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non ho volontà
Stamattina sono sceso, come ogni
mattina, con la mia 150 vespa PX di anni 26, dopo qualche minuto ho visto un
distributore di benzina che segnava € 1.909 a litro. Ieri quando ha segnato Lavezzi
ho urlato con tutto il mio sdegno, ho eiettato fuori rabbia inconsapevole, ho sputato
contro la mia vergogna e quella degli altri che non protestano, che non si
fermano, che "vanno a lavorare". E’ aumentato lo zucchero, il caffè, il pane e i loculi del cimitero di Poggioreale.
Tutti in fermento per la partita
del Napoli compreso il sottoscritto, tutti pronti a scattare contro l’ennesimo
rigore negato, tutti pronti a lavorare per una miseria al mese, ricattati e
umiliati… adesso i media s’accorgono che gli stipendi e i salari sono bassi? In
realtà sono trent’anni che non aumentano, lo sto dicendo da moltissimo tempo,
ma poi io chi sono? C’è la Fornero che lo afferma è questo conta!
Ladri, c’era un gol nettissimo
sabato sera a favore del Milan, ladri, ladri, ladri! Bisogna avere il coraggio
di non tifare più, di non guardare più le partite di calcio, di non accettare
più che una sola persona guadagni 3/4/5milioni di euro all’anno. La Severino, avvocato
(adesso anche ministra), nella sua dichiarazione c’è scritto: 7mln di euro… mi
chiedo, ma gli avvocati guadagnano così tanto? Che cazzo ho studiato a fare la
sociologia?
Sì Bravo Marcchionne chiudi le fabbriche, ricatta pure gli operai, sei l’archetipo del fallimento di questa nazione. Ma noi napoletani ci rifocilliamo da soli, slinguazziamo contro bavosi che balbettano frasi incomprensibili. Forza Napoli, tu sì che ci fai vivere la storia, il riscatto, la liberazione e noi continueremo a cantare “Oje vita, oje vita mia” allo stadio, per le strade, quando facciamo benzina, quando compriamo il caffè, lo zucchero e il loculo ‘e zi’ Vicienzo! [+blogger]
assessori nel rione
Ieri alla via vergini nella sala
convegni del complesso dei padri della missione diversi assessori del Comune di
Napoli hanno incontrato i cittadini del rione. Sembra che ci sia molta
attenzione su questo quartiere, strano, perché non siamo ancora in campagna
elettorale. Insomma la solita passerella per i politici? Quanta attenzione:
sono due mesi che l’ascensore della Sanità non funziona, mi chiedo: ma se una
cosa così semplice non si riesce a risolvere, come sarà mai possibile che le
cavità greco/romane, l’ossario delle fontanelle, i palazzi del Sanfelice, la
viabilità, il parcheggio indiscriminato ecc ecc, vengano gestite con parsimonia,
affidabilità e competenza?
Adesso qualcuno mi dirà che sono
il solito sfascia carrozze, che critico sempre, che non riesco a guardare
oltre. Lasciamo stare e raccontiamo le cose positive. Provo un immenso piace,
la III Mnicipalità finalmente dialoga con i cittadini del quartiere, la
presidentessa in una settimana è già scesa tre volte nel inferi del rione. Adesso
bisogna fare, ma mi è sembrato di capire che non ci sono soldi. Allora resta
sempre la solita volontarietà che in parte ha scocciato perché toglie
responsabilità a chi viene pagato per averne.
I discorsi della Di Sarno mi sono
piaciuti, per desso teoricamente è possibile un dialogo aperto, ma attenzione,
senza monopolizzare le attività; sembra che qualcuno entri di traverso per
affermare costantemente le sue convinzioni; tutti, ma proprio tutti devono
essere considerati e nessuna priorità deve essere scartata.
