
forse inconsapevole così come la felicità che mostra nel ripetere la cifra
finale. Ecco la ricchezza di un uomo che ha superato i 50 anni d’età. Mentre ci
saluta e va via m’accorgo che è sovrappensiero, quel sorriso sornione non si è
mai distaccato dalla sua fisiognomica, cammina a dieci e dieci, lento per non
inciampare. Risento il profumo di piazza Sanità, tre soldati e una soldatessa dietro
di noi con i fucili spianati, lei non è male. Ciro finalmente è ricco, la malattia
ha superato la miseria. Evviva le malattie! [+blogger]
in marcia con i migranti
Il Primo Marzo 2016 invitiamo tutti a scendere in piazza, in
solidarietà con il popolo dei migranti che continua a vivere un’immensa
tragedia. Il Primo Marzo era stato scelto come giornata di cortei a favore
degli immigrati da “Italia sono anch’io”, che anni fa aveva raccolto
duecentomila firme per lo ius soli. Un problema non ancora risolto. In questo
nostro paese non possiamo più accettare che seicentomila diciottenni, nati in
Italia da genitori stranieri, vivano nel limbo dei diritti umani. Chiediamo con
forza che il disegno di legge sullo ius soli, che è passato alla Camera ed ora è in esame al
Senato, venga migliorato e poi approvato. Così com’è, è un disegno di legge che
non ci soddisfa, ma rafforzato e votato, sarebbe un’efficace risposta
parlamentare al crescente razzismo sempre più cavalcato dal fascio-leghismo,
per dividere e contrapporre italiani e migranti.
In questo primo marzo 2016, invitiamo tutti/e a scendere in
piazza in solidarietà con milioni di migranti che soffrono per l’egoismo
dell’opulenta Europa.
Questa Europa infatti ha fatto annegare in mare lo scorso
anno settecento bambini ed oltre tremila uomini e donne. Il Mediterraneo è diventato
la Shoah dell’Europa: un’ecatombe di quarantamila morti. Un’Europa talmente
cinica che ha pagato a un dittatore come Erdogan tre miliardi di euro per
impedire a due milioni di profughi siriani di entrare in Turchia. E’ la stessa
Europa che ha pagato un miliardo e mezzo di euro ai capi di stato africani,
riuniti a Malta, per bloccare i profughi sub-sahariani. Spingendo così i
migranti nelle mani delle mafie degli scafisti.Quest’Europa che spende milioni di euro al giorno in
missioni militari come Frontex e Eunavfor Med con lo schieramento di navi ed
aerei nel Mediterraneo e che fa scendere in campo la NATO , per intercettare i
migranti e portarli negli hot-spots (punti di raccolta ufficiali). In questi
centri di confinamento forzato, sul modello di lager come i CIE e i CARA, i
migranti saranno identificati anche con le impronte digitali. Chi non verrà
riconosciuto come rifugiato, sarà rispedito dall’inferno da cui è fuggito. (Una
sorte che toccherà al 90% dei richiedenti asilo!) E’ questa la conseguenza
della ingiusta divisione tra rifugiati è migranti economici’. L’Europa ha già
deciso di rispedire a casa loro quattrocentomila migranti! Non solo, ma
continua a costruire i muri, così l’Ungheria, la Bulgaria, la Slovenia. Mentre
Francia, Inghilterra e Austria bloccano le frontiere, la Danimarca arriva
addirittura ad espropriare i pochi beni di questi disperati. E’ il naufragio
dell’Europa che sognavamo.
Per questo scendiamo per strada, ma anche per dare voce alle
violenze che subiscono i migranti qui in Campania. L’incredibile lentezza con
cui lavorano le Commissioni di Salerno e Caserta per i permessi di soggiorno,
negati nel 90% dei casi. Purtroppo questa situazione favorisce il “grande
business” sui migranti in Italia, che va ad ingrassare albergatori e enti vari,
com’è avvenuto con ‘Mafia Capitale’ ed ora riesplode ad Avellino. Non possiamo
accettare gente che fa affari sulla pelle dei poveri. E pensare che l’Italia ha
bisogno di migranti, soprattutto in campo agricolo, dove vengono sfruttati con
lunghe giornate di lavoro (10-12 ore di lavoro!), mal pagati e sotto il controllo
dei caporali. Noi non possiamo accettare questa violenza sui migranti. Né
possiamo accettare la totale precarietà in cui operano a Napoli gli
ambulanti per i continui attacchi delle
forze dell’ordine. Senza menzionare le costanti aggressioni razziste contro i migranti in questa nostra città con
gravi risvolti. (La Questura non ha mai risposto a una lettera , da noi inviata
due anni fa, che evidenziava una serie di tali episodi razzisti!) . Ed infine,
sempre a Napoli, l’insicurezza nelle abitazioni dei migranti, la difficoltà
all’accesso delle cure mediche nonché le lentezze burocratiche per ottenere
permessi o rinnovi.
