Riproponiamo "io smanifesto"
radiosà non trasmette
lunedì dell'angelo
In chiesa la madonna dovrebbe fare la grazia, le donne entrano con i loro figli ammalati, gli uomini in ginocchio si trascinano per tutta la basilica. Svenimenti, urla, compassione di chi cammina per le strade di Napoli vedendo migliaia di sacchetti di immondizia, topi che si leccano i baffi, politici che vanno a farsi la pasqua a Capri, in Toscana, in costa azzurra.
Vergognarsi non ha più senso, un torpore mi scende dalla testa e si ferma in gola, è la rabbia che sfoga dentro facendomi scoppiare gli acufeni. Oggi decine di facce pulite sporcano la nostra città: sono i manifesti elettorali con su stampate frasi fatte che fanno vomitare, ridere, piangere, urlare. È la fame di noi poveri qualunquisti che ci tiene svegli in questo inferno voluto, toccato, represso, amato.
Basta, no voto e non voterò. Non alimenterò quest’obbrobrio. Non mi sento rappresentato. Ma come posso preferire un candidato che scrive? “O futuro è mo”. Oppure “Un'altra Napoli è possibile” facendosi fotografare con i guantoni da boxe?! C’à stammo chine è munnezza, qui trapela la processione che oggi nel rione sfila per tutta la serata. Il “tosello” balla, si muove, trapassa la Vergine, la scuote, scuote i santi e gli apostoli, li incita, li invoca... e infine li soffoca. [+blogger]
menomale che la monnezza c’è
Qualche contusione, diverse ammaccature sia per l’auto che per la moto, indolenzita e stordita la ragazza, altrettanto lo scooterista. Molta paura, la solita folla che dopo qualche minuto di calca si dilegua, accertamenti e nient’altro. Per fortuna niente di grave. Un braccio contuso, una ruota ammaccata e la monnezza che a Napoli fa il suo ruolo. Nell’impossibilità di risolvere la situazione, i sacchetti della spazzatura vogliono giocare un ruolo importante per la città. Cosa dire: MENOMALE CHE LA MONNEZZA C’E’!.[+blogger].
navigli comuni
Sulla strada, sia sulla destra che sulla sinistra, le auto parcheggiate in modo indiscriminato. Peppe cerca di infilarsi, trova un varco, ma rimane bloccato con la sua auto, non si va né avanti né indietro. Peppe è il conducente, oltre che amico, che cerca di farmi visitare la Milano civile. Vigili inesistenti. La costa destra dei Navigli (o sinistra, a secondo di come al percorri), è larga si e no 5 metri. In questo poco spazio c’erano auto parcheggiate anche in doppia fila da un alto e dall’altro, era impossibile circolare persino a piedi.
A volte mi lamento di Napoli che pure la situazione è assurda. Ma la cosa che più mi ha sconvolto, anche perché, sarà un mio limite, ma non l’avevo mai notato, è stato vedere una rotonda spartitraffico, ampia circa 7/8 metri circonferenza, su quale c’erano parcheggiate una quindicina di auto uso orologio. In realtà non so quante ne erano esattamente, ma sta il fatto che più avanzavo più notavo soste su parcheggi vietati, sui marciapiedi, ad ostacolare il senso di marcia, il senso della civiltà. Insomma un caos, un’esperienza che a Milano proprio non aspettavo. [+blogger]
napoli, che squadra...
“Il futuro è mo!, Un riscatto per la città, Nobiltà e Giudizio, Per una onesta rappresentanza, Per il cambiamento…”. Farsi fotografare con i guantoni da box, bello, elegante, straordinaria sensazione che limita l’incapacità di reagire. Lavezzi non ha giocato molto bene, Cavani poteva servirlo, era libero. Perché hai sbagliato il rigore?!. La città sbanda, la squadra anche, la politica svilisce, la gente palpita, sbandiera il bianco e l’azzurro, grida e si vergogna, si mostra capace, rimane travolta dalle azioni che fanno gridare allo scudetto.