Ieri sono andato via verso le 19
perché 15 alunni srilankesi mi aspettavano. Ho ritenuto più importante andare a
fare lezione di italiano che fare una semplice ma assillante domanda che mi
porto da anni nella saccocia. In
realtà il quesito l’ho postato anche nella bacheca dell’assessore Bernardino
Tuccillo senza avere una giusta risposta. La rifaccio sperando che qualcuno mi
risolva il dilemma: può un semplice cittadino, dopo aver fondato una semplice associazione,
gestire il demanio pubblico?: può un semplice cittadino far pagare un biglietto
di 10/15 euro per visitare le cavità greco/romane?: può un semplice cittadino
guadagnare miliardi di vecchie lire, e adesso milioni di euro, senza pagare alcunché
di imposte? [+blogger]
una stupida partita di calcio
E se una stupida
partita di pallone potesse far dimenticare le morti bianche? Esse potrebbero
diventare rosa come la pantera, oppure marrone come l'orso Yoghi. Forza
Napoli... qui fermenta l'acido delle persone infette. Nella città di Dante, giù
sempre più giù, i giocatori ieri sera correvano dietro l'Amorphophallus.
"Guadagnare
soldi non è peccato" ha detto la ministra Severino: certo, chi guadagna
7milioni di euro l'anno cosa dovrebbe dire: "posso salvare circa 20.000 mila
bambini muort'e famm?” Certo che non è peccato se ha definire quest'ultimo
termine è la Giustizia in persona. Si guadagna sull'AIDS, sui Cancri, sulla
Leucemia, sull'Artrite Reumatoide, sulla Scabbia, sulla sclerosi laterale amiotrofica,
sui bot e cct, sulle Assoluzioni dai Peccati, sulle Figurine di Padre Pio e
sulle figurine di merda!
ù
E poi si muore per 800euro al mese. C’è chi spara per 500 euro cadauno,
chi gioca sull’amina e chitemuort, chi testimonia la fine del mondo, chi si
inventa l’escort, chi investe in armamenti. È legittimo guadagnare, come è legittimo
non pagare chi lavora in un call center, chi scambia i contratti di lavoro per
spazzatura, è legittimo chi ti fa lavorare, in fondo ti sta facendo un piacere!
Non protestare, tanto è inutile, fuori ci sono 50 ragazzi pronti a
svendersi per guadagnare. Fare la puttana o il puttano è sicuramente più
dignitoso. È più dignitoso che morire senza una giusta litania. Qui continuano
ora e per sempre le differenze, anche nel calcio qualcosa sta cambiando. Il calcio,
il tifo, il Napoli ci fa sognare, come si sognano i soldi, il lavoro, la
reputazione, la dignità! [+blogger]
incontri: comune e municipalità
Il 13 febbraio alla scuola Caracciolo della via s. m. Antesaecula le diverse associazioni del rione hanno incontrato l’assessore alla cultura del comune di Napoli Antonella Di Nocera e, il giorno dopo, la presidentessa della III Municipalità (stella/san Carlo) Giuliana Di Sarno. Al di là delle buone intenzioni verso il quartiere, cosa per le verità strana da parte delle Istituzioni, la cosa che più ha stupito è che, finalmente, chi di dovere ha deciso di occuparsi del rione sanità.
Ho partecipato, mal volentieri, il giorno 14 alla via Lieti. Con una buona intenzione “le associazioni”, ha detto la presidentessa, “hanno sostituito le Istituzioni che non sono mai esistite, il quartiere è stato abbandonato e in qualche modo i volontari hanno fatto un ottimo lavoro… finalmente ci occuperemo del rione Sanità”. Mi chiedo ma se non se ne occupa la III Municipalità del quartiere chi se ne deve occupare? Forse la Di Sarno parlava del Comune, ma insomma fa ridere il fatto che tutti fanno qualcosa tranne chi di dovere.
Le Municipalità non servono a nulla, non so a cosa sia servito incontrare chi si occupa di sottosuolo, chi fa scuola di italiano agli immigrati, chi vuole far diventare elite la Sanità, oppure chi intende fare soldi privatamente. Non voglio con questo distruggere quello che di buono c’è, ma se prendo in prestito le parole della presidentessa, che ha spiegato come il rione sia stato (è lo è tutt’ora) ricettacolo di volti politici per i truffaldini di turno, allora questa immagine del fare è praticamente inutile se non si fa tabula rasa di tutto quello che prima c’era.
Le associazioni e i volontari non devono assolutamente sostituirsi alle Istituzioni, così facendo sgravano dalle responsabilità chi viene pagato profumatamente per non fare nulla. Basta con l’assistenzialismo forzato, se c’è qualcosa che si può fare lo si faccia prima e poi si può discutere della situazione a riguardo. La Di Nocera ha mostrato interesse per la biblioteca della Angiulli chiusa da diversi anni, poi c’è il museo Totò che da 15anni non si apre perché manca una firma, ancora l’ossario delle Fontanelle non deve essere gestito da chi sfrutta il sottosuolo indiscriminatamente, il cimitero è un bene di tutti e nessuno deve pagare per visitarlo.