Il Primo Marzo scendiamo anche in piazza per dire NO a tutte
queste guerre che producono i milioni di profughi che arrivano a noi , in particolare un NO a un’altra guerra
dell’Italia contro la Libia che ha già causato un massiccio esodo di migranti.
Chiediamo a tutti, napoletani e immigrati, di marciare con noi il primo marzo
da Piazza Mancini alle h 10,00. (fino in Piazza del Plebiscito-Prefettura) Buona Marcia per i diritti umani di tutti/e migranti e non. [alex zanotelli]
restauro sanità
Ieri pomeriggio ho partecipato ad
una delle riunioni di “un popolo in cammino” tenutasi nell’ufficio del parroco della
basilica di sanita Maria della Sanità. Dopo aver discusso per qualche ora don
Antonio ci ha portato a vedere gli ultimi restauri di un affresco nella cappella di san Gaudioso. Anche per gli
occhi di un inesperto il restauro appare straordinario, ammuffito e scolorito
prima, splendido e luminoso adesso, la spiegazione del parroco, entusiasta, mi ha
ricordato prima don Giuseppe Rassello poi i mille volti della gente del rione.
L’affresco è rinato, così come
rinasce la gente. Il restauro riscopre la bellezza, quella bellezza che c’è dietro
ad ogni persona che vive la sua storia, che la trascrive ogni giorno, che la
porta avanti e la vorrebbe pubblicare. Quelle che si fa per l’arte prima ancora
lo si deve fare per la gente; niente di più o niente di meno che raccontare,
ascoltare, imparare, considerare. Attraverso la vita vissuta, la storia diventa
altro, si spoglia della sua retorica, esiste, si fa vera. Il racconto è arte,
così come la bellezza è parte dell’esistenza.
Il restauro è nella fatica, nei
lavoratori che non percepiscono lo stipendio, nell’artigiano che non può più
tagliare il suo legno, la sua pelle, il suo ferro. Il restauro di un affresco
straordinario rende straordinaria l’esistenza, così come la presenza di un racconto che conserva tutta la sua drammaticità e
la sua gioia. Un tempo i coniugi Del Peschio, vecchi abitanti del rione che
insieme festeggiarono ben 73 anni di matrimonio, mi raccontarono in un
intervista la loro storia, passando dalla prima alla seconda guerra mondiale,
il fascismo e la democrazia, il voto alle donne, il cappellaio sotto il ponte
della sanità, fino alla feste organizzate della “lampetella” (festa di san
Vincenzo), e dei balli che formavano la quadriglia (feste che i giovani di un tempo
organizzavano in casa).
Ogni bellezza del nostro rione se paragonata alla
bellezza della vita ci fa riscoprire ciò che abbiano sempre ignorato. Napoli è
il sud del mondo, è il racconto di Giuseppe Marotta che negli occhi dei
napoletani vede l’oro, o nelle più tipica canzone di Pino con i suoi mille
colori. Tutto questo è nella gente. Senza di essa non ci sarebbe nulla, anzi ci
sarebbe il vuoto, ecco perché prima di ogni cosa il rispetto per la dignità altrui
è la forma di bellezza più alta che ci possa mai esiste. [+blogger]
comitato ospedale
Il comitato per la rinascita dell’ospedale san Gennaro
ringrazia tutti operatori medici e infermieri che hanno reso possibile il
successo della “giornata della salute” tenutasi il 10/02/2016 nei locali messi
a disposizione dai padri vincenziani a via dei Vergini. La giornata ha visto
impegnati specialisti in: diabetologia, urologia, otorino, gastroenterologia,
cardiologia, psicologia, nutrizione clinica, dietologia, ortopedia,
dermatologia e riflessologia plantare, che hanno contattato 323 utenti del
quartiere oltre a qualche centinaio di cittadini che hanno voluto firmare una
petizione contro la chiusura dell’Ospedale San Gennaro. Tutto ciò nonostante il
goffo tentativo da qualcuno con false informazioni e intimidazioni di impedire
a medici e infermieri di partecipare alla manifestazione. Il comitato nel
ribadire che il suo unico scopo è quello di battersi contro la paventata
chiusura dell’ospedale e per la difesa
dell’assistenza sanitaria pubblica, invita operatori della sanità,
organizzazioni sindacali, associazioni, parrocchie, cittadini del quartiere a
partecipare alle prossime iniziative giornate della salute. [il comitato per la rinascita dell’ospedale san gennaro]
NO ALLA CHIUSURA DEL SAN GENNARO E DEGLI OSPEDALI DEL CENTRO
STORICO DIFENDIAMO LA SANITA’ PUBBLICA