No, è tutto un inganno. Non mi
piace pensare che il mio spirito vaghi di stella in stella cercando ospizio, né
che un san Pietro calvo e imbronciato mi sbatta la porta sul muso… e anche se
fossi sicura di poterci entrare, no, che non mi parlino di morte; rivoglio la
mia piccola vita, la terra abitata da quel birbante del mio signo’ Juan,
la stessa che mi ha visto soffrire e godere. Non desidero ali ne aloni, non
voglio vagare tra angeli scipiti che suonano l’arpa. Tentemi ben lontana dalle
arpedalle fisarmoniche e dagli sfolgorii celesti. Vita mortale, salute, amore,
desideri; suvvia tornate”. [tristana, b.p.g.]
e un altro giorno
“Non so che mi succede, sono
fuori di me, non posso vivere nell’ansia e nel timore. Da ieri non faccio che
immaginare disgrazie, ipotizzare cose tristi: o che tu sei morto, e la notizia
me la viene a dare don Lope con il sorriso sulle labbra, o che la morta sono io,
e mi mettono dentro all’orribile cassa che poi ricoprono di terra. No, non
voglio ancora morire, adesso no. Di sapere cosa c’è nell’aldilà non mi importa
affatto. Pensano piuttosto a resuscitarmi, a ridarmi la mia piccola ed amata
vita. Il mio teschio mi terrorizza. Che mi ridiano pure la mia bella carne
fresca di tutti i baci che tu le hai dato. Non voglio diventare un mucchietto
di gelide ossa, prima, e di polvere, poi.
la crisi del tombino
Sono tre mesi che a San Gennaro dei Poveri (vico) due
tombini sono scomparsi improvvisamente. Una situazione paradossale e pericolosa
che, nonostante le denuncie, nessuno si scomoda per andare a sistemare e rimettere
a posto. Si aspetta che qualcuno cada dentro, che denunci l’accaduto, può
succedere qualcosa di molto pericoloso, che faccia sborsare un po’ di soldi al
Comune così per la bella faccia di sprecare risorse. Ma, cosa ancora più
importante, si mettono in pericolo vite umane: di bambini, di anziani, di
uomini e donne.
Questa sottilissima differenza, il tempo che passa per
sostituire un tombino, è paragonabile alla questione delle banche. No, non ho
sbagliato termine, sto parlando proprio della banche in generale. Mentre quest’ultime
hanno dissanguato la povera gente in tutto il mondo (emblematica negli anni ’90
l’Argentina), mandato in crisi sistemi e lavoro, i governi pensano che è meglio
rifinanziarli, cioè mettere ancora più denaro a loro diposizione.
Visto che rimettere i tombini di vico san Gennaro dei Poveri
è competenza della Municiplità, che praticamente non serve quasi a nulla, anche
perché non ha risorse a diposizione e non può prendere decisioni a riguardo, i
soldi che noi paghiamo ai consiglieri, agl’assessori, alla presidente e a tutti
quelli che lavorano nel comune di riferimento, sono in percentuale paragonabile
al paradosso del finanziamento alle banche.
Praticamente è lo stesso procedimento: si danno soldi a
persone per non far niente o, peggio, per fare disastri. Certo questo discorso
può sembrare grossolano. Ma il principio che ha generato questa crisi, quella
del lavoro, dell’economica è dovuta a
questa banalissima “differenza”. Così come l’economico si è scontrato con il sociale,
così come la finanza pubblica con il lavoro e gli speculatori con i cittadini,
è cosa ormai chiara che se un tombino può uccidere un uomo è anche vero che un
articolo del genere può generare delle grandi perplessità sulla differenza/somiglianza delle fogne con
le banche. [+blogger]
incartato e fritto
Tutto è iniziato perché mio padre ha subito una truffa
tramite un sito per vendere una macchina fotografica e non è stato rimborsato. Allora
abbiamo detto: “ora andiamo a fare il nostro dovere”: denunciare! Ehhhh, l’avesseme
mai Pensato!!!
Il Giorno 16 siamo stati in questura verso le 18 dopo e
abbiamo spiegato a ben tre agenti di polizia la situazione. Abbiamo aspettato
un’ora perché c’era il cambio di turno e finalmente siamo entrati nella stanza per
la denuncia. Il poliziotto ci ha chiesto di nuovo il motivo. “E son 4!!!”
