Il dramma degli esuli siriani ha raggiunto finalmente il “cuore” dell’Europa. I campi profughi allestiti per loro nei paesi limitrofi alla Siria sono traboccati. Secondo dati diffusi il 9 luglio scorso dall’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Acnur), i profughi siriani sono oltre 4 milioni, in gran parte concentrati in Giordania (629 mila), Libano (1.172.000) e Turchia (1.800.000); gli sfollati sono circa 7,6 milioni. Alla fine di questa estate decine di migliaia di siriani hanno attraversato i confini dell’Europa, via Turchia in prevalenza.
Perché così tanti profughi siriani e come mai negli ultimi tempi stanno arrivando in massa in Europa? I paesi europei – Francia e Regno Unito in particolare – hanno partecipato, sotto l’egida degli Usa, alla guerra per procura contro la Siria, che ha provocato oltre 200mila morti (Reuters, 7 febbraio 2015). Dopo le iniziali “sfilate” diplomatiche di diversi governanti europei nei campi profughi siriani, per «solidarietà» e «sostegno», questi campi sono spariti dalla cronaca. E soprattutto sono stati tagliati i fondi e i campi sono diventati un inferno per chi ci vive. Quindi molti siriani hanno scelto la fuga – fase due – verso l’Europa.
Questo arrivo in massa, i governi europei non se lo aspettavano. Pensavano che i profughi sarebbero rimasti nei paesi confinanti. E ora litigano tra di loro su come affrontare l’“emergenza siriani”, che si aggiunge alla già problematica questione immigrazione in Europa. Gran parte del dibattito è stato focalizzato sugli effetti di questo esodo verso il vecchio continente ma poco è stato detto circa le sue cause originarie.
Tra gli effetti ipotizzati da vari osservatori: 1) l’ulteriore indebolimento dell'Europa “politica” già traballante dopo la crisi greca; 2) lo scontro sociale all’interno della classe lavoratrice: i migranti/profughi sono potenziali concorrenti sul mercato del lavoro a basso costo; 3) l’allargamento del consenso popolare a favore della destra nazionalista in seno ai paesi Ue;
4) il rischio che tra gli esuli siriani vi siano individui portatori del seme jihadista che potrebbe germogliare in Europa: un tale rischio – vero o presunto – potrebbe indurre i governi a stabilire nuove normative che limitino i diritti, specie per migranti/profughi.
Quali sono invece le cause profonde che hanno portato decine di migliaia di siriani – e insieme a loro afgani, somali, eritrei ecc – ad avventurarsi alla ricerca di un rifugio “sicuro”, incontrando in diversi casi la morte?
Generalmente la fuga dal proprio paese è spesso dovuta alle guerre o/e alla estrema povertà.
Le guerre sono spesso fomentate dai paesi occidentali, Usa/Europa, per motivi geostrategici. Secondo l’Acnur, i tre paesi da dove arriva il maggior numero di esuli nel 2014 sono la Siria, l’Afghanistan e la Somalia, paesi la cui destabilizzazione chiama in causa gli Usa/Nato.
La guerra per procura contro la Siria – appaltata ai sauditi e ai turchi – affidata ad una manovalanza jihadista, ha distrutto il paese e costretto milioni di persone alla fuga dai tagliatori di gola dell’Is (Gruppo Stato islamico), di Al Nousra e altre filiali di al-Qaida. Il ministro degli esteri francesi Laurent Fabius aveva dichiarato nel 2012 che Al Nousra fa «un buon lavoro» in Siria (Le Figaro, 10/12/2014). E di recente un dirigente americano si è stupito per il fatto che Al Nousra abbia attaccato la “division30”, un corpo militare addestrato dagli Usa e mandato in Siria per “combattere” l’Is (The New York Times, 31/07/2015).
La povertà estrema, che spesso costringe la gente ad “esodare”, è in gran parte causata dalla ruberia delle ricchezze del Sud del mondo da parte delle potenze occidentali (neo)coloniali. Oltre a razziare le sue materie prime, si impadroniscono – con la complicità di governi fantocci – anche delle loro terre e dei loro mari, riducendo le popolazioni locali alla fame. Nel 2013 gli “aiuti umanitari” al Sud del mondo sono stati 50 miliardi di dollari; contemporaneamente esso ha sborsato 500 miliardi di interessi sul suo debito estero…
Gran parte del (dis)ordine mondiale – causa principale di guerre e povertà, che costringe all’esodo decine e decine di milioni di persone – è responsabilità delle potenze occidentali. Se queste potenze non rinunciano alla loro logica coloniale nei confronti del Sud del mondo ci saranno sempre più migranti/rifugiati costretti a cercare di sopravvivere altrove, in Europa ad esempio. Né i mari né i muri né le leggi li potranno fermare! [ Mostafa El Ayoubi - fonte nigrizia.it]
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