Oggi, mentre facevo il solito
giro di lavoro, in un negozio di Spaccanapoli, ho incontrato due ragazze che
hanno acquistato biglietti per due diversi concerti. Il primo era quello di
Renato Zero, il secondo invece di Marco Mengoni. Inizialmente mi ha incuriosito
il loro accento, non proprio del centro storico: erano entrambe di Ercolano. La
prima, abbastanza grassa con occhiali spessi e diversi denti storti, parlava
bene l’italiano ma con discorsi un po’ infantili; la seconda più carina, più
bassa, sembrava un po’ stralunata, anche se concisa nel procedere con
l’acquisto dei biglietti e dei rispettivi posti a sedere. Hanno voluto
rigorosamente la prima fila pagando il concerto di Zero circa 70€ cadauno.
Anche per l’altro cantante hanno voluto la prima fila. La più grassa ha chiesto
a Gianluca, il proprietario del locale, se con 210 euro sarebbe riuscita ad
acquistarne 4 in
tutto. Il conto era notevolmente superiore. Da un fazzoletto ha estratto tutti
i soldi prima ancora di svolgere le operazioni di routine. Le ho detto che era
meglio che aspettasse l’emissione dei biglietti, ma lei mi ha ripetuto di
essere abbastanza precisa. Dopo
averle chiesto di che parte di Napoli fossero, le ho anche detto che così
vicine al palco avrebbero potuto farsi delle foto con i cantanti.
Per rimando
mi ha detto che sarebbero entrate fin dentro i camerini perché avevano il pass
di inabilità. Poi parlandomi con velocità e precisione mi ha riferito che la
sua amica aveva delle placche al cervello, dicendomi in dialetto: sta nu poc n’guajat a guagliona, mentre
l’altra fissava gli occhi sul computer di Gianluca. Entrambe non erano belle, e
si vedeva chiaramente, da come parlavano, che avevano problemi mentali anche se
completamente autonome visto che erano da sole. Sempre la ragazza più grassa ha
continuato a dire, come fra sé e sé, ...
speriamo che siano le ultime, i
medici dicevano che non avrei più camminato, invece eccomi qui cammino... Non ce la faccio più dopo 5 anni di
chemioterapia sono stufa.
La natura si accanisce contro i
più deboli e manda la bruttezza, la malattia, l’invalidità tutte in un solo
colpo e alla stessa persona. Ma la spensieratezza della prima, cosi come
l’allegria della ragazza più taciturna quando Gianluca ha detto che c’erano
entrambi i posti per i concerti, ha superato di gran lunga l’apatia della mia
faccia nell’ascoltare quelle brevi storie. A sentire una donna bella, alta e
formosa lamentarsi della breve incrinatura della sua arcata sopraccigliare
destra rende questa realtà priva di consistenza e di forza. Infatti la forza
della natura non è l’accanimento di cui sopra ma il suo contrario, e quelle due
ragazze rappresentato l’archetipo di questo contrario; il mio giudizio in
primis poteva essere di compassione ma nel ripensare il tutto provo solo
tenerezza, quella che ti fa ricordare come la vita sia imprevedibile e
straordinaria. La ragazza, sempre la più grassa, ha detto a Gianluca: puoi fare anche i biglietti per la partita
del Napoli? Io le ho ribadito: ma non potete entrare gratis? E lei di
rimando: con De Laurentis? [+blogger]
3 commenti:
indietro c'è sempre da imparare
/;askvladm \/;ikjn
BELLISSIMO ESEMPIO
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