Spiega di nuovo tutto. Ci ha detto di “andare a denunciare la situazione al
Commissariato di quartiere Stella/San Carlo all‘Arena, oppure alla Polizia
Postale”, ok! Vai a vedere, l’ufficio di Polizia Postale accetta denunce solo
tramite internet attraverso una iscrizione, ricevendo un numero di protocollo che
poi si doveva portare all’ufficio Postale alla via Repubbliche Marinare! Scrivi
la denuncia che poi, tra me e me pensavo, se manco qualche dettaglio?, mica
sono un esperto che so i dettagli che possono servire?! Finisco la denuncia la
invio e non l’accetta, non mi da l’ok per problemi di battitura, la riscrivo,
niente acora!
Telefono alla Polizia Postale: “mi dice di recarmi al
commissariato di Stella San Carlo”, ok! Andiamo al Commissariato di Quartiere,
spieghiamo perché stiamo lì… ci dicono “che sta
per chiudere!”: aspettiamo. Niente, troppo tardi, “ci dicono di
ritornare il giorno dopo per la denuncia”. Facciamo l’ultimo tentativo dai Carabinieri
sezione Quartiere Stella, ma niente, è chiuso, era troppo tardi!
Ieri 17 alle ore 10,30 circa siamo ritornati al Commissariato
di Stella San Carlo dopo aver aspettato un bel po’. Entriamo nella stanza delle
Ufficio Denunce… “e quasi fatta pensavo”; spieghiamo la situazione… alla fine
il poliziotto ci consegna un modulo per scrivere noi la denuncia! E ci dice poi
portare le fotocopie!: ma scherziamo? Prendiamo il foglio tanto per prenderlo…
perché ci domandiamo: dobbiamo scrivere noi la denuncia? e se sbagliamo qualcosa o manchiamo qualche dettaglio?, mica
siamo esperti! Prendiamo il foglio e torniamo a casa tutti incazzati.
Basta c’ è passata la voglia di denunciare … e il tempo passa … e il pacco
spedito sarà quasi arrivato a destinazione….
Oggi siamo ritornati al Commissariato di San Carlo con una
bozza scritta a computer. Ma il poliziotto ci dice che non va bene, ci vogliono più dettagli e deve
essere breve! Ci dice di non preoccuparci perché abbiamo 90 giorni di tempo! Gli chiediamo: “perché
dobbiamo scriverla noi!, non è vostro compito?” Tutto questo dopo aver
aspettato un bel pò per entrare, perché alle ore 10 fanno prima le pulizie. Prendiamo un altro foglio di
denuncia cerchiamo di scriverla, ormai stufi - troppo lunga per trascriverla e
troppe domande - ci chiediamo come impostarla ecc, ecc. Compito secondo me di
un addetto, o sbaglio?? Specialmente se si tratta di truffa internazionale! Stufi,
ritorniamo dai Carabinieri della sezione Stella, dove finalmente troviamo un
appuntato che ci riceve e ci scrive finalmente la denuncia!
Missione Riuscita! E speriamo che le indagini non si svolgano
alla stesso modo di come di scrive una denuncia. [mario vitrone]
codice di autocomportamento
Per meglio autodisciplinare le
sedute di Consiglio di Municipalità e delle commissioni consiliari, il
consigliere Francesco Ruotolo ha presentato, nei giorni scorsi, alla
discussione della 2a Commissione consiliare del “parlamentino” di via Lieti (3°
Municipalità – Stella/san Carlo all’Arena) un “Codice di autocomportamento”.
Dopo due sedute di Commissione,
il documento (dodici punti preceduti da un preambolo che si apre con i due
articoli della Costituzione italiana sul
decentramento) è stato messo ai voti:
- su 13 presenti (due gli assenti), si sono registrati 3 voti a favore (PRC – Italia dei
valori – Napoli è tua), 3 contrari
(due del centro-destra, uno S.E.L.), 7
astensioni (i rappresentanti del PD, del PDL, dell’U.D.C. e il Presidente
della Commissione Gaetano Fiorito dei Verdi).
Al termine della votazione, il
consigliere Fiorito ha comunicato che, visto l’esito incerto del voto, il
documento – che comunque non è stato bocciato, ma neanche approvato – passa ora
all’attenzione della Presidente della Municipalità, Giuliana Di Sarno (Italia dei
valori) e al vaglio della giunta della Municipalità (2 PD, 1 S.E.L., 1 Italia
dei valori).
