Padre Alex
Zanotelli ha lanciato un APPELLO dal titolo: TANGENTI SULLA
VENDITA D’ ARMI : QUANTO VA AI PARTITI?
L'appello ha due
scopi:
1.Una richiesta al
parlamento affinché istituisca una commissione
incaricata di investigare la connessione tra
vendita d’armi e politica che elimini il Segreto di Stato su tali intrecci.
2.Un appello a
tutti i gruppi, associazioni, reti, impegnati per la pace, a mettersi insieme,
a creare un Forum
nazionale come
è stato fatto per l’acqua. Per
sottoscrivere l'appello di p. Alex si può cliccare sul seguente link ILDIALOGO
Articolo: TANGENTI SULLA VENDITA D’ ARMI : QUANTO VA AI PARTITI?
L’inchiesta giudiziaria della Procura di Napoli su Finmeccanica, il colosso italiano che ingloba una ventina di aziende specializzate nella costruzione di armi pesanti, mi costringe a porre al nuovo governo Letta e al neo-eletto Parlamento alcune domande scottanti su armi e politica. Questa inchiesta, condotta dai pm. V. Piscitelli e H. John Woodcock della Procura di Napoli (ora anche da altre Procure), ci obbliga a riaprire un tema che nessuno vuole affrontare: che connessione c’è tra la produzione e vendita d’armi e la politica italiana? E’ questo uno dei capitoli più oscuri della nostra storia repubblicana.
L’inchiesta giudiziaria della Procura di Napoli su Finmeccanica, il colosso italiano che ingloba una ventina di aziende specializzate nella costruzione di armi pesanti, mi costringe a porre al nuovo governo Letta e al neo-eletto Parlamento alcune domande scottanti su armi e politica. Questa inchiesta, condotta dai pm. V. Piscitelli e H. John Woodcock della Procura di Napoli (ora anche da altre Procure), ci obbliga a riaprire un tema che nessuno vuole affrontare: che connessione c’è tra la produzione e vendita d’armi e la politica italiana? E’ questo uno dei capitoli più oscuri della nostra storia repubblicana.
Le indagini della Procura di Napoli hanno già portato alle
dimissioni nel 2011 del presidente e dell’amministratore delegato di
Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, nonché di sua moglie, Marina Grossi,
amministratrice delegata di Selex Sistemi Integrati, una controllata di
Finmeccanica. Anche il nuovo presidente di Finmeccanica, G.Orsi, è stato
arrestato il 12 febbraio su ordine della Procura di Busto Arsizio e verrà
processato il 19 giugno, per la fornitura di 12 elicotteri di Agusta Westland
al governo dell’India, del valore di 566 milioni di euro, su cui spunta una
tangente di 51 milioni di euro. Sale così di un gradino l’inchiesta giudiziaria
per corruzione internazionale e riciclaggio che ipotizza tangenti milionarie ad
esponenti politici di vari partiti.
Nell'altra indagine della Procura di Napoli spunta una presunta maxitangente di quasi 550 milioni di euro (concordata, ma mai intascata) su una fornitura di navi fregate Fremm al Brasile, del valore di 5 miliardi di euro. Per questa indagine sono indagati l’ex-ministro degli Interni, Claudio Scajola e il deputato PDL M. Nicolucci. Un’altra ‘commessa’ sotto inchiesta da parte della Procura di Napoli riguarda l’accordo di 180 milioni di euro con il governo di Panama per 6 elicotteri e altri materiali su cui spunta una tangente di 18 milioni di euro. Per questo, il 23 ottobre il direttore commerciale di Finmeccanica, Paolo Pozzessere è finito in carcere.
La Procura sta indagando anche su una vendita di elicotteri
all'Indonesia su cui spunta ‘un ritorno’ tra il 5 e il 10%. E’ importante
sottolineare che il 30% delle azioni di Finmeccanica sono dello Stato Italiano.