Poi tutto passa perché l’udinese ha vinto 2 a 1, perché Inler segna con decoro e quello “stupido di Denis, che non sa giocare a pallone, fa un gol bellissimo”. Bravo Napoli, grazie presidente! Qui si muore dopo aver morsicato una pesca gialla. Qui i friarielli non sono più verdi, sì il colore rimane ancora azzurro, ma le melanzane sanno di patate mentre la pizza si affloscia appena uscita dal forno. Forza Napoli! [+blogger]
scorie
Oggi vengono sotterrate, ma è difficile immaginare come sia possibile far sapere agli esseri umani che abiteranno sul nostro pianeta tra migliaia di anni che in quel deposito, in quella cava, in quel magazzino ci sono rifiuti pericolosissimi. Il nucleare è una tecnologia che può produrre energia, ma anche vittime e distruzione, e non è un caso se uno dei suoi primi usi è stato in una guerra. Naturalmente si può sempre sperare che prima o poi qualcuno riesca a inventare un sistema per eliminare le scorie.
Per ora su questo tema i sostenitori del nucleare sorvolano in modo elegante, come se fosse un problema secondario. Invece è fondamentale. Perché mettere soldi e ricerca in una fonte energetica che produce rifiuti pericolosi per migliaia di anni è pura follia. [giovanni de mauro, internazionale.it]
nun c'à faccio!
Un'analisi dettagliata del fenomeno, con un occhio particolare alla sua distribuzione territoriale, e' contenuta nell'ultimo bollettino 'Monitor', la banca dati dei mercati del lavoro del ministero curata dall'agenzia tecnica Italia Lavoro. Un tasso, quello dei giovani 'neet', che schizza nel Mezzogiorno con un valore pari circa al 30% fino a toccare il 33,3% nel caso delle donne e il 27,4% degli uomini: il doppio o piu' del doppio dei tassi delle altre aree del Paese. Per esempio, nel nord-est e' pari al 13,2%, nel nord ovest al 15,4% e al centro al 16,1%. Ma non e' solo il capoluogo campano a detenere il triste primato dei giovani 'neet': Napoli e' in buona compagnia con Catania (36,4%), Brindisi e Palermo (entrambe 36,3%). Dunque, in prevalenza nelle regioni Campania (dove il valore medio regionale e' del 33,5%), Sicilia (33%), Calabria (28,8%) e Puglia (28,6%). Inferiore rispetto al Meridione, ma ugualmente rilevante anche il tasso che si registra in lacune province del centro-nord, superiore al 18%, dove i mercati del lavoro sono piu' critici come Frosinone, Massa Carrara, Rieti, Livorno, Chieti, Imperia, Gorizia, Terni, Latina, Ascoli Piceno.
Quanto al titolo di studio, i valori piu' alti si hanno per i giovani che possiedono il diploma di scuola superiore e la licenza media. In particolare per quest'ultimo titolo, si registrano valori particolarmente elevati, pari a circa il doppio della media nazionale, in Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. [lucia manca - ansa.it]
napolinucleare
In più, i nuovi sommergibili “SSGN” sono veri i propri centri di coordinamento per attacchi contro paesi nemici. Oltre ai marinai che fanno funzionare il natante, dispongono di un complemento di 60 militari SEAL delle forze speciali, specializzati in operazioni di incursioni segrete, sabotaggio e intelligence, che dispongono dei propri mezzi sommergibili per arrivare al bersaglio, il cui riparo/garage è visibile sul dorso della Florida nella foto. Tale complemento si aggiunge a un sistema di comunicazione di ultima generazione con delle antenne chiamate “High Data Rate” che permettono ai natanti della classe “Ohio” di trasformarsi in avamposto e centro di comando per coordinare l’attaccio di più mezzi, organizzati intorno al concetto militare di “Small Combatant Joint Command Center”, ossia piccolo centro combattente di comando congiunto. La nuova pratica di fornire il mezzo con due equipaggi, uno “blu”, l’altro “oro” che raggiungono il sommergibili con trasporto aereo anziché aspettare il suo ritorno al porto statunitense permette alle autorità militari di mantenere la presenza del natante nel teatro di guerra, potenziale o reale che sia.