“Certamente l’esito del voto in Commissione non mi soddisfa”, ha
commentato il proponente Francesco Ruotolo, “poiché
in Consiglio e nelle Commissioni si sono verificate varie intemperanze e
interruzioni di seduta, spesso ci sono consiglieri che prendono la parola senza
iscriversi a parlare e non mancano espressioni al limite della correttezza per
non parlare di brusio e capannelli che ostacolano gl’interventi in aula, e –
per finire – di un uso quasi naturale del cellulare durante le sedute, a parte
alcuni consiglieri che non osservano in Commissione il divieto di fumo. C’è
perfino chi partecipa a Consiglio e Commissioni in pantaloni corti”.
Dopo le valutazioni della
Presidente e della giunta, il provvedimento potrebbe essere messo all’ordine
del giorno in aula, nella seduta di Consiglio. “Confido che la Presidente
prenda in considerazione, con la dovuta determinatezza il provvedimento
affinché, con il necessario consenso collegiale, i lavori degli organi della
Municipalità”, conclude Ruotolo, “si
svolgano proficuamente attraverso un sostanziale miglioramento del
comportamento di noi tutte/i. Un clima attento e sereno, rispettoso del ruolo
di ciascuna/o, è infatti la premessa per un impegno politico serio nel quale la
cittadinanza si riconosca pienamente”.
corso prematrimoniale
Mi sono sposato un anno fa in un
comune nord orientale di Napoli. Partecipavo a quasi tutte le sedute del corso
prematrimoniale che si svolgevano alla presenza di due coniugi del luogo. Il
primo giorno fuori la chiesa mi accolse un signore distinto che porgendomi un
bigliettino mi sussurrò: “facciamo foto, canti, damigelle d’onore, auto, fiori,
ecc ecc”. Subito dopo entrai, assieme alla mia fidanzata e, nella sala antistante,
vedemmo i due coniugi sorridenti e il parroco che, dopo la sua introduzione di
benvenuto, ci lasciò soli. L’accoglienza fu sbalorditiva, pochissime parole e
subito un video, slide di foto su di uno schermo gigante (durata circa 30minuti):
musica di Baglioni, anelli d’oro intrecciati fluttuanti, coppie di sposi che
allegri scendevano dal cielo, il cuore di Gesù cristo che accoglieva la famiglia e
la foto del matrimonio di Ilari e Totti. Alla fine del film chiesi: ma cosa
c’etra tutto ciò con i sacramenti!?, risposta secca e decisa: “l’amore!”.
Continuavo imperterrito ad andare al corso anche se dopo la prima esperienza i mie amici mi consigliano di restare a casa. Il secondo giorno la “direttrice” domandò un po’ a tutti i partecipanti che cosa avessero intenzione di rinunciare, “visto che il matrimonio è rinuncia e sacrifici”; l’esempio della donna che ci guidava fu straordinario: “quando mi sono sposata mio marito, che è un grande naturalista, ossia che ama molto la natura, ha dovuto rinunciare alla caccia, sì, perché lui cacciava ma a me non piaceva, allora per amore ha rinunciato”. Straorinario. Vi assicuro che non sto inventando nulla. Quando venne il mio turno, risposi che non avevo voglia di rinunciare proprio a nulla, fui così subito etichettato miseramente e compassionevolmente. La mia futura moglie veniva vista come santa Sara che doveva tenere a bada un diavolo tentatore.
Continuavo imperterrito ad andare al corso anche se dopo la prima esperienza i mie amici mi consigliano di restare a casa. Il secondo giorno la “direttrice” domandò un po’ a tutti i partecipanti che cosa avessero intenzione di rinunciare, “visto che il matrimonio è rinuncia e sacrifici”; l’esempio della donna che ci guidava fu straordinario: “quando mi sono sposata mio marito, che è un grande naturalista, ossia che ama molto la natura, ha dovuto rinunciare alla caccia, sì, perché lui cacciava ma a me non piaceva, allora per amore ha rinunciato”. Straorinario. Vi assicuro che non sto inventando nulla. Quando venne il mio turno, risposi che non avevo voglia di rinunciare proprio a nulla, fui così subito etichettato miseramente e compassionevolmente. La mia futura moglie veniva vista come santa Sara che doveva tenere a bada un diavolo tentatore.
