Il fax di scoppa, un bluff!
comunicato stampa
viste le oltre 5000 mila firme raccolte in pochi giorni e visti gli scenari futuri disastrosi, con l’Ospedale Cardarelli che ogni 30 secondi accoglie un intervento d’urgenza, nel caos generale, rischiando anche di sbagliare diagnosi ecc, ecc.; di tali conseguenze la RETE SANITA’ aderisce ed esprime solidarietà alle numerose persone che protestano ogni giorno fuori all’Ospedale dei Poveri del rione Sanità, ai numerosi comitati spontanei costituitisi e alla cittadinanza tutta. Unendosi alla protesta chiede unanime che il pronto soccorso non sia chiuso, anzi chiede il potenziamento della struttura visti anche i numerosi reparti e ambulatori efficientissimi e tecnologicamente avanzati.
La RETE SANITA’, ribadisce: SI AL DIRITTO ALLA SALUTE! NO ALLA CHIUSURA DEI PRONTO SOCCORSO! NO AL PRIMO SOCCORSO PERCHE’ INADEGUATO ALLE ESIGENZE DELLA QUARTEIRE E DELLA CITTADINANZA! [la rete sanità]
l'inetto
Se è vero allora che la politica guarda da un lato e la gente dall'altro, è vero anche che i bisogni sono comuni a tutti e uguali per tutti. Oggi sembra che i politici inneggiano alla violenza, vogliono lo scontro e parlano di pluralità tenendosi “la mano sui coglioni”.
scarcerato
scoglio di mergellina
…perché la nostra non è una famiglia? I miei figli non sono miei figli? Il mio lavoro non è mio lavoro? L’amore che io provo è diverso da quello che provi tu? Non sento freddo? Non sento caldo? Forse non ho passioni e aspettative? Non provo forse anche io la gioia, i dolori, le ambizioni, il coraggio, le paure, i rimpianti, la malinconia, la noia, la felicità …?
Ma per essere considerato sono costretto a salire 20 piani, usciere sul terrazzo e urlare. Quando poi m’accorgo che sotto non c’è nessuno mi rendo conto che anche chi strilla non deve sentir dolore. Se poi penso di farla finita mi vergogno perché credo che la morte faccia schifo!
Ottocento euro al mese che diventano seicento, cinquecento, quattrocento. È la spoliazione della miseria, è la vendetta della immaginazione: non puoi e non devi permetterti di immaginare! Sotto c’è: una camionetta dei pompieri, una auto della polizia, un gommone aperto. Se volessi farla finita quel gommone non servirebbe ad un cazzo!
“Da via Posillipo il mare divampa di luci riflesse, dolgono gli occhi ai pesci, un turista che percorre la litoranea in carrozza non vede i cenci che respirano sul marciapiedi ma scorge distintamente gli scheletri delle sirene che si rivoltano nelle loro tombe di sabbia. Voi dite a Napoli Quanto sei bella, e Napoli è perduta. [+blogger – il virgolettato è tratto dai un capitolo del libro “L’Oro di Napoli”, Scoglio di Mergellina di Giuseppe Marotta, ed. BUR]
ieri la manifestazione
Ho partecipato al corteo contro la chiusura del pronto soccorso dell'ospedale San Gennaro, e scrivo proprio mentre la manifestazione è ancora in pieno svolgimento o almeno dovrebbe arrivare all'epilogo. Siamo partiti dal presidio ospedaliero presso la Penninata di San Gennaro dei Poveri, all'inizio in pochi, poi man mano che avanzavamo sempre più persone si sono unite a noi, per marciare e protestare, preceduti da striscioni e cartelli, e armati della nostra voce per dire no ad una politica regionale che pensa solo a privatizzare e ad accorpare poli ospedalieri, che investe fior di quattrini per far aprire supermercati al posto di un cinema, e a chiudere un servizio di vitale importanza per un quartiere con una popolazione di 80.000 abitanti. Perchè scendere in piazza per il San Gennaro?
