Si,
avete letto bene. Loro senza apostrofo, per indicare quanti ci hanno creduto fin dall'inizio, ormai cinque anni fa e quanti (pochi in verità, ma per
un contesto come il nostro è già una piccola vittoria). Mi riferisco al microcredito alla Sanità di Banca Etica di cui ricorrono i 15 anni dalla fondazione e che in collaborazione con la Rete Sanità ha organizzato l'incontro
di sabato 15 nella sala conferenze della chiesa dei Vincenziani ai
Vergini.
Un'occasione
per fare un primo bilancio dell'iniziativa, discutere sui limiti e le
possibilità e cercare di rilanciare e, possibilmente migliorare, anche sotto l'aspetto
comunicativo. C'erano anche alcuni ragazzi del Nuovo Teatro Sanità che ci hanno
trattenuto con un saggio della loro arte, i ragazzi dell'Alberghiero che hanno
preparato il rinfresco. Non c'era molto pubblico locale, come era del resto
prevedibile, ma è stato bello comunque vedere tante facce giovani, auspicando
un incremento ulteriore, poiché dove c'è nuova linfa, c'è anche una maggiore
qualità comunicativa.
Tra
le testimonianze che si sono succedute da Renato Briganti di Mani Tese Napoli,
al presidente dell'Associazione Marco Mascagna, quella più significativa è
stata di un giovane papà del quartiere che, grazie al Microcredito è riuscito
ad avviare un negozio di bomboniere e potere così mantenere se stesso e la
famiglia senza essere costretto ad andare via e lasciare casa e radici. Questo
è molto importante, perché se cresce il Microcredito può crescere l'economia di
un quartiere che vive una situazione assurda: da passaggio obbligato per la
nobiltà e per la corte reale, enclave artigiana, a ghetto nel cuore della città
storica.
Certo questa iniziativa non può risolvere i nostri mali secolari,
ma può essere un incentivo per iniziare
ad uscire lentamente da una mentalità di delega e di eterna attesa dall'alto di
quello che non è niente di più e niente di meno che un diritto inalienabile
dell'uomo: lavoro e dignità! [vincenzo minei]
1 commenti:
Si può pensare a qualcosa di meglio?
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