Quando, in uno di questi
incontri, ricordo casualmente che c’era anche il prete, dissi che volevo
sposarmi con il rito misto perché avevo abbandonato la fede cattolica, Satana Trismegisto
venne a farci visita proprio in quell’istante, negli occhi degli insegnanti e
del prete c’era così tanta commiserazione da far pietrificare un chilo di burro
al sole cocente. La tragicità comunque la vissi anche io. Fino a quel momento avevo
voglia di ridere anche se era un riso amaro, ma l’incontro con una donna che
venne solo per l’occasione a spigarci le conseguenze dell’aborto fu disarmante,
alla fine avevo voglia di gridare, di scoppiare. Ci illustrò, sempre attraverso
un filmato, foto di bambini spezzati, testa, gambe, braccia squarciate, avevo
voglia di vomitare; ci disse che il preservativo generava malattie, che le
pillole creavano tumori, malformazione, e che l’aborto era un omicidio
preterintenzionale.
Feci alcune domande, ebbi riposte
che mi rattristiscono ancora di più. Mi scusi, se una bambina di 12 anni
viene violentata, che fa? Risposta: “la faccio partorire e poi do il
bambino in adozione”. E se viene violentata dal padre? Risposta: un po’ confusa, “devo trovarmi in
quella situazione per decidere”. Deve ammettere che se è vero che non “uccide”
comunque genera dolore!? Risposta: vacua, incomprensibile. Alla fine del
corso il prete che doveva concludere “l’anno accademico” disse davanti a tutti
che io avevo firmato una carta dove avevo dichiarato che ero per la vita e
quindi ero contro l’aborto; quando gli feci notare che essere per la vita è
differente, che significa qualcos’altro, lui mi accusò di essere un anarchico.
Eppure gli avevo detto più volte che ero credente, ma l’anarchico non so
proprio dove gli uscì fuori. Ricordo che la mia ragazza, oggi per fortuna mia
moglie, (ah, non ho detto che la torturo ogni giorno, adesso posso farlo, ho le
carte in regola), uscì piangendo dalla sala e poi dalla chiesa. Non so cosa
significassero quelle lacrima ma una cosa è certa, avevano creato
incomprensione, distacco, divisione, malumore, alcune cause originarie delle
guerre, del razzismo, e dei massacri.
NB - Sotto, sotto, devo dire però che la funzione in
chiesa fu bellissima, a sposarmi fu il comboniano Alex Zanotelli… una funzione
differente, emozionante e molto partecipata. Comunque gli inconvenienti in
quella chiesa sembravano non finire mai. Arrivò la sposa, ma dovette sostare
per un quarto d’ora fuori all’ingresso aspettando i testimoni. Quest’ultimi si
erano dimenticati le fedi, impossibile tornare indietro e riprenderle.
Una idea “straordinaria” di qualcuno che strappò gli anelli dei compari che si
erano sposati 10 mesi prima e li mise sul cuscino rituale. Alla fine spiegai ad
Alex quello che era successo e gli dissi: ma questo matrimonio è valido? E no, no cari, l’altro giorno ho scoperto che al Comune mia moglie è sposata con
un’altra persona... un errore di trascrizione. [+blogger]
giocatori anonimi
Giocatori Anonimi è una
associazione di uomini e donne che mettono in comune la loro esperienza, forza
e speranza al fine di risolvere il loro problema comune e di aiutare altri a
recuperarsi dal gioco compulsivo. L’unico requisito per divenirvi membri è il
desiderio di smettere di giocare. Giocatori Anonimi è una associazione di auto
aiuto , quindi il giocatore che consolida la sua astinenza, aiuta un altro
giocatore che gioca ancora a uscire dalla dipendenza. Durante le riunioni
vengono raccontate le proprie storie, condivisi i propri problemi personali, ma
soprattutto viene messo in pratica il nostro programma:
“I
dodici passi” La partecipazione è gratuita e il nostro mantenimento avviene mediante
i nostri contributi volontari, non esiste distinzione di razza, sesso, ceto
sociale, fede religiosa. Mantenere l’anonimato personale e non divulgare storie
personali udite all’interno gruppo, sono i principi fondamentali
dell’associazione. Il nostro scopo primario è astenersi dal gioco ed aiutare
altri giocatori compulsavi a raggiungere la sobrietà.