Dobbiamo sostenere la Procura di Napoli, di Busto Arsizio e di Roma perché
possano continuare la loro indagine per permetterci di capire gli intrecci tra
il commercio delle armi e la politica. Noi cittadini abbiamo il diritto di
sapere la verità su questo misterioso intreccio. E’ in gioco la nostra stessa
democrazia. Soprattutto ora che l’Italia sta investendo somme astronomiche in
armi. Secono il SIPRI di Stoccolma, l’Italia, nel 2012, ha speso 26 miliardi in
Difesa a cui bisogna aggiungere 15 miliardi di euro stanziati per i
cacciabombardieri F-35. Ecco perché diventa sempre più fondamentale capire la
connessione fra armi e politica. E’ stata questa la domanda che avevo posto al
popolo italiano come direttore della rivista Nigrizia negli anni ‘85-’87,
pagandone poi le conseguenze. All'epoca avevo saputo che alla politica andava
dal 10 al 15 per cento, a seconda di come tirava il mercato. Tutti i partiti avevano negato questo.
Noi cittadini italiani abbiamo il diritto di sapere se quella
pratica è continuata in questi ultimi 20 anni. In questi anni l’industria
bellica italiana è cresciuta enormemente. Abbiamo venduto armi, violando tutte
le leggi, a paesi in guerra come Iraq e Iran e a feroci dittature da Mobutu a
Gheddafi, che hanno usato le nostre armi per reprimere la loro gente. Noi chiediamo al governo Letta e ai neo-eletti deputati e senatori
di sapere la verità sulle relazioni tra armi e politica. Per questo chiediamo
che venga costituita una commissione incaricata di investigare la
connessione tra vendita d’armi e politica. Non possiamo più accettare che il
Segreto di Stato copra tali intrecci! Ci appelliamo a voi, neodeputati e
neosenatori, perché abbiate il coraggio di prendere decisioni forti,
rifiutandovi di continuare sulla via della morte (le armi uccidono!) e così
trovare i soldi necessari per dare vita a tanti in mezzo a noi che soffrono. E’
immorale per me spendere 26
miliardi di euro in Difesa come abbiamo fatto lo scorso anno, mentre non
troviamo soldi per la sanità e la scuola in questa Italia. E’ immorale spendere 15 miliardi di euro per i
cacciabombardieri F-35 che potranno portare anche bombe atomiche, mentre
abbiamo un miliardo di affamati nel mondo. E’ immorale il colossale piano dell’Esercito
Italiano di ‘digitalizzare’ e mettere in rete tutto l’apparato militare
italiano, un progetto che ci costerà 22 miliardi di euro, mentre abbiamo 8
milioni di italiani che vivono in povertà relativa e 3 milioni in povertà
assoluta. E’ immorale permettere
sul suolo italiano che Sigonella diventi entro il 2015 la capitale dei droni e
Niscemi diventi il centro mondiale di comunicazioni militari, mentre la nostra
costituzione ‘ripudia’ la guerra come strumento per risolvere le contese
internazionali.
Mi appello a tutti i gruppi, associazioni, reti, impegnati per la
pace, a mettersi insieme, a creare un Forum nazionale come abbiamo fatto per
l’acqua. Cosa impedisce al movimento della pace, così ricco, ma anche così
frastagliato, di mettersi insieme, di premere unitariamente sul governo e sul
Parlamento? E’ perché siamo così divisi che otteniamo così poco. Dobbiamo unire
le forze che operano per la pace, partendo dalla Lombardia e dal Piemonte come
stanno tentando di fare con il convegno a Venegono Superiore (Varese), fino alla
Sicilia dove è così attivo il movimento pacifista contro il MUOS a Niscemi. Solo
se saremo capaci di metterci insieme, di fare rete, credenti e non, ma con i
principi della nonviolenza attiva, riusciremo ad ottenere quello che chiediamo.
[alex zanotelli]
3 commenti:
L'Italia ha speso per le armi e la difesa 26,46 miliardi di euro: ci prepariamo ad una invasioni di alieni provenienti dal pianeta Sun Tzu.
"Povero" Alex sempre da solo nella lotta contro i tiranni.
L'intero pianeta è invaso da gente malvagia, corrotta, priva di umanità e sensibilità, la gente crede solo quando ha vissuto direttamente il male in prima persona, quando la morte si avvicina solo all'ora il terrore vince l'egoismo, per qualcuno, per i cattivi, questo terrore sarà invincibile.
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