Ci sono poi le questioni del traffico, dei disabili che non riescono proprio a farsi una camminata per il rione, poi c’è il parcheggio indiscriminato, la questione parco san Gennaro… Basta mi fermo. Fate, anzi, facciamo tutti insieme. Chi però ha l’obbligo e il dovere perché pagato, deve fare due, tre, anzi dieci volte se vuole l’aiuto dei volontari e alla fine ricordarsi comunque che non sta facendo niente di eccezionale, che non sarà mai un santo né un cristo. Prima bisogna creare, ricreare, riusare, informare… poi si può discutere. [+blogger]
Ho partecipato, mal volentieri, il giorno 14 alla via Lieti. Con una buona intenzione “le associazioni”, ha detto la presidentessa, “hanno sostituito le Istituzioni che non sono mai esistite, il quartiere è stato abbandonato e in qualche modo i volontari hanno fatto un ottimo lavoro… finalmente ci occuperemo del rione Sanità”. Mi chiedo ma se non se ne occupa la III Municipalità del quartiere chi se ne deve occupare? Forse la Di Sarno parlava del Comune, ma insomma fa ridere il fatto che tutti fanno qualcosa tranne chi di dovere.
Le Municipalità non servono a nulla, non so a cosa sia servito incontrare chi si occupa di sottosuolo, chi fa scuola di italiano agli immigrati, chi vuole far diventare elite la Sanità, oppure chi intende fare soldi privatamente. Non voglio con questo distruggere quello che di buono c’è, ma se prendo in prestito le parole della presidentessa, che ha spiegato come il rione sia stato (è lo è tutt’ora) ricettacolo di volti politici per i truffaldini di turno, allora questa immagine del fare è praticamente inutile se non si fa tabula rasa di tutto quello che prima c’era.
Le associazioni e i volontari non devono assolutamente sostituirsi alle Istituzioni, così facendo sgravano dalle responsabilità chi viene pagato profumatamente per non fare nulla. Basta con l’assistenzialismo forzato, se c’è qualcosa che si può fare lo si faccia prima e poi si può discutere della situazione a riguardo. La Di Nocera ha mostrato interesse per la biblioteca della Angiulli chiusa da diversi anni, poi c’è il museo Totò che da 15anni non si apre perché manca una firma, ancora l’ossario delle Fontanelle non deve essere gestito da chi sfrutta il sottosuolo indiscriminatamente, il cimitero è un bene di tutti e nessuno deve pagare per visitarlo.
Ci sono poi le questioni del traffico, dei disabili che non riescono proprio a farsi una camminata per il rione, poi c’è il parcheggio indiscriminato, la questione parco san Gennaro… Basta mi fermo. Fate, anzi, facciamo tutti insieme. Chi però ha l’obbligo e il dovere perché pagato, deve fare due, tre, anzi dieci volte se vuole l’aiuto dei volontari e alla fine ricordarsi comunque che non sta facendo niente di eccezionale, che non sarà mai un santo né un cristo. Prima bisogna creare, ricreare, riusare, informare… poi si può discutere. [+blogger]
verso rio +20
Salviamoci con il pianeta terra! E’ incredibile notare quanto in questo paese, si parli di banche,
borsa, finanza e quanto poco di ambiente. Il governo Monti è tutto proteso
sulla crescita dimenticando che il Pianeta Terra non ci sopporta più. E’ inconcepibile
il silenzio che ha circondato la Conferenza sull’Ambiente di Durban (Sudafrica)
tenutasi lo scorso dicembre. Silenzio prima, durante e dopo quell’importante
vertice. “Gli abitanti di questo Pianeta - ha detto giustamente a Durban il
noto politologo Noam Chomsky - sono affetti da un qualche tipo di follia
letale.”
Sembra quasi che il problema del surriscaldamento che è
stato al centro delle trattative a Durban, non lo si vuole affrontare in
pubblico dibattito. E’ un tabù! Eppure è il problema più grave che ci
attanaglia tutti: il Pianeta Terra non ce la fa più con Homo sapiens.