Perchè già hanno chiuso l'Ascalesi, gli Incurabili (ospedale dove operò il medico dei vicoli, Giuseppe Moscati), e a fine novembre è prevista la chiusura del San Gennaro. E' una vergogna privare un popolo che già soffre della mancanza cronica di servizi sociali, esclusi quelli parrocchiali o privati, della possibilità di accedere al diritto, e sottolineo diritto alla salute. Anzichè chiudere bisogna finanziare e potenziare i reparti di eccellenza, e quello del San Gennaro è l'unico raggiungibile per il quartiere, in quanto, soprattutto per i malati più gravi, se si dovesse verificare l'ipotesi di dover raggiungere un ospedale più lontano, tipo il Cardarelli, questi hanno tutto il tempo per passare a miglior vita prima di arrivare a destinazione.
Ora io mi domando e dico: va bene che il governatore è Caldoro per il cui partito, il PDL, le privatizzazioni sono una religione, ma il sindaco De Magistris come intende muoversi in proposito? E' questa la politica del rinnovamento che tante speranze aveva suscitato quando l'ex magistrato si è presentato ai napoletani che lo hanno eletto sindaco, cioè come rappresentante degli interessi della città? Auguriamoci che quel programma sia reale e non l'ennesima promessa mancata! [vincenzo minei]
intervenire subito
Sempre da persone che abitano nei pressi, sono venuti sia i pompieri sia alcuni esperti e hanno ordinato lo sgombero immediato. Ci chiediamo: perché alcune famiglie non vanno via? E se lo stabile è realmente così pericoloso come mai non è stato messo un avviso, non sono state messe apposite impalcature per evitare un disastro maggiore?
Se è così, e bisogna verificare la veridicità di tali affermazioni (sembra che per aggiustare le fondamenta ci vogliono circa 300 mila euro), e se la situazione è realmente preoccupante, la pericolosità del palazzo mette a repentaglio non solo la vita di chi ci abita ancora ma anche dei passanti e tutti gli altri stabili nelle vicinanze.
Speriamo che si faccia subito qualcosa. Non aspettiamo che succede una catastrofe, gridando poi allo scandalo. Se la situazione è realmente così grave c‘è bisogno di avvisare subito la popolazione, mettere al sicuro la gente, circoscrivere l’area. [+blogger]
giovedì 17 novembre
Con il provvedimento varato nel nuovo piano sanitario della Regione Campania il pronto soccorso dell'ospedale San Gennaro chiuderà il prossimo 30 novembre, limitando di un riferimento certo di primo soccorso oltre 100mila persone.
Il provvedimento prevede l’accorpamento del San Gennaro e dell’Ascalesi al futuro ospedale del Mare, situato all’interno della zona rossa a rischio sismico e vulcanologico del Vesuvio e che per ora resta ancora sulla carta, perché sotto inchiesta della magistratura per truffa ai danni dell’Asl Napoli1.
Inoltre dopo la chiusura del pronto soccorso dell’Ospedale Incurabili e del Cto, l’ unico pronto soccorso rimasto in zona è quello dell’ospedale Cardarelli che già soffre di sovraffollamento.
Con la chiusura del pronto soccorso dell'ospedale San Gennaro si elimina uno dei pochi servizi esistenti all'interno del quartiere Sanità', un quartiere che già' soffre di una profonda mancanza di servizi\diritti primari.
Proprio per questo la cittadinanza attiva del quartiere dopo avere bloccato il corso Amedeo di Savoia e dopo aver occupato simbolicamente la direzione sanitaria dell'ospedale San Gennaro...lancia come prossima tappa della battaglia contro la chiusura del pronto soccorso un corteo cittadino.
