Facile, il titolone è un omaggio agli inserzionisti che
lucrano sulla speculazione, così come il nome del regista è fondamentale per un
film, anzi è la parte più importante, è la mente, è la rappresentazione, è la
costruzione… è il film! Anche la sua vita trae frutto dal suo passato che fa
notizia, che si inclina ai raduni scandalistici, bieca fenomenologia di un
passato che non c’è più, di un passato che ritorna sottoforma di beffa e di
ambiguità.
Non mi spiego però come mai in un film come “Sodoma, l’altra
faccia di Gomorra”, quando viene presentato, spiegato, pubblicizzato, la
percezione visiva e uditiva intravede l’odore della Sanità, l’odore del
quartiere che dice attraverso Vincenzo Pirozzi, sono io il regista, io la
persona più rappresentativa del film. Ma basta, è solo la percezione che fa
scintille, quando invece dovrebbe essere la normalità, dovrebbe essere la
sostanza, il cuore del lavoro cinematografico. Gli articoli che parlano bene
del film sfiorano il nome del regista, “ma come?, non è la parte più
importante?”. Anche in televisione il nome è associato al ragazzo napoletano, un
ragazzo che da anni dirige la soap opera “Un Posto
al Sole” trasmessa da rai3.
Ma la questione è più sottile. Se Vincenzo è un bravo,
brutto, incapace o brillante regista, questo lo stabilirà la critica, così come
la gente, gli amanti del cinema; se invece le sue capacità e il suo successo
sono la diretta conseguenza del far parlare (e scrivere) perché fa notizia,
allora questa è un'altra questione ancora; se deve essere giudicato che
lo sia fino in fondo da tutti, senza nascondere nulla e assumendosi ogni
responsabilità. Regista da tempo e attore in diversi film di ottima fattura, se
Vincenzo, parere del tutto personale, non si avvicina ancora alla
“resurrezione” è solo perché è in atto in questo preciso momento una
rivoluzione culturale che parte dal rione Sanità. Uno che ha avuto la forza di
girare un film come Sodoma, parodia scandalistica di chi non sa sparare,
uccidere, ricattare (e se e quando lo fa si ridicolizza virtuosamente), ha in
se i germi di un cambiamento radicale. Ma per non essere presuntuoso, visto che
potrei sbagliarmi come dice qualcuno, aspettiamo la storia e quello che ci dirà
in futuro.
Enzo è un mio amico. Adesso anche io dopo questa affermazione
sarò accusato. [+blogger]
5 commenti:
neanche io ho visto il film, e in questo senso non posso dare un giudizio, ma posso dire che enzo rappresenta, come molte altre persone nel quartiere, il simbolo della rinascita culturale del rione stesso e di un cambiamento che parte proprio da chi si è cercato di mettere a tacere.
Adesso aspettiamo una recensione seria :-)
film divertente...niente di più
Non Capisco ma cosa volevi? e cosa ti aspettavi da un film?
A me è piaciuto molto il film bravo enzuccio.
Posta un commento