Mail: ganapoli1@yahoo.it Sito web: giocatorianonimi.org - Centro d’ascolto: 3331437994 NAPOLI e-mail:
ganapoli1@yahoo.it Via dei Cimbri c/o
Chiesa Valdese Giorni e Orari Lunedì: 20.00/22:00 Venerdi: 20:00/22:00 PORTICI e-mail:
ganapoli1@yahoo.it Via Verdi, 27 c/o Chiesa della Salute Giorni
e Orari Lunedì: 20.00/22:00 Venerdi:
20:00-22:00 SCAFATI e-mail:
gasalerno@yahoo.it Via Ferrara, 3 c/o Centro ascolto Maranathà Giorni
e Orari Mercoledì: 17:00/19:00 NOLA e-mail:
giocanonnola@yahoo.it Via
A. Minichini, 36 Giorni e Orari Lunedì: 19:00/22:00 Mercoledì: 15:00/17:00
calda giornata di luglio
Umidità, calore, temperature alte, i vecchietti non ce la fanno, i bambini sono nervosi. Qui nel rione la vallata respira freschezza solo nella basilica di santa Maria della Sanità, entrate un attimo e il refrigerio è assicurato. Senza lavoro la noia ti fa guardare la televisione malvolentieri, un canale dice una cosa, un altro ne dice una differente, eppure stanno parlando dello stesso argomento. Gli operai muoiono. Il 2012 può essere considerato l’anno delle morti bianche silenziose. Ieri una tv ha detto: “Vittorio Rozza, 54 anni, è morto cadendo da una impalcatura”; e, sempre ieri, un'altra tv ha commentato: “un ragazzo di colore è sopravvissuto dopo aver visto tutti i suoi “amici” morire su di un gommone”.
Notizie stupide, come la vecchiette che si sente sola, come un paralitico che ha voglia di correre… correre? ma che voglia matta, avessi detto mangiare?, bere?, dormire? Le cose ci appartengono solo quando sono nostre, poi gli “eroi” esistono sempre, come quelli che provano dolore, quelli che si vergognano, quelli che rispettano. Rispetto: sembra una parola uscita e inventata dall’ultimo dei guappi napoletani. Tutti abbiamo visto gli Europei di calcio, ma chi ha cambiato canale leggendo ad ogni inizio di partita respect. Non vale per gli uomini, figuriamoci per gli animali.
Ma adesso non stiamo parlando di “bestie”, ma di persone, di vita, di concretezza. Un anziano signore che conosco da tempo mi dice spesso: “quello che tu sei io sono stato e quello che io sono tu (forse) sarai”… Oggi ha piovuto un po’ e così l’afa si è tramutata in mal di testa. Una persona che avevo imparato a voler bene sta male. Ma basta parlare di rispetto, i guappi sono passati, oggi c’è lo spread, Belen, iPhone, il campionato di calcio, la wifi. Cambiamenti. Tutto passa, il vecchio non ha torto, e non ha torto neanche chi ha voglia di morire. [+blogger]
il campo continua
La prima
settimana di luglio si è svolto il campo estivo alla Sanità "Guardiamo il
quartiere con altri occhi", organizzato in collaborazione tra
"Crescere Insieme" e la Ludoteca di Piazza Miracoli, presso la sede
dell'ex Educandato femminile. Il campo è stato organizzato tra mille difficoltà
a distanza di due anni dal precedente, nel 2010, ed ha visto la partecipazione
di un numero variabile di ragazzi tra i cinque e i dodici anni.
Lo spirito del
campo, come indica il nome, era appunto quello di aiutare i ragazzi a
riscoprire il quartiere, i luoghi caratteristici, le antiche botteghe
artigiane, ma soprattutto fare gruppo. la mattina ci si ritrovava presso
"Crescere Insieme", con momenti di animazione e canti, poi si usciva
per le visite della giornata. Si andava poi in ludoteca dove si pranzava e poi
si facevano i vari laboratori.