GIOVEDI' 17 NOVEMBRE ORE 18 - CORTEO ore 17,30 PARTENZA DAVANTI L'OSPEDALE SAN GENNARO [comitato beni comuni cittadini della sanità]
parcheggio e caduta abusiva
Grazie all’abusivismo? Si, hai capito bene, grazie all’abusivismo. Il corpo del povero Aniello è andato a finire sulla carcassa di un'auto parcheggiata abusivamente che ha attenuato il colpo e forse gli ha salvato la vita. Ha diverse fratture ma sembra se la cavi, non è sciolta ancora la prognosi ma noi tutti lo speriamo bene. Per fortuna anche chi lavora ha il suo angelo abusivo. [+blogger]
merce di scambio
"agguato" popolare
Ieri sera 7/11/2011 ore 18 davanti all’Ospedale san Gennaro è stata fatta una assemblea popolare contro la chiusura del pronto soccorso che accoglie circa 100mila abitanti. Ricordiamo che in un anno solare nello stesso ospedale sono stati fatti 3000 interventi d’urgenza salvando la vita di moltissime persone. L’assemblea richiede la riqualificazione del pronto soccorso e dell’intero ospedale, ricordiamo che nella stessa struttura ci sono reparti altamente tecnologici (senza contare medici e paramedici), e altri che vanno rivalutati come la gastroenterologia, l’otorinolaringoiatria, la ginecologia, la cardiologia, l’ortopedia.
L’assemblea spontaneamente ha organizzato una corteo per il quartiere che sì è diretto su via s Teresa degli scalzi bloccando il traffico cittadino e fermandosi all’altezza dell’Asl. E’ stata ribadita la richiesta di un incontro urgente con i vertici della regione, dopo varie trattative è stato accordato un incontro alle ore 11 del giorno 9/11/2011 nella sede della regione Campania di via santa Lucia.
La delegazione è rappresentata dai componenti del comitato popolare, del consiglio della III Municipalità e dei rappresentati dell’Ospedale. Il comitato ribadisce altresì che continuerà con azioni non violente sul territorio. Alle ore 18 del giorno di cui sopra c’è un’altra assemblea sempre davanti all’ospedale san Gennaro per comunicare l’esito delle trattative. Intervenite tutti. [mauro migliazza]
ladri d'anima...e dopo?
napoli juve... pecché?
ma qual è la verità?
morte bianca e a colori
Muoiono sempre gli stessi! Per amor del cielo non voglio dire che la morte sia a vantaggio di uno e/o a favore di un altro, ma le differenze si sentono e si vedono, si percepiscono e si capiscono. Anche le malattie sono differenti: nel senso che un infarto è differente se a beccarlo è un Cassano qualunque; se un incidente ha coinvolto invece super Sic o due operai di somma Vesuviana le differenze salgono a dismisura. Contegno, contegno! C’è sempre la giustizia divina! Ma? Sarà così, io non ci vedo nulla di differente.
Un momento, un momento, adiamo per ordine. Non c’è differenza tra malato e malato, l’essere umano è uguale biologicamente e non ideologicamente. Morire a 24 anni dispiace, morire come Taricone è disarmante, morire sul lavoro è indifferente, morire come Amy Winehouse è … non mi viene il termine.
Il prestigio è differente, l’ambiente è differente, la sostanza è differente quando ad indignarsi sono migliaia se non milioni di persone. Tutti i giorni si muore in bianco ma questa è storia vecchia, non è paradossale come quella del papa che, dopo essere vissuto nella ricchezza, servito e riverito, amato e adorato se non idolatrato, poi alla fine si fa seppellire in un’umile cassa di legno.
Allora diamo a cesare quello che è di Francesco. Oggi volevo scrivere della bella brutta prestazione del Napoli ieri a Monaco. Ma lasciamo stare, cosa avrei potuto dire? Nel ricordo del 3 a 2 ripenso alla mia solitudine, facendo zapping ieri niente fiori per gli operai, niente di niente. Auguri Cassano. [+blogger]