Un dato da aggiungere e che forse è stato “dimenticato” è che l’Italia si trova immersa nella minaccia che questi nuovi e pericolosissimi armamenti possono scatenare. Infatti , tra il 3 e il 4 marzo, la USS Florida galleggiava nelle acque del porto di Napoli mentre veniva preparata per la sua partenza verso la guerra. Pronta per l’attacco, il 19 marzo ha cominciato a lanciare il suo carico di missili verso la Libia assieme alla USS Providence e la USS Scranton, sommergibili d'attacco classe "Los Angeles", di cui la Scranton tra l’altro era da poco salpata dal porto di Augusta, in Sicilia. Non è la prima volta che il porto di Napoli ha ospitato un sommergibile SSGN della classe "Ohio": già ad agosto del 2009 ci era passata la USS Georgia; ma è la prima volta che uno di questi mezzi ha usato Napoli come scalo sulla rotta per la zona di lancio in azione bellica. Il sito “Warships: International Fleet Review” ha commentato che il Golfo di Napoli è stato utilizzato per un atto di “grandstanding”, ossia come anfiteatro per mettere in mostra i mezzi di terrore che poi vengono scatenati nella guerra. Prima di affondare la sciabola, gli Stati Uniti l’hanno sventolata, mettendo il natante in posa davanti a Vesuvio, e diffondendo le foto in internet tramite i buoni uffici del “mass communications specialist”, l’addetto ufficiale alla pubblicità. Di conseguenza non è sbagliato affermare che ormai Napoli si è convertita in un vero e proprio porto di guerra.
Come se non bastasse oltre a questi mezzi, da qui a poco, sarà in rotta verso la nostra zona del Mediterraneo una portaerei nucleare nuova di zecca, la USS H.W. Bush, lunga tre campi di calcio e carica di aerei e armamenti, nel suo primo viaggio da portatore di guerra. Si aggiungerà alla USS Enterprise, che fino al 22 marzo pattugliava il Mar Rosso, e la USS Carl Vinson che gìà si trovava nel Golfo Persico, per sorvegliare le rivoluzioni arabe come Tunisia e Egitto, intimidire nuovi focolai di rivolta con ulteriori operazioni di “grandstanding” e, ove viene giudicato necessario per interessi di strategia economica e politica, guidare e coordinare bombardamenti contro il nemico del momento. [peacelink.it]
il mattino
Sono anni che nel rione Sanità si lavora come volontari interagendo con la popolazione, con chi non ce la fa più a subire ingiustizie, a vivere precariamente, a sopportare l’assenza totale delle istituzioni. Basta affermazioni come “Una bebygang chiede il pizzo”, oppure “il parco è nostro”, per sfasciare tutto e mettere in situazioni difficili anche gli stessi operatori sociali.
La situazioni interna è altra rispetto alle poche righe battute da un/a giornalista sprovveduto/a intento/a a pensare alla sua carriera. Il giornale “Il Mattino” farebbe bene a documentari seriamente prima di affermare assurdità, il direttore scenda in piazza sanità, si rimbocca le maniche, lavori costantemente come fanno tante persone che amano il rione.
Non è una denuncia vera e propria, guarda caso gli articoli parlano molto in generale, ma la consapevolezza di avere contribuito maggiormente ad inasprire gli animi a discapito di chi vive quotidianamente, di chi crede nell’onestà, negli uomini, nelle donne, negli anziani e nei bambini di questo quartiere. Un commento all’articolo de Il Mattino.it afferma: ”fujitavenne fu un urlo profetico... e chi resta è complice, non vittima!”. Ecco cosa creato! [+blogger]
la mia vicina
Quando mi vede il suo sguardo si accende di serenità, si vuole raccontare, ha voglia di interagire, di entrare a far parte di me, dei miei mobili, dei miei panni, della mia ragazza. Può consigliarmi con la sua esperienza, può aiutarmi, può vivere meglio dando i suoi consigli. Può sentirsi ancora dentro, vuole far parte ancora di questa terra, credo che abbia voglia di volare con le sensazione, proprio come fa una adolescente, una persona che non smette di essere presente.