Sabato abbiamo
concluso con una sfilata per il quartiere con i pupazzoni, i cartelloni su cui
ognuno aveva scritto quello che gli piace del quartiere, scandendo slogan
inventati al momento, e con il solito dragone. La giornata si è conclusa in
piazza Sanità, con la testimonianza dei quattro ragazzi più grandi e con la
messa celebrata da Padre Alex Zanotelli. [vincenzo minei]
invasione di scarafaggi
ATTENZIONE: Non buttiamo l’immondizia in modo indiscriminato,
differenziamola, separiamola. Meglio farsi un po’ di strada a piedi che far
ammalare i nostri figli di tifo o epatite. L’articolo di cui sotto, pubblicato oggi, parla
chiaro: una invasione di scarafaggi ha "invaso" Napoli. E’
opportuno che le buste dell’indifferenziata non sostino molto tempo nei cassonetti, ecco perché bisogna buttare la spazzatura dopo le ore 20. [+blogger]
NAPOLI - Spuntano dalle fogne con il caldo dell'estate. Sono
lunghe anche un dito, sono resistenti ai disinfettanti e soprattutto ''portano
con loro malattie gravi come tifo ed epatite 'A''', avvertono gli esperti. Sono
le blatte rosse che in questi giorni stanno invadendo i quartieri di Napoli. I
centralini del centro disinfestazioni dell'Asl sono bollenti per le tante
segnalazioni che arrivano. E dire che, secondo quanto spiega la docente di
Igiene dell'Universita' Federico II, Maria Triassi, basterebbe davvero poco a
far sparire questi odiosi animali dalle strade della citta'. ''Provare ad
eliminarle in questo periodo dell'anno e' quasi impossibile - dice la Triassi -
. Il problema si risolve con una corretta manutenzione dei tombini tutto l'anno
e soprattutto distruggendo le uova che vengono deposte a settembre. Cosa che al
momento non si fa''.
La blatta rossa ha colto impreparati un po' tutti. Si tratta,
infatti, di una novita' importata da circa 4 o 5 anni con i traghetti che
provengono dalle Eolie e che, per selezione naturale, ha soppiantato i vecchi e
piu' fragili scarafaggi napoletani. Ed e' proprio nella zona del porto che
hanno cominciato la loro proliferazione mentre solo negli ultimi tempi,
attraverso la rete fognaria, sono arrivate anche nelle zone collinari. Il fatto
che vivono, si cibano e proliferano nelle fogne le rende pericolose, aumenta,
infatti, il rischio di infezioni e malattie, cosiddette orofecali, anche con
conseguenze gravi. Intanto le soluzioni fai da te all'invasione di blatte
dilagano in citta', dalle ampie spruzzate di disinfettante al nastro adesivo e
ai cartoni per tappare i tombini.
''Le accortezze da adottare - dice la Triassi - sono invece
semplicemente due: ora, per tamponare il problema, bisogna procedere con le
disinfestazioni. Poi bisogna mantenere pulite le strade dai rifiuti, spazzare e
fare frequenti lavaggi, e scongiurare assolutamente una nuova emergenza che in
questo momento sarebbe tragica. E, infine, bisogna liberare le grate dei
tombini perche' e' la mancanza di ossigeno nelle fogne che fa uscire
all'esterno questi animali. A settembre, poi, bisogna procedere con una
disinfestazione massiccia e a tappeto in modo da eliminare le uova di questi
animali che depositano sul fondo dei tombini''. [Ansa.it]
forza italia forza
Mentre gridiamo fratelli d’Italia
migliaia di persone perdono il posto di lavoro
Mentre gridiamo l'Italia s'è desta, una
persona paraplegica non può circolare liberamente per il rione
Mentre gridiamo s'è cinta la testa in
Parlamento si discute di una patente da dare ai pizzaioli, di un ordine
professionale dei disk jockey, di legge sulla
zanzara killer e di un ordine professionale per i consulenti filosofi
Mentre gridiamo dov’è la vittoria?
i giocatori dell’Italia guadagnano l’equivalente di 3000 anni di stipendi di un
lavoratore
Mentre gridiamo la porga la chioma
è aumentata ancora una volta la luce e il gas
Mentre gridiamo ché schiava di
Roma un ammalato grave viene depositato sull’ultima barella di un ospedale stracolmo
Domenica sera mentre alluccheremo Iddio la creo sottovoce diremo:
MALLANEMECCHIVVEMUOTE!
Figuriamoci se avessero
parlato dell’olocausto dei cani e dei gatti!
(per cortesia non ci
denunciate)
[+blogger]
[+blogger]