Giustamente il teologo australiano Paul Collins ha scritto nel suo recente
libro Judgment Day: “Ritengo che la
generazione che va dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi sarà tra le
generazioni più maledetta della storia umana: mai prima di oggi esseri umani
hanno talmente degradato e danneggiato il Pianeta Terra.”
Eppure questa gravissima crisi ecologica sembra quasi che
non ci tocchi, non ci interroghi, non ci preoccupi. Dopo la Conferenza dell’Onu
di Rio del 1992 (il Vertice della Terra) che aveva suscitato così tante
speranze, l’umanità non ha fatto altro che ignorare o sottovalutare il dramma
ecologico. Abbiamo perfino lasciato decadere, quest’anno, il Trattato di Kyoto.
La comunità scientifica mondiale, che si esprime tramite l’IPCC, ha continuato
ad ammonire tutti che la situazione va peggiorando. Tutti i tentativi fatti per
arrivare ad un accordo sia a Copenhagen (2009), come a Cancun (2010) e a Durban
(2011) sono falliti. “Questa conferenza di Durban - ha scritto Giuseppe De
Marzo, presente al vertice - finisce senza accordi vincolanti e una volta
scaduto Kyoto niente potrà sostituirlo, stando così le cose. Dovremo aspettare
il 2015 o addirittura il 2020.”
Ma non
abbiamo dieci anni a disposizione per salvarci! La comunità scientifica ritiene
che la temperatura potrebbe salire di 3-4°C entro la fine del secolo. Per
evitare tale disastro dobbiamo tagliare l’80% delle emissioni di gas serra
entro il 2050. Purtroppo i governi sono oggi prigionieri dei potentati
economico-finanziari, come dei potentati agro-industriali che traggono enormi
profitti da questo sistema. La finanza poi, che è il vero governo mondiale,
vuole guadagnare anche sulla crisi ecologica con la cosiddetta green economy, l’economia verde. E’ la
finanziarizzazione anche della crisi ecologica. “Che dobbiamo fare?” è la
domanda che ci viene spesso rivolta.
Dobbiamo prima di tutto rimettere in discussione il nostro
modello di sviluppo e il nostro stile di vita che costituiscono la causa
fondamentale del disastro ecologico. Secondo, dobbiamo informare più che possiamo
utilizzando tutti i mezzi perché la gente prenda coscienza della gravità della
crisi ecologica. Mi appello anche ai sacerdoti perché nelle chiese parlino di
tutto questo: è un problema etico morale e teologico. Terzo, dobbiamo
impegnarci a tutti i livelli: a livello personale
e familiare con uno stile di vita più sobrio, riducendo la dipendenza dal
petrolio e potenziando il solare, e a livello locale (Comuni) con il riciclaggio totale dei rifiuti opponendoci
all’inceneritore. A livello nazionale con
un bilancio energetico (mai fatto in Italia!) che riduca del 30% le emissioni
di gas serra entro il 2020. E a livello mondiale
con la costituzione di un Fondo per aiutare i paesi impoveriti a far fronte ai
cambiamenti climatici (sarà l’Africa a pagarne di più le conseguenze!).
Questo lo potremo ottenere tassando le transazioni
finanziarie dello 0,05% (la cosiddetta Tobin
tax). Sempre a livello planetario con il riconoscimento non solo dei
diritti dell’uomo ma anche dei diritti della Madre Terra come ha fatto l’Ecuador.
E’ questa la maniera migliore per prepararci alla grande conferenza che l’Onu
ha indetto a Rio de Janeiro dal 18 al 23 giugno prossimo. Con RIGAS (Rete
Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale) chiediamo ai rappresentanti di
tutte le associazioni, comitati, reti, comunità cristiane che operano in difesa
dell’ambiente di ritrovarsi a Roma il 17 febbraio alle ore 15 al Teatro Valle. Uniamoci
per assicurare che Rio + 20 diventi una grande mobilitazione popolare in grado
di fronteggiare la grave crisi ecologica. La speranza viene dal basso, dalla
cittadinanza attiva. Come ce l’abbiamo fatta per l’acqua, dobbiamo farcela per
salvare il Pianeta. Diamoci da fare perché vinca la vita di tutti gli esseri
umani insieme con il Pianeta Terra. E’ un unico impegno: salvare la Vita! [alex
zanotelli]
gogna o vergogna...
La Grecia sprofonda nel baratro, come la nostra amata patria quella dei piccoli borghesi inetti descritti da Ettore Smith. Cosa può mai succedere se a pagare sono i più deboli? La risposta, credo, è una sola: la rivoluzione. Questa è storia e spesso si ripete. La cosa che più mi sconvolge è sentire il nostri amati politici accusare la violenza greca, inaudite sarebbero le migliaia e migliaia di persone scese a protestare a fianco del black bloc. Assurdo.
Quando c’è da difendere l’indifendibile scendano in campo parole come gli anarchici, i violenti, i destabilizzatori, i comunisti, al Qaeda.
Si accusano tutti, eppure in Grecia a protestare ci sono famiglie, vecchi, anziani donne. Una cosa che spesso non mi spiego: ma perché le forze dell’ordine difendono questi lestofanti?, eppure ci sarà la mamma, la nonna di un poliziotto che si è visto tagliare la pensione, oppure la moglie di qualche tutore dell’ordine disoccupata, o il figlio operai che non riceve più la busta paga, o lo zio che tra poco sarà licenziato dal pubblico impiego ecc ecc.
È fisiologico che se tu Stato, con la esse maiuscola, ti indebiti fino al collo, fai affari d’oro con la Germani e la Francia, arricchisci altre nazioni, spendi milioni di soldi per gli armamenti, distribuisci privilegi, tagli fuori il popolo e le leggi, bhè, credo che almeno un black bloc vecchio e decrepito che si veste di nero per difendere la sua casa sia alquanto naturale, un casco intesta il ministro dell’economia lo deve pur prendere! In questo scenario l’Italia cosa fa? Paga Scilipoti! [+blogger]
tradimento
Tutto tace. Dopo settimane di battaglie il pronto soccorso
del san Gennaro dei poveri è stato chiuso (tra qualche anno forse chiuderanno
tutta la struttura). Dopo l’occupazione pacifica del parco di fronte all’ospedale,
oggi quest’ultimo è stato abbandonato e quasi distrutto perché “la sorveglianza
è in ferie”. Dopo la riappropriazione dei cittadini dell’ossario delle
fontanelle e dopo la battaglia perse per non far riaprire l’ennesimo supermercato
anche l’ultimo barbone della Sanità è morto di freddo, il penultimo invece prima
di inabissarsi ha bevuto birra sotto una pioggia incessante.
Un tempo avremmo potuto appellarci ad un sud arretrato e retrogrado,
oggi la situazione di abbandono è praticamente dappertutto, e così il mitico
stereotipo è andato a farsi benedire. Non c’è nessun “benvenuto al nord o al
centro”, qui giace la nostra mente di illuminati fannulloni, qui le menti
eccelse hanno spesso di produrre sentenze, qui c’è chi si sente fortunato a
guadagnare mille euro al mese.
Voler restare a tutti i costi, non lasciare gli affetti. Ieri
un mio amico emigrato a Milano, laureato e con tanta esperienza, mi ha detto che
non può restare a casa a curarsi la tosse e la febbre, se lo fa non viene pagato
e alla fine non può affrontare le spese mensili. Noi buttati come carne da
macello, io vegetariano con i sensi di colpa, qui un rione che senza questa
gente sarebbe il più ricco di Napoli. Occupazione a parte, malanni permettendo,
se lascio questo quartiere mi sentirò come un marito tradito nel giorno delle
nozze. [+blogger]
potere
“Dovevamo spingerlo fuori della stanza e dirgli di andare a lavarsi”. Steve Jobs era vegano. Ed era convinto che la sua dieta gli consentisse di non usare il deodorante e di non farsi la doccia. Andava spesso in giro scalzo. “Alle riunioni ci toccava guardare i suoi piedi lerci”, ricorda uno dei manager della Apple. Alternava diete alimentari estreme. Passava settimane mangiando solo mele o solo carote. Esplorava gli effetti allucinogeni della privazione del sonno. Spiegava che l’assunzione di Lsd era tra le cose più importanti che aveva fatto nella vita.
“Era un carismatico ispiratore, ma a volte anche un pezzo di merda”, ha scritto Walter Isaacson, il suo biografo. Quando tornò alla Apple, nel 1997, riuscì a salvare l’azienda, ma licenziò più di tremila persone. Era collerico e arrogante, però quando si trovava in difficoltà scoppiava a piangere: durante un consiglio d’amministrazione o discutendo con un collaboratore.
Il New York Times racconta che nel 2007, un mese prima del lancio dell’iPhone, riunì i suoi manager e gli fece una sfuriata. Aveva tenuto un prototipo dell’iPhone in tasca, insieme alle chiavi di casa, e lo schermo si era rigato: “Non voglio mettere in vendita un prodotto che si riga, voglio che l’iPhone abbia uno schermo di vetro e che sia perfetto nel giro di sei settimane”.
L’unico posto dove produrre uno schermo simile, in tempi così brevi, era la Cina. Insieme a Exxon Mobil, oggi la Apple è l’azienda statunitense che vale di più in borsa. Avrebbe il potere di migliorare le condizioni di lavoro delle migliaia di operai cinesi che fabbricano i suoi prodotti, ma finora non l’ha fatto.
In realtà anche noi, i cosiddetti consumatori, abbiamo un grande potere: quello di scegliere cosa comprare. Ma per poterlo esercitare dobbiamo essere informati. Dobbiamo sapere che dietro ogni telefono, ogni computer, ogni televisore che entra nelle nostre case c’è anche una storia di sofferenze e di sfruttamento. Non sempre, ma più spesso di quanto immaginiamo. [giovanni de mauro - internazionale 934]
allo stadio
Ieri, dopo circa 12anni, sono riandato allo stadio. Me lo
ricordavo più grande: la prima cosa che ho notato è che si era rimpicciolito,
tutto era più vicino e più reale, mi sono sentito un po’ imbarazzato. Difficile
non essere allegri quando 30mila persone cantano e intonano canzoni e sfottò,
la sensazione piacevole ti rimane addosso per tutta la serata, a parte il
pareggio con il Cesena e una mediocre figura del Napoli.
Mi ha sorpreso vedere le diverse azioni “pericolose” (poche
in realtà) e quelle fallose dei giocatori in campo. Ogni qual volta c’era un
fallo nell’immediato pensavo: adesso vedrò se c’è o non c’è la punizione. In
effetti, ero convinto che subiti dopo avrei rivisto la ripetizione o la moviola.
Mi ha dato molto fastidio che i giocatori non ripetevano l'azione, non mi davano il
tempo di capire e giudicare.
L’altra cosa, invece, che mi ha divertito molto è stato il
fatto che diversi tifosi sembravano avere una piccolissima trasmittente
collegata alle orecchie dei giocatori del Napoli. Dalla tribuna un tale urlava:
“passa a Maggio” e come per magia la palla veniva passata a Maggio, un altro
tifoso diceva: “crossa” e la palla dopo un decimo di secondo attraversava tutto
lo specchio della porta avversaria.
Abituato a vedere le partite di calcio in tv, dove la realtà
è multipla, dove la mente per certi versi si dissocia, si reifica, e dove il
pensiero viaggia più veloce dell’immagine, dentro di me si è realizzata una
sorta di verità virtuale, che ha superato di gran lunga la mia mente. Questo,
chiamiamolo così, dilemma se associato alle miriadi di notizie e al
bombardamento mediatico crea un nuovo giudizio, una nuova attenzione, una nuova
disperazione.
E’ qui il nocciolo della questione. I Mass media possono
salvare il mondo, impedire crisi economiche e finanziare, sfamare tre miliardi
di persone, impedire le guerre e, se me lo consentite, anche le catastrofi
naturali. Attualmente se solo i tg nazionali avessero parlato dei 27kilomentri
di tubicini in pvc sparsi sotto il manto erboso dello stadio di Torino
(Juventus Stadio), che servono per riscaldare il terreno ed evitare che si
ghiacci, solo questo sarebbe bastato a capire l’assurdità umana dove arriva
seguendo un linguaggio economico.
Un tale sistema perverso mi fa pensare a quelle torture scientifiche
attuate in molti Paesi del mondo, (penso ai piccoli colpetti sotto i piedi che
servono a indolenzire e stritolare la mente); solo che al posto degli umani
(anche se mi sorge un dubbio a riguardo) noi torturiamo l’ambiente, la natura,
l’aria, l’acqua. Tutto ciò per una partita di calcio! Ripenso alla moviola e al
perché i giocatori, quando ero allo stadio san Paolo, non hanno ripetuto le
azioni… almeno solo quelle fallose, cazzo. [+blogger]